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Sostituire il piano cottura, ecco come fare

La cucina è il luogo più utilizzato della casa, perciò a volte, per necessità o per senso estetico, ci si ritrova a dover cambiare il piano cottura. Ecco come

Ultimo aggiornamento 29-03-2024

Giorgio Santacroce

Tecnico riparazioni elettroniche

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La casa è spesso e volentieri un cantiere continuo: soprattutto laddove l’arredamento non è più nuovissimo, infatti, la tendenza è a voler continuamente migliorare la situazione. A questo proposito uno dei lavori più frequenti è la sostituzione del piano cottura.

La casa è spesso e volentieri un cantiere continuo: soprattutto laddove l’arredamento non è più nuovissimo, infatti, la tendenza è a voler continuamente migliorare la situazione. A questo proposito uno dei lavori più frequenti è la sostituzione del piano cottura.

La cucina, si sa, è una delle stanze più utilizzate dell’abitazione e si desidera che sia confortevole e accogliente, ma anche funzionale e comoda. La zona dei fornelli è quella maggiormente sottoposta all’usura del tempo: può rovinarsi, può graffiarsi e spesso le guarnizioni si logorano, provocando una lieve perdita di gas metano. Insomma, affinché sia sempre ottimale, talvolta va cambiata.

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Come sostituire il piano cottura

Cambiare il piano cottura è un’operazione relativamente semplice e alla portata di tutti. È sufficiente avere del silicone trasparente, un cacciavite di quelli con la punta piatta e la cosiddetta pinza a pappagallo. La prima cosa da fare è chiudere il rubinetto centrale del gas e interrompere la corrente elettrica. A questo punto si dovrà sollevare il vecchio piano cottura utilizzando il cacciavite. Quindi, con la pinza a pappagallo, andrà svitata la mandata del gas che si inserisce nel piano cottura. Si devono poi scollegare i fili elettrici e infine rimuovere il tutto.

Il nuovo piano andrà posizionato in corrispondenza del foro d’inserimento, quindi si collegano il tubo del gas e i fili della corrente, serrando bene il tutto con la pinza. Per fissare si dovrà applicare sul bordo del piano cottura uno strato di silicone, lasciandolo asciugare. 

Sostituire un piano cottura a gas con uno a induzione

La sostituzione del piano cottura gas con quello a induzione è una scelta particolarmente consigliabile al giorno d’oggi, sia per una questione di risparmio, sia perché la tecnica a induzione consente di evitare l’utilizzo del gas, che spesso si rivela pericoloso. Scegliere questo tipo di piano ha diversi tipi di vantaggio. A partire da quello più prettamente estetico: il piano cottura a induzione è infatti più bello da vedere e si armonizza meglio con il resto dell’arredamento, soprattutto in una cucina in stile moderno.

È altresì più sicuro, in quanto elimina tutti i rischi correlati alla presenza di fiamme libere e di gas. Risulta inoltre più facile da pulire, presentandosi come un piano lineare. Non ultimo vantaggio è il risparmio energetico: certo, la bolletta dell’elettricità sarà più elevata, ma lo sarà memo quella del gas. Senza contare che questo sistema di cottura riduce al minimo la dispersione di calore.

Come funziona un piano di cottura a induzione

Una volta appurato che si può sostituire un piano cottura a gas con uno a induzione, bisognerà capire come funziona quest’ultimo. Esso è composto da un sistema di bobine, posizionato al di sotto del piano in vetroceramica, che è in grado di generare un campo elettromagnetico. Questo si trasferisce direttamente al fondo delle pentole, che dovranno quindi essere realizzate con un fondo particolare, realizzato in materiale ferroso e completamente piatto. Il campo elettromagnetico genera quindi calore, facendo cuocere i cibi.

Naturalmente avendo consumi elettrici più elevati, l’impianto elettrico dovrà essere in grado di supportarlo: dunque prima della sostituzione se ne dovrà verificare la portata, ed eventualmente portarla a 5 kW/h.

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