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Le differenze tra successione necessaria e successione legittima

Chi fa testamento non può disporre totalmente del suo patrimonio, perché per legge una parte dei suoi beni, detta legittima, è sempre riservata ai legittimari, cioè al coniuge, ai figli e agli ascendenti legittimi, anche nel caso in cui il defunto abbia disposto diversamente. In questo caso, cioè in presenza di un testamento, si parla di successione necessaria, ma vediamo meglio le differenze tra successione legittima e successione necessaria. .

Ultimo aggiornamento 05-04-2024
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Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Silvia Baldassarre si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano con tesi in materia di diritto internazionale. Ha maturato la propria esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano occupandosi dei vari aspetti della materia, dalla responsa...
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In base alla presenza o meno di un testamento si parla di successione necessaria o successione legittima. Vediamo meglio quali sono le differenze.

La successione legittima

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Si parla di successione legittima quando, in mancanza di un testamento redatto dal defunto che identifica chiaramente gli eredi, l’eredità si devolve secondo regole indicate dalla legge nel codice civile (artt. 565-586), sulla base del rapporto di parentela tra il defunto e gli eredi. La successione legittima si applica anche nel caso in cui il testamento sia stato redatto, ma non vi sia stato compreso tutto il patrimonio.

I destinatari della successione legittima

I destinatari della successione legittima sono identificati dalla legge e sono divisi in cinque categorie di soggetti che possono diventare eredi:

  • il coniuge;
  • i discendenti;
  • gli ascendenti e i fratelli;
  • gli altri parenti fino al sesto grado
  • lo Stato.

Anche la divisione delle quote del totale del patrimonio del defunto, in mancanza di testamento, è già definita per legge e favorisce, ovviamente i parenti più stretti.

La successione testamentaria

In presenza di un testamento redatto dal defunto, in grado di intendere e di volere, si parla di successione testamentaria, ma anche in questo caso, come abbiamo evidenziato all’inizio, il patrimonio comprende una quota disponibile, destinabile a chiunque, e una quota di riserva destinata per legge ai soggetti legittimari (coniuge, figli, genitori…) chiamata successione necessaria. Il testamentario per cui non può disporre interamente del suo patrimonio all’interno del suo stesso testamento, nemmeno con donazioni ad enti o associazioni operate in vita, qualora queste abbiano intaccato sconsideratamente il patrimonio destinato ai legittimari.

La successione necessaria

La successione necessaria è quindi la disposizione, obbligatoria per legge, di una quota, detta quota di legittima, ai soggetti legati al defunto da stretti rapporti di parentela o da un rapporto di coniugio. Questi soggetti dovranno ricevere per legge la loro parte del patrimonio del defunto, anche contro le espresse volontà di quest’ultimo.

I destinatari della successione necessaria

Anche i destinatari della successione necessaria sono identificati dalla legge. In questo caso però, i soggetti legittimari sono solamente i figli, il coniuge e gli ascendenti, ossia i genitori del defunto. Non sono contemplati per legge, nella quota di legittima, i fratelli o altri parenti, e nemmeno eventuali partner. In assenza di tali soggetti, la quota disponibile verrà devoluta per intero ai soggetti destinatari del testamento redatto in vita, e nel pieno delle sue facoltà, dal defunto. Anche in questo caso, le quote della successione necessaria sono esplicitamente descritte dal codice civile. Importante precisare che al coniuge del defunto spetta, come successione necessaria, anche il diritto di abitazione.

Per avere maggiori informazioni sulla successione necessaria è possibile affidarsi alla consulenza esperta di un notaio.

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