L'UE vieta l'affitto e la vendita di case che inquinano: ecco cosa fare
L'Unione Europea ha emanato la nuova direttiva che vita di vendere e affittare case ad alto impatto e consumo energetico. Ecco tutte le regole e le nuove scadenze
Pasquale Gangemi
Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio
- Certificazione energetica immobili: l'UE cambia le regole
- Come migliorare la classe energetica di un immobile
La sostenibilità è uno dei temi cruciali degli ultimi anni: noi tutti siamo chiamati a ridurre sprechi e impatto ambientale per tutelare il futuro del Pianeta. Con questo obiettivo, l’Unione Europea ha evidenziato l’esigenza di ridurre le emissioni di anidride carbonica nel settore edilizio e ha imposto una stretta sull’affitto e la compravendita di immobili che inquinano troppo. Si tratta di una decisione che impatterà sul mercato immobiliare. Ecco i dettagli della decisione e come comportarsi.
Certificazione energetica immobili: l’UE cambia le regole
L’Unione Europea ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti di tutti gli Stati Membri nei prossimi anni, per arrivare a una riduzione del 55% entro il 2030. Sta già lavorando duramente per raggiungere questo obiettivo, coinvolgendo la comunità e i diversi settori economici.
La direttiva sul Rendimento Energetico dell’Edilizia, approvata dalla Commissione Europea il 14 dicembre 2021, stabilisce nuove regole sulla compravendita degli immobili, che dovranno avere la nuova Certificazione energetica europea. Attualmente è in vigore la certificazione nazionale, che presto non sarà più valida.
I requisiti cambiano totalmente. Se la direttiva verrà approvata definitivamente, a partire dal 31 dicembre 2025 chi vuole vendere un immobile di qualsiasi tipo dovrà dimostrare che quest’ultimo ha una classe energetica F, meno inquinante di quelle attualmente valide in Italia. Gli edifici di fascia G verrebbero, quindi, esclusi dal mercato. Inoltre, dal 2027 gli edifici pubblici dovranno essere efficientati per ottenere almeno la classe F. Dal 2030 la fascia sarà la E, garantendo meno inquinamento e ridotto consumo energetico.
Chi affitta un appartamento o un’abitazione dovrà sottostare a nuove regole: dal 1° gennaio 2030 tutti gli immobili messi in affitto dovranno avere la classe F mentre dal 2033 la classe richiesta sarà la E.
L’Italia ha davanti a sé una sfida enorme. Nel nostro Paese molti edifici rientrano nella classe più bassa, la G, che l’Unione Europea vuole eliminare perché troppo inquinante. Si parla di circa 4,5 milioni di immobili che per essere affittati o venduti avrebbero bisogno di ristrutturazione e di efficientamento energetico.
Come migliorare la classe energetica di un immobile
Per migliorare la classe energetica di un immobile è necessario eseguire lavori specifici che riducano l’impatto e il consumo energetico. In questo ambito, il Superbonus 110% rappresenta una grande opportunità, consentendo una maxi-agevolazione qualora ci sia l’innalzamento di almeno due classi energetiche. Per iniziare, è importante ottenere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), un documento fondamentale che indica la classe di partenza di un edificio. In base ai lavori eseguiti, si può migliorare l’efficienza energetica e ottenere una classe superiore. L’uso dei Fondi europei da parte dell’Italia verterà anche su questo punto, coinvolgendo cittadini e aziende per rendere le case meno inquinanti.
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