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Superbonus: quali documenti devi assolutamente conservare

Per avere e mantenere il Superbonus bisogna conservare una serie di documenti, utili anche in caso di controlli: ecco quali sono

Ultimo aggiornamento 11-06-2024

Sofia Barbera

Dottoressa in economia

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Il Superbonus 110% è stata l’agevolazione fiscale dedicata al settore edilizio più discussa degli ultimi anni. Introdotta durante la pandemia con il Decreto Rilancio, mirava a incentivare gli investimenti in efficienza energetica e ristrutturazioni antisismiche. Nonostante il suo successo iniziale, il Superbonus è stato oggetto di numerose modifiche e polemiche, fino alla sua conclusione per i nuovi interventi nel 2024.

Tuttavia, per chi ha avviato i lavori entro il 31 dicembre 2023 e rispetta i requisiti previsti, è ancora possibile usufruire delle detrazioni fiscali residue, seppur ridotte al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle sostenute nel 2025.

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Per accedere al Superbonus era necessario presentare una serie di documenti tecnici e amministrativi, tra cui l’Attestazione di Prestazione Energetica (APE) iniziale e finale, che certificava il miglioramento energetico dell’edificio.

A causa delle numerose truffe legate al Superbonus, l’Agenzia delle Entrate e altri organi hanno intensificato i controlli sulla documentazione presentata dai beneficiari. Pertanto, è fondamentale conservare tutti i documenti relativi alla pratica del Superbonus per evitare sanzioni o altri problemi.

Quali sono i documenti del Superbonus da conservare

Ecco l’elenco dei documenti da conservare per chi ha usufruito del Superbonus 110% prima della sua scadenza nel 2023 e sta beneficiando delle detrazioni residue nel 2024:

Ulteriori documenti da conservare in base agli interventi effettuati:

È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa al Superbonus 110% per almeno 10 anni dalla data di fine lavori, in quanto l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare controlli anche a distanza di tempo. Pur essendo il Superbonus 110% non più disponibile per i nuovi interventi a partire dal 2024, coloro che hanno usufruito dell’agevolazione per lavori effettuati nel 2022 e nel 2023 possono ancora beneficiare delle detrazioni residue, che sono pari al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle sostenute nel 2025, a condizione che tutti i requisiti previsti dalla normativa siano stati rispettati.

Superbonus con sconto in fattura o cessione del credito: documenti da conservare

Per chi ha usufruito del Superbonus 110% con sconto in fattura o cessione del credito nel 2022 o nel 2023, è fondamentale conservare il visto di conformità. Questo documento, rilasciato da professionisti abilitati come commercialisti, ragionieri o CAF, certifica il possesso dei requisiti necessari per accedere all’agevolazione.

Sebbene il Superbonus 110% non sia più disponibile per i nuovi interventi a partire dal 2024, il visto di conformità rimane un documento essenziale da conservare per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, in quanto attesta la correttezza della pratica e la legittimità dell’agevolazione ottenuta.

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