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Termoarredo elettrico: consumi, vantaggi e consigli per risparmiare

Il termoarredo elettrico è un elemento di design che unisce stile e funzionalità. Arreda il bagno e riscalda l'ambiente con eleganza, ma quanto consuma? Scopri come scegliere il modello più adatto alle tue esigenze e come ridurre i consumi.

Ultimo aggiornamento 22-02-2024

Ugo Sollazzo

Idraulico termotecnico

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L’arredamento che produce calore è perfetto per dare personalità alla casa e scaldarla durante l’autunno e l’inverno. Ebbene sì, le soluzioni di termoarredo – chiamate anche scaldasalviette – sono sempre più diffuse nelle case degli italiani. Si concentrano soprattutto in bagno ma spesso le troviamo anche in soggiorno o camera da letto. Generalmente sono dispositivi in alluminio dalle forme e colori d’impatto. Si sviluppano in altezza o larghezza assumendo anche le forme più originali, per esempio alcuni termo arredi si trasformano in sistemi di tubi che si uniscono, curvano e diventano oggetti di stile davvero ricercati, capaci di arricchire qualsiasi immobile. Senza contare che un termoarredo può essere usato anche per appendere asciugamani e altri tessuti, quindi li asciuga e riscalda. Insomma, hanno enormi vantaggi, tuttavia essendo elettrici bisogna capire quanto consumano.

Quanto consuma il termoarredo

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Il consumo dell’elettrodomestico dipende dalla sua grandezza, dalla potenza, ma anche dalle dimensioni dello spazio che dovrà riscaldare. Dai consumi dipenderà anche il peso della bolletta: più si consuma, più si spende di corrente elettrica. Alcuni scaldasalviette si accendono solo al bisogno, altri vengono attivati la mattina per spegnersi alla sera automaticamente. Molti condomini, per esempio, adottano quest’ultima soluzione.

Molti funzionano grazie a una resistenza a forma di serpentina, da cui dipende la potenza del dispositivo e il suo consumo. Al loro interno circola acqua o un altro liquido chiamato termovettore. Inoltre, si può collegare ad un termostato che ne regola la temperatura. La potenza può andare da 50 a 300 watt in base alle dimensioni dell’ambiente da scaldare.

In sintesi il consumo di un termoarredo elettrico dipende da diversi fattori:

Consumo termoarredo: come risparmiare

Ecco alcuni consigli per ridurre i consumi:

Il consumo del termoarredo elettrico si può ridurre grazie al termostato, un elemento che può essere anche integrato nel prodotto oppure che si può aggiungere dopo l’acquisto, in base alle necessità. Esistono termostati digitali e manuali, ma anche automatici, che si attivano ad un orario prestabilito.

Quindi, la regolazione può essere di diversi tipi:

Grazie a queste tre soluzioni è possibile usare termoarredo a basso consumo e trovare la soluzione maggiormente adatta alle proprie esigenze. Per risparmiare ulteriormente è consigliabile limitare al massimo la copertura del termostato con asciugamani o altri tessuti. Si possono poggiare e levare una volta asciutti oppure solo per il tempo necessario per scaldarli. Inoltre, bisogna posizionare il termostato lontano da fonti di umidità, come sanitari, doccia e lavabo, anche per questioni di sicurezza. Anche perchè può essere pericoloso. Per far funzionare efficacemente lo scaldasalvietta bisogna evitare di poggiare mobili. Per questioni di sicurezza, occorre mantenere una distanza dal pavimento di circa 1 metro; per lo stesso motivo non bisogna coprire le prese d’aria.

Termoarredo: guida all’acquisto

Sicuramente il consumo del termoarredo è uno dei parametri per acquistarlo, ma non l’unico. Fino a qualche anno fa era considerato un oggetto di lusso, ma oggi si possono trovare in commercio tante tipologie di scaldasalviette, alcune che costano poco più di 100 euro e si possono installare in bagno in modo facile, grazie alla presa. Questa soluzione contribuisce ad eliminare l’umidità, che spesso causa macchie sul muro e altre problematiche. Quelli più economici sono in alluminio e si scaldano molto velocemente, mentre se si vuole maggiore resistenza si può acquistare un modello in acciaio. Sicuramente si spende di più per una stanza grande.

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