Caldaia non a norma: cosa fare, rischi e sanzioni
La tua caldaia non è a norma? Vuoi capire se rischi sanzioni? Ecco una guida per scoprirlo e a chi rivolgerti per risolvere subito i problemi
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
- Caldaia non a norma: cosa impone la Legge
- Caldaia non a norma: perché è importante la valvola termostatica
- Caldaia non a norma: perché eseguire la manutenzione e revisione
- Caldaia non a norma: cosa impone la Legge
- Caldaia non a norma: perché è importante la valvola termostatica
- Caldaia non a norma: perché eseguire la manutenzione e revisione
Avere la caldaia a norma è cruciale sia per preservare la sicurezza, sia per evitare sanzioni o altri problemi simili. La Legge impone alcune regole per la corretta gestione della caldaia, che servono soprattutto per ridurne l’inquinamento ambientale. Infatti, parliamo di un dispositivo che, a causa dei consumi e dell’emissione di fumi di scarico, può risultare abbastanza inquinante e disturbante per le persone che vivono nei paraggi. Se una caldaia non è a norma, si può ricevere una sanzione durante un eventuale controllo e, in caso di eventuali incendi o altri incidenti domestici, la responsabilità aumenta ulteriormente, così come le penali. Ma cosa dice la Legge e come si possono evitare i rischi? Facciamo chiarezza.
Caldaia non a norma: cosa impone la Legge
In Italia, la legge impone precise regole per la manutenzione e la revisione delle caldaie. Le principali normative sono:
- Decreto Legislativo n.192 del 2005
- D.P.R. 74/2013
- Direttiva Europea sull’efficienza energetica
Dal 2015 il nostro Paese si è dovuto adeguare alla normativa europea mirata alla riduzione dei consumi. In particolare, i consumatori hanno dovuto sostituire in modo graduale le vecchie caldaie con modelli più recenti e sostenibili. Inoltre, i possessori di caldaia devono seguire particolari regole:
- controllare l’emissione dei fumi, l’emissione di anidride carbonica nell’aria sia entro i limiti consentiti
- avere una caldaia con valvola termostatica
- avere il libretto di impianto
- la caldaia deve avere l’etichetta con la classe energetica, ricordandosi che sono state aggiornate un anno fa e vanno dalla A+ alla G. (A+ è la classe consigliata per tutti gli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda)
La mancanza di una o più caratteristiche fa sì che la caldaia non sia a norma.
Caldaia non a norma: perché è importante la valvola termostatica
La valvola termostatica è obbligatoria per Legge in tutti gli impianti di riscaldamento di un’abitazione, come radiatori o termosifoni e regolano il flusso di acqua calda proveniente dalle caldaie. A tal proposito, per ridurre i consumi è consigliabile installare una caldaia a condensazione, che è in grado di modificare la potenza in base alle reali esigenze di acqua riscaldata.
Le valvole termostatiche permettono di ridurre gli sprechi e gestire al meglio la temperatura basandosi sulle reali esigenze legate agli inquilini ma anche alle caratteristiche degli ambienti. Per ridurre i consumi la valvola deve essere impostata a 20°C ma ogni grado di temperatura in meno permette di ridurre i consumi del 5%. Se la valvola è impostata su 20° quando il termosifone (per esempio) raggiunge quei gradi si spegne automaticamente. La gestione della temperatura interna è oggetto anche di una recente attività del Governo: l’Operazione Termostato, tramite cui si vuole controllare ancora meglio la temperatura all’interno di case e uffici.
Non avere una valvola termostatica, oltre a non rispettare la Legge, è anche più costoso, perchè ai consumi alti corrisponde una bolletta più salata. Fortunatamente, la valvola termostatica si può installare anche dopo l’acquisto in modo da risolvere subito il problema.
Caldaia non a norma: perché eseguire la manutenzione e revisione
Secondo il Decreto Legislativo n.192, in vigore a partire dal 19 Agosto 2005 (e integrazioni del D.P.R. 74/2013) confermato anche dalla direttiva Europea, la revisione della caldaia è obbligatoria e se non viene fatta annualmente ci sono seri rischi. Per esempio, in caso di incidenti, come un incendio, potrebbero scattare, non solo sanzioni, ma anche problemi penali per il possessore.
La revisione è obbligatoria per le caldaie che hanno una potenza inferiore a 35 Kw (per quelle interne alla casa) o di 10 Kw (per quelle esterne). Non solo bisogna verificare annualmente lo stato del dispositivo, ma fare anche il controllo dei fumi. Tutto sarà gestito da un tecnico abilitato e annotato sul libretto.
La Legge impone anche di effettuare la manutenzione e la pulizia (d.L. 311/06) che garantiscono il funzionamento. In particolare, il tecnico abilitato dovrà pulire il bruciatore, lo scambiatore di regolazione, controllare lo scarico dei fumi e controllare l’impianto in modo da rintracciare eventuali malfunzionamenti e problemi tecnici.
Il controllo dei fumi serve ad assicurarsi che la caldaia emetta le giuste dosi di ossido di carbonio. L’incaricato si occupa, quindi, di analizzare i livelli di combustione, li confronta con il rendimento e capisce se la caldaia sta producendo troppe sostanze di scarto o meno (indice di fumosità). Se i valori rientrano in quelli previsti dalla normativa non c’è alcun problema, in caso contrario bisogna o riparare la caldaia o sostituirla del tutto.
Una caldaia non a norma può essere pericolosa per la tua sicurezza e per l’ambiente. I principali rischi sono:
- Incidenti domestici, come incendi o fughe di gas
- Intossicazione da monossido di carbonio
- Multe salate, fino a 3.000 euro
Bisogna sempre accertarsi di avere tutte le carte in regola e per farlo occorre controllare il libretto di impianto e appuntarsi le scadenze.
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