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Quando è ora di cambiare i termosifoni?

Quando è che risulta necessario sostituire i caloriferi? Scopri in questo articolo tutti i consigli e le tipologie di termoarredi più moderni

Ultimo aggiornamento 17-04-2024

Ugo Sollazzo

Idraulico termotecnico

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I termosifoni rappresentano da sempre una delle scelte più diffuse per il riscaldamento della casa: questo tipo di impianto, infatti, presenta il vantaggio di essere estremamente duraturo nel tempo, si contraddistingue per un’eccellente efficienza in termini di potenza termica, e in più è caratterizzato da una notevole praticità di utilizzo e facilità di manutenzione.

I termosifoni rappresentano da sempre una delle scelte più diffuse per il riscaldamento della casa: questo tipo di impianto, infatti, presenta il vantaggio di essere estremamente duraturo nel tempo, si contraddistingue per un’eccellente efficienza in termini di potenza termica, e in più è caratterizzato da una notevole praticità di utilizzo e facilità di manutenzione.

Ciononostante, anni di utilizzo prolungato, possono portare ad un’inevitabile usura: in questi casi, soprattutto per quanto riguarda gli immobili moto datati, gli impianti di riscaldamento possono presentare guasti e malfunzionamenti, una o più unità radianti possono non scaldare efficacemente gli ambienti come una volta, oppure si possono riscontrare costi delle bollette eccessivamente alti. Con PG Casa scopri come valutare quando conviene sostituire i termosifoni della tua casa.

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Perché sostituire i termosifoni

Nonostante i caloriferi siano caratterizzati da un’elevata resistenza nel corso tempo, per garantire un adeguato apporto termico e un corretto funzionamento, essi necessitano di una manutenzione regolare che spesso viene trascurata. Di conseguenza, se ti sei appena trasferito in un nuovo appartamento oppure hai deciso di ristrutturare casa, sarebbe opportuno effettuare una revisione degli impianti di riscaldamento e sostituire i radiatori nel caso in cui essi risultino molto vecchi o danneggiati.

In più, i moderni radiatori sono molto più efficaci dei vecchi termosifoni, garantiscono una maggiore efficienza energetica e risultano nettamente più economici, in particolare per quanto riguarda il consumo in bolletta. Questi miglioramenti sono dovuti in gran parte alla riprogettazione dei dispositivi, che consente di aumentare la superficie di circolazione dell’acqua, garantendo regolazioni di temperatura più rapide e riducendo al minimo lo spreco di energia. La sostituzione dei vecchi caloriferi, inoltre, è indispensabile al fine di rispettare i moderni standard di qualità e le normative di sicurezza all’interno delle abitazioni.

In più, la maggiore attenzione per il design e i costanti sviluppi in termini di produzione, hanno determinato la diffusione di un’ampia gamma di modelli diversi, in grado di rispondere a qualsiasi tipo di esigenza: oltre ai tradizionali caloriferi in ghisa, infatti, è possibile optare anche per radiatori più moderni ed unità con spessore e dimensioni ridotte, così che esse si adattino anche ai locali più piccoli; esistono poi termosifoni ad installazione verticale, ideali per ambienti come bagni e cucine, o termoarredi di design, in grado di adattarsi a qualsiasi stile di arredamento, unendo estetica e funzionalità.

Quando cambiare le valvole dei termosifoni

Ma ogni quanto bisogna cambiare i termosifoni, quindi? Non esiste una risposta univoca a questa domanda; in molti casi, infatti, la sostituzione può non essere l’unica soluzione, ma basteranno solo alcuni interventi di manutenzione mirati: quando si verificano dei guasti, spesso può essere sufficiente cambiare il ripartitore dei termosifoni oppure sostituirne le valvole.

Alcuni dei problemi più comuni dei radiatori, riguardano la formazione di ruggine, la corrosione oppure l’accumulo di sedimenti. Ciò è dovuto al fatto che l’uso prolungato, provoca spesso delle ostruzioni all’interno del termosifone, con un conseguente abbassamento della resa termica nell’apparecchio. Questo tipo di problemi può essere facilmente risolto tramite un lavaggio chimico da parte di un esperto del settore, mentre per evitare il fenomeno è opportuno effettuare regolarmente lo spurgo del radiatore.

Per proteggere i termosifoni da corrosione ed usura, inoltre, può essere utile aggiungere un inibitore chimico all’interno del sistema di riscaldamento almeno due volte l’anno. Un altro malfunzionamento che si verifica spesso nei radiatori è l’ostruzione delle valvole: ciò comporta che l’acqua non riesce a circolare adeguatamente all’interno del termosifone ed esso rimarrà quindi freddo oppure impiegherà più tempo per raggiungere le temperature indicate. In tal caso è indispensabile procedere con la sostituzione delle unità danneggiate, rivolgendosi ad un idraulico qualificato.

Quando cambiare il ripartitore dei termosifoni

Se hai notato dei costi in bolletta eccessivamente alti e ti stai chiedendo quando occorre sostituire il ripartitore del termosifone, ti basti considerare che fin dal 2017 è obbligatoria l’installazione di moderni sistemi di termoregolazione negli edifici dotati di impianti di riscaldamento centralizzato: questo passaggio è essenziale per trasformare i vecchi sistemi di riscaldamento in impianti più efficienti, in grado di garantire un maggior risparmio energetico e una migliore contabilizzazione delle spese.

Quindi, se l’immobile in cui vivi presenta degli impianti precedenti a questa data, sarà necessario provvedere a rimpiazzare il ripartitore di calore. Per le strutture più recenti, invece, in media i dispositivi di termoregolazione hanno una durata di circa 10 anni.

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