Superbonus: differenza tra bonifico parlante e ordinario
Il bonifico parlante è tra i requisiti fondamentali del Superbonus, ma qual è la differenza con un bonifico ordinario? Scopriamolo in questo approfondimento
Raffaella Festari
Content Marketing Specialist
- Cos'è e a cosa serve il bonifico parlante?
- Bonifico parlante, qual è la differenza con il bonifico ordinario?
- Superbonus: senza bonifico parlante si perde l’agevolazione?
- Cos'è e a cosa serve il bonifico parlante?
- Bonifico parlante, qual è la differenza con il bonifico ordinario?
- Superbonus: senza bonifico parlante si perde l’agevolazione?
Se sei uno dei tanti cittadini che sta valutando la possibilità di effettuare lavori di ristrutturazione o interventi di efficientamento energetico nella propria abitazione, allora ti starai sicuramente interessando al Superbonus. Ma sai davvero come fare per accedere a questa importante agevolazione fiscale?
C’è un particolare aspetto che risulta essere fondamentale per assicurarsi il diritto alla detrazione prevista dal Superbonus, ed è la corretta compilazione del bonifico parlante. In questo articolo, scoprirai perché questa semplice operazione rappresenta il metodo più sicuro per garantirsi l’accesso alle agevolazioni fiscali senza incorrere in rischi o inconvenienti.
Cos’è e a cosa serve il bonifico parlante?
Il bonifico parlante è un particolare tipo di bonifico bancario che deve contenere alcune informazioni aggiuntive rispetto ad un bonifico ordinario. In particolare, la causale deve indicare in modo esplicito il motivo del pagamento e le informazioni relative alla persona a cui è destinato il pagamento, come il codice IBAN e il nome e cognome o la ragione sociale.
Il bonifico parlante è obbligatorio per accedere a determinati bonus fiscali e detrazioni, come ad esempio quelli previsti per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. In generale, il bonifico parlante è uno strumento utile per aumentare la tracciabilità dei pagamenti e prevenire frodi fiscali.
Bonifico parlante, qual è la differenza con il bonifico ordinario?
Le principali differenze tra il bonifico parlante e il bonifico ordinario riguardano le informazioni che devono essere fornite durante la compilazione dell’ordine di bonifico:
- nel caso del bonifico standard, sono richiesti solo dati di base come il nome, il cognome e l’indirizzo del destinatario, il codice IBAN per ricevere la somma di denaro e la causale, ovvero la ragione per cui l’importo viene trasferito.
- D’altro canto, il bonifico parlante richiede informazioni più dettagliate, oltre alle informazioni base del destinatario. Ad esempio, si deve includere il codice fiscale del beneficiario della detrazione o di tutti i beneficiari nel caso di una proprietà condivisa, il codice fiscale o la partita IVA di chi ha eseguito gli interventi, e la causa specifica del versamento. In caso di bonus, occorre menzionare la normativa in relazione all’intervento effettuato, specificando il tipo di intervento, come ad esempio risparmio energetico, ristrutturazioni edilizie, acquisto di mobili ed elettrodomestici, interventi antisismici. Si consiglia inoltre di inserire i riferimenti della fattura per rintracciare il documento preciso correlato all’intervento, poiché la compilazione del modulo, in formato cartaceo o online, risulta più articolata.
Superbonus: senza bonifico parlante si perde l’agevolazione?
Per usufruire delle detrazioni previste dal Superbonus, uno dei principali requisiti è quello effettuare un bonifico parlante. In caso di utilizzo di un bonifico ordinario, il contribuente perderà il diritto a ottenere le detrazioni. Inoltre, la compilazione errata o incompleta del bonifico potrebbe invalidare l’operazione di ritenuta, e quindi compromettere il diritto alla maxi detrazione.
Qualora il contribuente dovesse sbagliare a effettuare il bonifico parlante, ci sono due opzioni a disposizione per recuperare la detrazione:
- la prima è quella di ripetere il pagamento: il contribuente dovrà quindi richiedere la restituzione della somma e procedere con un nuovo bonifico parlante, compilato correttamente in ogni sua parte, in modo che possa essere effettuata la ritenuta.
- Nel caso in cui non fosse possibile ripetere il bonifico parlante, l’impresa che ha eseguito i lavori potrebbe fornire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. In questo documento, l’impresa dichiarerà che le somme sono state correttamente contabilizzate per la determinazione del reddito d’impresa, consentendo al contribuente di poter salvare la detrazione richiesta.
È importante sottolineare che eventuali errori nella causale del bonifico non compromettono il diritto alle detrazioni fiscali. Tuttavia, l’utilizzo di un metodo di pagamento errato, come il bonifico ordinario ad esempio, può pregiudicare seriamente l’accesso alle detrazioni previste. Questa regola vale a condizione che i dati inseriti nel bonifico consentano di identificare in modo preciso i soggetti coinvolti, l’oggetto dell’operazione e il beneficiario del versamento. Ciò è essenziale per garantire l’applicazione corretta della ritenuta, anche in presenza di eventuali errori come una causale incompleta o con errori materiali.
Tuttavia, è importante tenere a mente che la corretta compilazione del bonifico parlante costituisce il metodo più sicuro per assicurarsi il diritto alla detrazione prevista dal Super Bonus.
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