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Eredità senza testamento: chi eredita cosa?

Se il defunto non ha lasciato alcun testamento, l'eredità viene suddivisa così come stabilito dalle norme di legge.

Ultimo aggiornamento 16-07-2024
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Cosa succede se il defunto lascia un’eredità senza testamento? Il patrimonio viene suddiviso tra gli eredi legittimi, secondo quanto stabilito dalle norme di legge.

Eredità senza testamento: cosa dice la legge?

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L’articolo 457 c.c. e seguenti regolano i casi in cui il defunto ha lasciato un’eredità senza testamento. Queste norme tendono a privilegiare le persone che hanno avuto un rapporto di parentela più stretto con il defunto, dando loro la precedenza rispetto a coloro con un grado di parentela più lontano. Se esisteva un rapporto di coniugio, anche il coniuge del defunto concorrerà con i parenti nella successione ereditaria.

I soggetti individuati dalla successione legittima vengono chiamati alla divisione dell’eredità secondo una precisa graduatoria. Tuttavia, l’accettazione dell’eredità è sempre a discrezione dei successori legittimi, che possono rinunciare all’eredità. In tal caso, si procederà con il grado di parentela successivo.

I principi della successione legittima possono applicarsi anche se il defunto ha fatto testamento presso un notaio, quando il testamento riguarda solo una parte del patrimonio ereditario; la restante parte sarà attribuita secondo i criteri legali.

La successione legittima si applica anche nei casi in cui un testamento sia stato impugnato, dichiarato nullo o annullato.

Successione legittima: come viene calcolata?

La successione legittima viene applicata in mancanza di una valida o completa volontà del defunto in merito all’individuazione degli eredi del suo patrimonio. L’articolo 565 c.c. individua gli eredi legittimi, ma non ne disciplina puntualmente l’ordine. Ecco le categorie dei successibili:

Nella successione ereditaria senza testamento, ci sono altri aspetti da considerare per quanto riguarda chi rientra o meno nella linea di successione.

Il convivente, ad esempio, non rientra tra i “successibili”. Indipendentemente dalla durata e intensità del rapporto con il defunto, al convivente non viene attribuito alcun bene del patrimonio ereditario.

Il coniuge separato ha gli stessi diritti del coniuge non separato, fino a quando non interviene una sentenza di divorzio. In quest’ultimo caso, può avere diritto solo a un assegno vitalizio (quantificato in base al patrimonio e agli eredi), se al momento della morte del defunto godeva degli alimenti.

Per quanto riguarda i figli, è prevista una disciplina particolare a tutela dei concepiti, che vengono inclusi dalla legge tra i possibili successori. Perché ciò avvenga, è necessario che il concepimento sia già avvenuto al momento della morte del defunto e che il concepito nasca entro 365 giorni dalla morte del de cuius (la persona che ha lasciato l’eredità). Per figlio si intende non solo quello naturale, ma anche quello adottivo, sia legittimo sia legittimato. Questo aspetto può essere soggetto a controversie legali nella successione senza testamento.

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