Donazione indiretta di un immobile: cos'è e come funziona
La donazione indiretta di un immobile permette di cedere un immobile a terzi a condizioni molto vantaggiose: vediamo cos'è e i vantaggi fiscali
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Cos'è la donazione indiretta di un immobile?
- Donazione indiretta immobile: acquisto casa per il figlio
- Donazione indiretta immobile: perché conviene?
- Donazione indiretta immobile: come funziona la tassazione?
- Cos'è la donazione indiretta di un immobile?
- Donazione indiretta immobile: acquisto casa per il figlio
- Donazione indiretta immobile: perché conviene?
- Donazione indiretta immobile: come funziona la tassazione?
Nell’articolato panorama delle strategie di trasferimento patrimoniale, la donazione indiretta si configura come un strumento giuridico sofisticato che consente ai proprietari di immobili di cedere, con modalità innovative, la disponibilità di un bene. Attraverso questo metodo, è possibile realizzare operazioni di trasferimento immobiliare che tutelano gli interessi di entrambe le parti, garantendo al contempo una significativa flessibilità procedurale.
Approfondiamo il concetto di donazione indiretta di un immobile e vediamo perché conviene.
Cos’è la donazione indiretta di un immobile?
La donazione indiretta è una modalità di trasferimento della proprietà che si distingue dalla donazione tradizionale per le sue caratteristiche peculiari e le sue implicazioni giuridiche. Secondo l’articolo 769 del codice civile, mentre la donazione diretta richiede un atto pubblico formale, la donazione indiretta offre un percorso alternativo per trasferire un immobile tra soggetti.
Nella donazione indiretta, invece di stipulare un classico atto di donazione, le parti utilizzano strumenti giuridici alternativi che consentono comunque il trasferimento di un beneficio economico. L’elemento distintivo rimane lo spirito di liberalità, ovvero la volontà di arricchire un altro soggetto senza ricevere un corrispettivo.
Un esempio classico di donazione indiretta è rappresentato dalla cessione dell’usufrutto. In questo caso, il proprietario concede a un altro soggetto il diritto di utilizzare e godere di un immobile, pur mantenendo la proprietà formale del bene. L’usufruttuario può abitare nell’immobile, trarre vantaggi economici dal bene e utilizzare l’immobile senza esserne proprietario legale.
A differenza della donazione diretta, che richiede la presenza di due testimoni, la donazione indiretta si perfeziona generalmente mediante un contratto di compravendita, un atto stipulato davanti a un notaio. La donazione indiretta offre maggiore flessibilità rispetto alla donazione tradizionale, consentendo ai soggetti di raggiungere il medesimo obiettivo – ovvero il trasferimento di un beneficio – attraverso strumenti giuridici più articolati e potenzialmente meno vincolanti.
È importante sottolineare che ogni forma di donazione, diretta o indiretta, deve rispettare i principi di trasparenza e buona fede, garantendo la tutela di entrambe le parti coinvolte nel trasferimento.
Donazione indiretta immobile: acquisto casa per il figlio
La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 21494/2014, ha chiarito alcuni aspetti cruciali relativi a questa forma di trasferimento patrimoniale. La pronuncia giurisprudenziale ha stabilito un principio fondamentale: l’immobile acquisito mediante donazione indiretta mantiene una natura giuridica specifica.
Quando un genitore decide di acquistare un immobile intestandolo al figlio, o gli fornisce i mezzi finanziari per procedere all’acquisto, si verifica un trasferimento di proprietà con conseguenze patrimoniali precise. L’elemento chiave è che l’immobile rimane proprietà esclusiva del figlio, non rientrando nel regime di comunione dei beni coniugali.
Questo tipo di donazione indiretta può concretizzarsi attraverso due principali modalità: il trasferimento diretto del denaro necessario all’acquisto oppure l’acquisto immediato dell’immobile da parte dei genitori con intestazione al figlio.
Donazione indiretta immobile: perché conviene?
La donazione indiretta di un immobile rappresenta una scelta strategica vantaggiosa sotto diversi aspetti, sia dal punto di vista fiscale che successorio. Sul piano fiscale, questo tipo di donazione consente di evitare potenziali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate nel caso in cui non si disponga di risorse apparentemente sufficienti per l’acquisto di una proprietà. Poiché la donazione indiretta è tracciabile, il beneficiario può facilmente dimostrare la legittimità delle risorse utilizzate per l’acquisto, semplificando così la documentazione necessaria e accelerando il processo di verifica.
Dal punto di vista successorio, la tracciabilità della donazione indiretta rappresenta un ulteriore vantaggio. Infatti, consente di documentare con chiarezza i trasferimenti di beni finanziari a favore di uno dei figli, proteggendo gli interessi degli altri eredi. Questa trasparenza è fondamentale per prevenire eventuali conflitti tra eredi, garantendo che tutti i trasferimenti siano correttamente registrati e riconosciuti.
Un ulteriore punto di forza della donazione indiretta è che non limita la libertà del beneficiario di vendere l’immobile ricevuto. Una volta acquisito, il beneficiario mantiene la piena proprietà e può disporre dell’immobile come meglio crede, compresa la possibilità di venderlo, senza dover restituire le somme ricevute come donazione.
Donazione indiretta immobile: come funziona la tassazione?
La donazione indiretta di un immobile segue un regime fiscale diverso rispetto a quello delle donazioni tradizionali, in quanto si applica la disciplina del contratto formalmente stipulato tra le parti, ad esempio una compravendita. Questo significa che l’acquirente, pur ricevendo l’immobile senza versare il corrispettivo (grazie al finanziamento da parte del donante), è tenuto a pagare le imposte legate all’atto di compravendita e non quelle previste per una donazione tradizionale.
In particolare, le imposte applicabili includono:
- Imposta di registro al 2% se si tratta di una prima casa o al 9% per una seconda casa;
- Iva nei casi previsti, come nelle normali compravendite.
La donazione indiretta è soggetta all’imposta di donazione solo nel caso in cui emerga da un atto formale registrato in modo autonomo. Al contrario, quando la donazione è legata a un atto di acquisto (ad esempio una vendita finanziata dal donante), si applicano le consuete imposte di compravendita, come l’imposta di registro o l’Iva, esattamente come avviene per una transazione tradizionale.
Questo meccanismo rende la donazione indiretta un’opzione fiscale vantaggiosa e meno onerosa rispetto alla donazione diretta, purché venga gestita correttamente sotto il profilo formale e legale. La consulenza di un notaio rimane essenziale per garantire il rispetto delle normative vigenti e beneficiare delle agevolazioni disponibili.
La donazione indiretta si conferma uno strumento giuridico estremamente versatile e strategico per il trasferimento patrimoniale. Tuttavia, la complessità delle sue implicazioni legali richiede una valutazione attenta e professionale. Ogni situazione familiare è unica e presenta dinamiche specifiche che necessitano di una consulenza personalizzata. Per questo motivo, è fortemente consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato, quale un notaio esperto in diritto immobiliare, che possa:
- Valutare la soluzione più idonea per il proprio caso specifico
- Verificare la piena legittimità dell’operazione
- Tutelare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti
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