MAGAZINE

Affitto a canone calmierato o concordato: tutto quello che c’è da sapere

Se stai cercando una casa in affitto e vorresti usufruire di un contratto di affitto a canone concordato, ecco tutto quello che c'è da sapere.

Ultimo aggiornamento 11-04-2024

Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Chiedi un preventivo per case in affitto richiedi un preventivo gratis

Quando si cerca o si vuole mettere casa in affitto, bisogna conoscere i diversi tipi di contratto per capire qual è più adatto alle proprie esigenze. Una tipologia molto importante è il contratto a canone concordato, la formula più conveniente da quando l’equo canone è andato in disuso. Questa formula, per essere ritenuta legale, deve avere alcuni requisiti precisi: una durata precisa, rispondere a definiti parametri di rinnovo e altri fattori. L’importo di questo canone varia ovviamente in base al tipo di abitazione e al luogo geografico in cui si trova.

L’affitto concordato è caratterizzato da un canone calmierato, ovvero fissato e definito dalla Legge, quindi decisamente diverso e vantaggioso rispetto al canone libero, che invece segue le variazioni del mercato e le decisioni dei singoli proprietari. Il prezzo massimo di affitto mensile delle abitazioni con questa formula di affitto, vengono stabilite da precisi accordi territoriali stretti fra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli inquilini. Nella guida scendiamo più nei dettagli dell’affitto a canone concordato e ti spieghiamo come funziona. 

Iscriviti alla nostra Newsletter Unisciti a noi e ricevi tutte le novità del mondo casa
Inserisci un indirizzo email valido. Cliccando sul pulsante "Iscriviti" accetti la nostra privacy policy consultabile qui.

Canone concordato: cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Shutterstock

Il contratto con canone concordato può essere adottato per contratti di locazione a uso abitativo, ad uso transitorio e per i contratti per gli studenti universitari. Ci si riferisce, quindi, agli immobili di privati ad uso abitativo che vengono messi a disposizione di altri privati, studenti o organizzazioni cooperative ed enti, quando non c’è scopo di lucro.

Il valore dell’affitto viene stabilito dalla normativa per ogni genere di casa e per ogni quartiere di competenza, definendo per ogni caso un canone minimo e uno massimo.
Il prezzo comunque è sostanzialmente minore rispetto a quello del mercato libero, a fronte di una durata inferiore. In particolare, un affitto concordato deve avere una durata:
di 3 o 4 + 2 anni per le abitazioni comuni
6 mesi – 3 anni per gli universitari
1 mese – 18 mesi per i contratti transitori.

Le rate di questo canone sono mensili e vanno pagate anticipatamente, come nella formula di affitto tradizionale.

Ma cosa significa nello specifico canone calmierato? Che il proprietario dell’immobile non può scegliere di propria iniziativa il prezzo dell’affitto, ma deve fissarlo riferendosi ad un range specifico, proprio quello fissato dall’accordo territoriale di riferimento per il proprio Comune.

Per il calcolo della quota d’affitto si deve tenere in considerazione la superficie calpestabile dell’immobile ma non solo. Anche altri elementi accessori come i balconi o la presenza di ascensori, devono essere inseriti nel calcolo totale del canone concordato che poi deve essere confermato da una delle associazioni rappresentative di categoria.

Vantaggi dell’affitto concordato

Shutterstock

vantaggi del contratto di locazione a canone concordato sono quindi i seguenti:

Anche se i vantaggi sono numerosi, soprattutto fiscali, e si tratta quindi di una formula di contratto conveniente per l’inquilino, va detto che il canone concordato ha lo svantaggio di avere una durata inferiore rispetto alla norma. In questo senso, dovendolo rinnovare prima, si incorre maggiormente nel rischio di un aumento del costo dell’affitto.

Affitto calmierato: si può recedere anticipatamente dal contratto?

Come avviene per la maggior parte dei contratti di locazione, anche con quello che prevede l’affitto calmierato, il locatario è tutelato dalla possibilità di recedere anticipatamente dal contratto, anche in assenza di giusta causa, se il contratto lo prevede. In alternativa si seguono, invece, le clausole rispettando il periodo minimo di preavviso stabilito dall’accordo.

E per il locatore? Le cose non sono così facili. La norma, infatti, non prevede la possibilità della disdetta ma solo del diniego di proroga del contratto. Una possibilità che però può essere fatta valere solo in specifiche condizioni:

Scegli uno dei nostri migliori professionisti! Richiedi un preventivo gratis a case in affitto

CHIEDI ORA