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Come e quando cambiare la caldaia

Come capire quando è arrivato il momento di cambiare la caldaia? Ecco i segnali da non sottovalutare e a chi rivolgersi per acquistare un modello migliore

Ultimo aggiornamento 14-11-2024

Raffaella Festari

Content Marketing Specialist

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Come qualsiasi altro elettrodomestico, anche la caldaia ha una durata di vita media, oltre la quale le sue prestazioni iniziano a non essere più quelle di un tempo. Anche osservando le regole base di manutenzione e affidando i controlli a un professionista, difficilmente una caldaia tradizionale potrà durare più di 15 anni

Riparare la caldaia può comportare spese continue e particolarmente elevate, soprattutto se subiamo un guasto durante l’inverno. Inoltre, alcuni malfunzionamenti possono rappresentare un serio pericolo per la nostra sicurezza se trascurati. Per questo, è bene cercare di cogliere tutti quei segnali di allerta che ci indicano che è arrivato il momento di passare a un nuovo modello. 

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Vediamo come e quando cambiare la caldaia scommettendo su sicurezza, efficienza e risparmio

La caldaia si blocca spesso

Quando la caldaia va in blocco, significa che qualche componente dell’impianto è danneggiato. Ciò accade perché l’impianto rileva un malfunzionamento e attiva il sistema di sicurezza che blocca il tutto. Potrebbe trattarsi di un’ostruzione da calcare, di malfunzionamenti elettrici, di guasti alla pompa, alla valvola del gas o al bruciatore. 

Questi problemi possono verificarsi soprattutto quando la caldaia è vecchia, se non è stata effettuata una corretta manutenzione o in caso di acqua dura e calcarea. Purtroppo, in questi casi, le spese per la riparazione potrebbero essere superiori alla sostituzione della caldaia, senza considerare che, acquistando un modello di ultima generazione è possibile usufruire di importanti sgravi fiscali

La caldaia presenta una tecnologia superata

Anche se il marchio scelto è di ottima qualità, potrebbe essere arrivato il momento di sostituire la caldaia con un modello più performante. Se il tuo apparecchio ha più di 10 anni, probabilmente non è basato sulla tecnologia a condensazione, il che si traduce in consumi energetici superiori e maggiore propensione ai guasti. 

Inoltre, dal 26 settembre 2015, è stato imposto di non immettere più sul mercato caldaie al di fuori di quelle a condensazione. La legge a cui si fa riferimento è la direttiva Europea 2005/32/CE, denominata “Eco-Design“, che intende favorire la transizione energetica verso l’uso delle rinnovabili. 

La caldaia ha una bassa efficienza energetica

Spesso si è tentati di acquistare un modello a bassa efficienza energetica solo per risparmiare sull’investimento, senza considerare i costi sul lungo termine che una scelta del genere può comportare. È vero che le caldaie a basso rendimento sono le più economiche, ma il rischio è quello di pagarle salatamente in bolletta

Meglio puntare su un modello classe A, che inquina di meno, è più efficiente e consente di ottimizzare i consumi domestici. La sostituzione di una caldaia obsoleta con un modello a condensazione è la soluzione più conveniente, poiché verrà ammortizzata con il risparmio in bolletta.

I termosifoni impiegano più tempo a riscaldarsi

La tecnologia e la classe energetica della caldaia influiscono enormemente sulle sue prestazioni. Non a caso, le attuali caldaie a condensazione permettono di raggiungere la temperatura ottimale quasi istantaneamente. Viceversa, una caldaia datata potrebbe impiegare molto tempo per riscaldare i termosifoni, causando un grosso dispendio energetico. 

L’acqua sporca o l’accumulo di aria all’interno dei termosifoni potrebbero essere la causa del problema ma, se così non fosse, è bene valutare una manutenzione approfondita dell’impianto o la sostituzione completa della caldaia. 

A chi rivolgersi per cambiare la caldaia? 

Le normative riguardanti l’installazione e la manutenzione della caldaia (DPR 74/2013) sono molto specifiche al riguardo. La sostituzione e l’installazione della nuova caldaia spettano esclusivamente a tecnici specializzati, autorizzati a lavorare con impianti a gas che, per motivi di sicurezza, richiedono molte precauzioni. 

Soltanto il tecnico abilitato potrà:

Affinché il tecnico possa effettuare questi controlli, è fondamentale che sia in possesso del cosiddetto Patentino caldaie, reso obbligatorio dal D.leg 152 del 2006. Si tratta di una certificazione riconosciuta a livello nazionale, e articolata in 6 diversi livelli, nata per tutelare civilmente e penalmente la sicurezza dei proprietari di caldaie.

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