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Come avere il Bonus Riscaldamento Condominiale 2023

In vista dell'inverno c'è un'ulteriore incentivo per contenere i costi del riscaldamento: il Bonus Riscaldamento Condominiale. Vediamo cos'è e come funziona

Ultimo aggiornamento 15-04-2024

Alessandro Speziali

Dottore in Economia

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Il riscaldamento condominiale è spesso una delle voci più significative nelle spese di gestione di un condominio, un costo considerevole sia per gli inquilini che per i proprietari. Tuttavia, nel quadro del Bonus Sociale, è emersa una soluzione che può aiutare a ridurre i costi in bolletta in vista dell’inverno: il Bonus Riscaldamento Condominiale.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio come ottenere il Bonus Riscaldamento Condominiale, quali sono i requisiti e le procedure necessarie.

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Bonus Riscaldamento Condominiale 2023: cos’è e come funziona

Anche se lo stop al Bonus Bolletta ha gettato in crisi molte famiglie, un nuovo incentivo permette di contenere le bollette del riscaldamento di chi ha un impianto centralizzato. Introdotto dal Governo Meloni, il Bonus Riscaldamento Condominiale, è un contributo previsto all’interno del Bonus Sociale, di cui ne rispecchia i requisiti.

Ma di cosa si tratta esattamente e chi può beneficiarne?

Per accedere al Bonus Riscaldamento Condominiale 2023, è fondamentale soddisfare alcuni requisiti specifici. In primo luogo, è necessario avere un fornitura attiva di gas metano. La buona notizia è che i requisiti di reddito sono allineati a quelli del Bonus Sociale per il gas, il che significa che possono richiedere l’incentivo le famiglie con un Isee fino a 15mila euro. Tuttavia, c’è una flessibilità aggiuntiva per le famiglie numerose: se si hanno quattro o più figli a carico, il limite dell’Isee sale a 20mila euro.

Un altro aspetto cruciale da tenere presente è che il Bonus Riscaldamento Condominiale è riservato esclusivamente alle abitazioni a carattere familiare, in cui la famiglia effettivamente risiede. Ciò significa che il contatore del gas deve essere di una classe inferiore o uguale a G6, il massimo consentito per le utenze domestiche.

Tuttavia, è essenziale notare che l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) specifica sul suo sito che il Bonus per il riscaldamento è riconosciuto solo se i consumi annuali di gas del nucleo familiare superano i 500 metri cubi. In caso contrario, si avrà diritto solo al Bonus Gas limitato alla cottura dei cibi e all’acqua calda.

All’interno del bonus sociale è stato approvato un nuovo incentivo che può aiutare a ridurre i costi in bolletta nella stagione invernale per chi ha un impianto centralizzato: il bonus riscaldamento condominiale.

Fino al 31 dicembre 2023, il bonus riscaldamento spetta a chi ha i seguenti requisiti:

L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) specifica sul suo sito che il bonus riscaldamento è riconosciuto solo se i consumi annuali di gas del nucleo familiare superano i 500 metri cubi. In caso contrario, si avrà diritto solo al bonus gas, limitato alla cottura dei cibi e all’acqua calda.

Bonus Riscaldamento Condominiale 2023: come richiederlo?

A differenza del Bonus Gas, che viene riconosciuto in automatico una volta presentato l’Isee, il Bonus Riscaldamento Condominiale 2023 va richiesto tramite un apposito modulo. Questo perché, nel caso di un impianto centralizzato, le bollette sono intestate all’utenza condominiale e non al singolo residente.

Per ottenere il Bonus per il Riscaldamento Centralizzato, dovrai compilare un modulo online sul sito dello “Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente”, inserendo il codice PDR della fornitura condominiale del gas. Il codice PDR è un identificativo di 14 cifre che individua il “punto di riconsegna” del gas. Puoi trovare questo codice sulla bolletta del condominio. Tuttavia, se non conosci il PDR o non riesci a trovarlo, è possibile rivolgersi al tuo amministratore di condominio per ottenerlo.

Hai a disposizione 60 giorni di tempo, a partire dalla comunicazione via posta dell’Arera, per compilare il modulo online e fornire tutte le informazioni richieste, inclusa l’indicazione del codice PDR.

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