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Nomisma: calano gli acquisti della casa e aumentano gli affitti

Nell'ultimo report immobiliare, l'Osservatorio Nomisma segnala una contrazione delle compravendite a fronte di un boom di affitti: scopriamo tutti i dettagli

24-11-2023

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Il settore immobiliare italiano sta vivendo una fase di profonde trasformazioni, con importanti cambiamenti nelle abitudini di acquisto e locazione delle abitazioni. Secondo l’analisi condotta da Nomisma, una società indipendente per studi settoriali e territoriali, emerge una tendenza chiara: mentre gli acquisti di case registrano una diminuzione, gli affitti stanno vivendo una crescita significativa. Questa evoluzione è il riflesso di una serie di fattori economici e sociali che stanno ridefinendo il modo in cui le persone scelgono di vivere e investire nel settore immobiliare. Approfondiamo da vicino questa tendenza e analizziamo le implicazioni per i consumatori e gli investitori nel mercato immobiliare italiano.

Settore immobiliare: compravendite in calo e boom di affitti

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Il comparto immobiliare italiano sta attraversando un periodo di significative sfide, influenzate da una serie di fattori economici e finanziari. Secondo il 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che ha esaminato le performance immobiliari in 13 delle principali città italiane, tra cui Milano, Roma, e Napoli, emerge un quadro preoccupante.

Una delle principali cause di preoccupazione è l’ineguaglianza tra l’adeguamento dei redditi delle famiglie italiane e le difficoltà nell’accesso al credito. Questo fenomeno sta avendo un impatto negativo sul settore immobiliare, con conseguenze dirette sulle compravendite. Nei centri urbani, le compravendite hanno subito una brusca caduta del 23,3%, con un totale di 2.806 transazioni, riportando il mercato ai livelli del 2016-2018.

Le prospettive future non sembrano allettanti, poiché il 60% degli operatori immobiliari prevede un ulteriore calo entro la fine dell’anno, mentre un ulteriore 20% è ancor più pessimista. A livello nazionale, il 7,3% della domanda si sta spostando verso il mercato degli affitti. I valori di acquisto rimangono rigidi, mentre i canoni di affitto continuano a crescere. Questo fenomeno è in parte dovuto alle crescenti difficoltà nel richiedere mutui, spingendo molte famiglie verso l’alternativa dell’affitto.

Nomisma riporta che la quota di domanda di alloggi in locazione rappresenta il 60% del totale, accentuando la pressione su un mercato già saturo. Inoltre, la dipendenza dall’ottenimento di mutui si è ridotta dal 77% all’inizio dell’anno al 67% attuale per ogni 100 compravendite. Questo scenario evidenzia la crescente preferenza delle famiglie italiane per l’affitto come soluzione abitativa, data la difficoltà nell’accedere al credito e nel finanziare l’acquisto di una casa propria.

Mercato delle compravendite: le previsioni per i prossimi anni

Il panorama delle compravendite residenziali sta attraversando un periodo di significativa mutazione, con previsioni che evidenziano un andamento complesso per i prossimi anni. Nel 2022, avevamo assistito a un rallentamento della crescita, con un modesto incremento annuo del 4,7%. Tuttavia, nel primo semestre del 2023, si è registrata una flessione tendenziale del -12,5%, equivalente a un totale di 50mila transazioni in meno rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente.

Le proiezioni indicano che il 2023 chiuderà con 684 mila compravendite, in netto calo rispetto alle 780 mila del 2022, con un drastico calo del 16% solo nel quarto trimestre. Guardando al futuro, le stime per il 2024 prevedono 624 mila compravendite, mentre nel 2025 si prevedono 602 mila e nel 2026 circa 608 mila transazioni. Secondo queste previsioni, il mercato delle compravendite residenziali subirà un’ulteriore contrazione nei prossimi anni.

Per quanto riguarda i prezzi degli immobili residenziali in Italia, si osserva un andamento in crescita lenta ma costante. La media nei 13 principali centri urbani si attesta all’1,4%, con variazioni che vanno dal +3,3% a Milano al -1,3% a Catania. Nel secondo semestre del 2023, la variazione semestrale dei prezzi ha visto l’estremo inferiore rappresentato da Cagliari, con una flessione del -1,3%, e l’estremo superiore evidenziato da Milano, con un aumento del +1,3%.

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