Vendere una casa ereditata: tutti i documenti necessari
Chi vuole vendere una casa avuta in eredità deve espletare alcuni adempimenti burocratici. Ecco quali sono e perchè sono necessari
- Vendere casa ereditata: Trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità
- Dichiarazione di successione
- Documenti per la vendita immobiliare
- Vendere casa ereditata: Trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità
- Dichiarazione di successione
- Documenti per la vendita immobiliare
Spesso chi eredita una casa ritiene vantaggioso metterla in vendita per diversi ragioni. Per esempio, non vuole farsi carico della ristrutturazione, della manutenzione o anche delle tasse e delle utenze. La procedura per vendere una casa ereditata però non è uguale a quella generale. Infatti, bisogna presentare innanzitutto dei documenti relativi alla successione in modo da dimostrare di essere gli effettivi proprietari della casa e poi quelli relativi alla vendita immobiliare vera e propria. Ecco nel dettaglio quali sono e a cosa servono.
Vendere casa ereditata: Trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità
Quando si eredita una casa occorre innanzitutto presentare la denuncia di successione entro un anno dalla morte del proprietario. Quindi occorre pagare diverse imposte:
- la tassa di successione che cambia in base al grado di parentela
- imposta ipotecaria pari al 2% del valore catastale della casa
- imposta catastale pari all’1 del valore catastale
Se l’erede ha tutti i requisiti per poter avere l’agevolazione prima casa, queste imposte sono fissate a 200 € ognuna. Bisogna poi aggiungere l’imposta di bollo, quella per i tributi speciali e la tassa ipotecaria. Entro 30 giorni dall’apertura della successione occorre presentare la domanda di voltura catastale.
Chi eredita una casa non diventa proprietario in modo automatico, ma deve prima accettare l’eredità. Solo così l’erede assume a pieno titolo diritti sull’immobile. L’articolo 480 del Codice Civile indica che dopo 10 anni dall’apertura della successione, chi eredita può farlo in maniera espressa o tacita.
L’accettazione espressa si esegue tramite un atto formale davanti al notaio, quella tacita senza andare dal notaio ma con un’altra azione che presuppone la volontà di accettare l’eredità, perchè non la potrebbe fare se non avesse appunto accettato l’eredità. Per esempio, si può accettare tacitamente un immobile in eredita nel momento in cui si vende. C’è anche una terza variante, quella ex lege che invece avviene automaticamente.
Ma torniamo all’accettazione tacita: come si realizza? Innanzitutto occorre affidarsi a un no trascrivere l’accettazione ereditaria.
La trascrizione non è obbligatoria ma è un onere che risulta fondamentale soprattutto quando si vuole vendere una casa ereditata, perchè tutela i diritti dell’acquirente. Comunque è sempre meglio farla quando c’è di mezzo un immobile in eredità che passa a un terzo proprietario, soprattutto perchè in un secondo momento l’erede potrebbe esercitare il suo diritto a riavere indietro l’eredità.
Nel caso in cui ci siano più eredi, per esempio una casa ereditata da più fratelli, questa non può essere venduta se non c’è il consenso di tutti i proprietari. Ma nel caso in cui una o più persone non siano favorevoli, si procede all’alienazione della quota della casa ereditata, quindi può vendere la sua quota sulla quale gli eredi hanno diritto di prelazione. Ciò significa che se quattro fratelli ottengono in eredità la casa dei genitori e desiderano venderla, tutti devono essere d’accordo. Se una persona non è d’accordo può vendere la sua quota di proprietà, dando la precedenza ai fratelli che possono essere interessati all’acquisto.
Dichiarazione di successione
Un altro documento fondamentale è poi la dichiarazione di successione, perchè consente il calcolo delle imposte che gravano sul patrimonio del defunto è la dichiarazione di successione, presentata dagli eredi e dai legatari entro 12 mesi dall’apertura della successione.