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Affitto immobile arredato: quale contratto scegliere

Affittare un immobile per un periodo breve può essere un'ottima occasione di guadagno, ma bisogna scegliere bene il tipo di contratto: ecco come fare

Ultimo aggiornamento 11-04-2024
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image Pasquale Gangemi

Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Specialista nelle attività di intermediazione e di consulenza rivolte alla compravendita, locazione, valutazione di immobili ad uso residenziale, uffici, commerciale ed industriale. Presidente interprovinciale del collegio di RC-VV della FIAIP “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professional...
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Mentre, durante l’anno, gli immobili già arredati vengono affittati a studenti o professionisti; in estate si trasformano in case delle vacanze da destinare ai turisti che desiderano trascorrere qualche mese in villegiatura. Insomma, un immobile già arredato è un’ottima occasione di guadagno 365 giorni l’anno. Infatti, si può affittare per brevi periodi in qualsiasi stagione. Per fare questo passo, oltre a rendere l’abitazione confortevole con il mobilio adeguato, occorre anche valutare molto bene il tipo di contratto d’affitto da proporre. Esistono diverse alternative: ecco quali sono e come orientarsi nella scelta.

Tipi di contratto d’affitto per immobile arredato

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Un immobile arredato può essere affittato temporaneamente oppure in modo duraturo, alla stessa persona. Quindi, non è obbligatorio scegliere un solo tipo di contratto, anche se ci sono alcune tipologie più diffuse e usate in questi casi. Una di queste è il contratto a canone libero. Viene chiamato così perchè sono le parti a decidere in modo autonomo l’importo, che quindi non può essere imposto dal proprietario; la durata minima e le regole circa il recesso o il rinnovo sono stabilite dalla Legge. Generalmente, un contratto di questo tipo è triennale.

Se una persona vuole prendere un immobile arredato per qualche mese si può optare per il contratto a uso transitorio, dove il proprietario concede la sua proprietà per un periodo di tempo limitato da 1 a 18 mesi. La durata deve essere sempre presente nel contratto e il contratto scade automaticamente al termine del periodo concordato. Questo tipo di contratto viene spesso sottoscritto da lavoratori pendolari, che hanno bisogno di uno spazio temporaneo fuori dalla città di provenienza, ma anche da studenti fuori sede. In quest’ultimo caso, ci possono essere anche delle agevolazioni come il Bonus Affitto. Inoltre, il canone viene generalmente deciso anche in base al frutto di accordi territoriali e la durata di locazione va da 6 a 36 mesi.

Inoltre, al momento della sottoscrizione del contratto è importante capire quali mobili ed elettrodomestici vengono concessi all’inquilino. Per esempio, si può decidere di arredare solo cucina e bagno, mentre la camera da letto potrebbe essere portata da chi è in affitto. Tutti i dettagli devono essere inseriti nel contratto per evitare problemi e fraintendimenti. Quindi, prima di affittare un immobile bisogna eseguire una sorta di inventario da tenere in considerazione nel momento in cui si crea l’accordo che l’inquilino accetterà con una firma.

Come registrare il contratto d’affitto

Il contratto, per essere valido, deve sempre essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Per farlo occorre accedere alla piattaforma online dell’Agenzia con le proprie credenziali. In alternativa, si può registrare personalmente presso le sedi dell’Agenzia situate in tutto il territorio italiano. Al momento della registrazione bisogna presentare il modello RLI (Registrazione Locazione Immobili) compilato correttamente.

La creazione di tutte le carte relative al contratto d’affitto richiede tempo e attenzione. Molte persone decidono di affidare la pratica ad un esperto. Su Pagine Gialle Casa è possibile contattare un esperto in intermediazioni immobiliari.

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