Funghi riscaldanti: regole e normativa di sicurezza
Vuoi riscaldare gli ambienti esterni della tua casa? I funghi riscaldanti sono ottime soluzioni. Ecco come acquistarli, usarli e conservarli in sicurezza
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
Con l’arrivo dell’inverno, privati e aziende si preparano per riscaldare gli ambienti adeguatamente. La pandemia ha incentivato l’uso degli spazi all’aperto invece di quelli al chiuso, che potrebbero essere più pericolosi e favorire la circolazione del virus. Per tale motivo, molte persone cercano soluzioni efficaci per rimanere al caldo anche all’aperto, in un giardino o nella terrazza di casa. Un’ottima soluzione è rappresentata dai funghi riscaldanti, pensati proprio per gli ambienti esterni. Queste soluzioni sono particolarmente utili se si ha un grande giardino o una terrazza e si vogliono sfruttare tali spazi anche in inverno, magari organizzando pranzi e cene all’aperto. Ma attenzione, si tratta di dispositivi da usare con cautela perché possono diventare pericolosi. Ma quali sono i vantaggi?
- Riscaldano rapidamente l’ambiente circostante.
- Sono facili da installare e utilizzare.
- Sono relativamente economici.
- Possono essere utilizzati anche in caso di pioggia o vento.
Ecco quali sono le regole di sicurezza da seguire.
Funghi riscaldanti: come usarli in sicurezza
I funghi riscaldanti, oltre ad avere un’alta capacità di aumentare le temperature nei paraggi, sono anche ottimi elementi d’arredo per esterni. Infatti, l’evoluzione e la ricerca hanno portato alla nascita di apparecchi dallo stile unico, che possono arricchire qualsiasi spazio in modo unico e originale.
Non dimentichiamo però che si tratta pur sempre di impianti che funzionano grazie al gas o all’elettricità, quindi occorre usarli in modo corretto e sicuro. Ecco alcune regole stilate dai Vigili del Fuoco da tenere sempre a mente prima e dopo l’acquisto:
- bisogna assicurarsi che il fungo riscaldante abbia il bollino CE sulla sua superficie, un simbolo fondamentale che indica la conformità alla normativa europea
- tenere l’apparecchio all’aperto in un’area ventilata, lontano da caldaie o bombole. I funghi a GPL non possono essere installati in spazi interrati, posizionati sotto il livello del suolo. Inoltre, è assolutamente vietato inserirlo in ambienti piccoli e chiusi. Esistono anche funghi riscaldanti concepiti per interni, ma questo è un altro discorso. Bisogna comunque conoscerne le differenze e usarli solo nell’ambiente idoneo
- se si vuole posizionare il fungo a GPL in un’attività (come un pub o ristorante) bisogna ottenere sopralluogo e autorizzazioni delle autorità
- sull’apparecchio bisogna apporre la dicitura “L’uso di questo apparecchio in ambienti chiusi può essere pericoloso ed è vietato”
Se il fungo elettrico rappresenta una soluzione più smart e sicura, quello a gas ha bisogno di una serie di sicurezze aggiuntive.
Come usare e conservare i funghi a gas
Il gas che alimenta i funghi riscaldanti è altamente infiammabile, nonostante ciò non è tossico. Quindi, se vengono usati correttamente, i funghi sono sicuri e assolvono perfettamente il loro dovere. Naturalmente sarà compito di chi possiede l’abitazione posizionarlo e usarlo correttamente.
Ricordiamo che molti dei funghi funzionano grazie a bombole, che bisogna tenere lontane e all’aperto. Inoltre, l’installazione e la sostituzione delle stesse deve essere effettuata da personale competente, che possiede specifico attestato ai sensi del D.Lgs. 128/2006. Se la bombola si esaurisce occorre cambiarla in breve tempo e in ogni caso occorre posizionarla in un luogo aperto e lontano dal fungo.
I funghi possono essere conservati con la bombola ancora allacciata all’interno di un deposito all’aria aperta, e solo se la bombola contiene un massimo di 70 kg di GPL, in base a quanto raccomandato dalla normativa UNI 7131. In alternativa, si possono conservare in luoghi chiusi grandi almeno 10 metri cubi. La quantità di GPL ammissibile nelle bombole dipende poi dalla cubatura dell’ambiente. In ogni caso, non si possono tenere questi apparecchi in ambienti pericolosi, come le cucine. Bisogna quindi pensare fin da subito a dove depositare il fungo quando non viene utilizzato.
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