La tua casa è stabile? Scoprilo con il monitoraggio strutturale
Assicura la stabilità della tua casa: scopri lo stato della struttura con il monitoraggio strutturale e rendi la tua abitazione sicura. L’esperto spiega come fare
Francesco Bosco
Ingegnere Edile – Architetto
- Cos’è il monitoraggio strutturale degli edifici
- Differenza tra monitoraggio dinamico e statico
- Cos’è un piano di monitoraggio strutturale
- Cos’è il monitoraggio strutturale degli edifici
- Differenza tra monitoraggio dinamico e statico
- Cos’è un piano di monitoraggio strutturale
Il monitoraggio strutturale rappresenta un elemento fondamentale nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture, garantendo la sicurezza a lungo termine di abitazioni, edifici, ponti, dighe e altre opere civili. Questa pratica consiste nell’osservare e valutare le condizioni strutturali per identificare eventuali cambiamenti nel tempo, permettendo interventi tempestivi ed efficaci in caso di rischi. In questo articolo, esploreremo l’importanza del monitoraggio strutturale e come contribuisca a preservare la sicurezza di una costruzione come una casa per lungo tempo.
Cos’è il monitoraggio strutturale degli edifici
Questo servizio viene offerto da esperti ingegneri e permette di tenere sotto osservazione la struttura di un immobile, un edificio, un ponte e qualsiasi manufatto. Durante il periodo di osservazione è possibile capire se esistono delle situazioni rischiose, dissesti o altre criticità che possono mettere in pericolo la stabilità dell’opera.
Il monitoraggio strutturale può avere diversi obiettivi, per esempio individuare la causa di crepe che appaiono nel muro. Possono essere causate da cedimenti o vibrazioni. Con questa tecnica le problematiche vengono individuate nella loro fase iniziale e quindi possono essere risolte subito e con efficacia.
I controlli si soffermano sia sulla struttura, dove si cerca di notare spostamenti o tensioni, sia esterne ma correlate, come l’umidità, la temperatura, l’isolamento e così via. Le tipologie di monitoraggio sono tante e scegliere quella giusta è cruciale.
Quelle più frequenti sono il monitoraggio dinamico e il monitoraggio statico.
Differenza tra monitoraggio dinamico e statico
Monitoraggio dinamico e statico sono due approcci distinti utilizzati nell’ambito dell’edilizia e dell’ingegneria degli edifici per valutare le prestazioni e la stabilità strutturale. Hanno specifiche differenze.
Il monitoraggio statico si concentra sulla misurazione di parametri che variano lentamente nel tempo, come deformazioni, aperture di lesioni, rotazioni di elementi strutturali, e cedimenti verticali. Questi sono fenomeni che si manifestano gradualmente, quindi il suo obiettivo è fornire informazioni sul comportamento di una struttura a lungo termine.
È spesso impiegato per valutare il comportamento a lungo termine di una struttura, identificando cambiamenti nella geometria e nella stabilità nel corso del tempo. Ad esempio, è utile per monitorare eventuali movimenti o deformazioni in edifici storici o ponti.
Il monitoraggio dinamico invece si focalizza sulla valutazione di eventuali vibrazioni della struttura causate da vento o altre forze dinamiche. Viene utilizzato per analizzare la risposta sismica di un edificio o per monitorare la vibrazione causata all’edificio da parte di attività umane (treno che passa nei paraggi, lavori etc.) o naturali. L’obiettivo è verificare che tali vibrazioni rimangano dentro il perimetro di sicurezza e quindi non siano rischiose o dannose per la stabilità dell’edificio e il benessere di chi lo abita.
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Cos’è un piano di monitoraggio strutturale
Un piano di monitoraggio strutturale è un documento che definisce in modo dettagliato le modalità, gli strumenti e le fasi di un programma di monitoraggio finalizzato a valutare il comportamento di una struttura nel tempo. Questa attività viene eseguita solo da ingegneri o professionisti del settore e serve a raccogliere dati accurati sulla salute e sulle prestazioni di una struttura, come appunto una casa.
Vediamo alcune delle principali fasi:
- Definizione degli obiettivi che variano a seconda delle necessità. Per esempio, si può decidere di analizzare eventuali deformazioni di una struttura degli anni Settanta prima di una ristrutturazione o analizzare eventuali modifiche in seguito a eventi sismici.
- Identificazione dei parametri critici da monitorare, cioè i difetti che possono rappresentare un rischio per la struttura. Questi possono includere spostamenti, deformazioni, inclinazioni, vibrazioni, o qualsiasi altro parametro rilevante per gli obiettivi prefissati.
- Scelta delle tecniche di monitoraggio in seguito all’individuazione dei parametri. Infatti, per ogni parametro di rischio esistono delle tecniche di monitoraggio appropriata. Ad esempio, se l’obiettivo è monitorare la deformazione di una struttura, potrebbe essere utilizzato un sistema di estensimetri.
- Selezione degli strumenti specifici necessari per effettuare le misurazioni. Questi strumenti possono variare da sensori di movimento a sensori di pressione, accelerometri o inclinometri, a seconda dei parametri da monitorare.
- Definizione della frequenza misurazioni da eseguire
- Installazione degli strumenti che servono per effettuare le misurazioni e garantire dati affidabili
- Analisi dei dati derivanti da monitoraggio e misurazione
- Report dettagliato relativo all’analisi svolta ed eventuale studio e progettazione di interventi correttivi
Queste operazioni richiedono lunga esperienza e competenze approfondite. Affidarsi a esperti del settore è quindi cruciale per garantire la stabilità di un edificio.
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