Bonus caldaia 2025: escluse le hybrid ready, ecco quali modelli rientrano in detrazione
Le recenti modifiche al Bonus caldaia escludono le hybrid ready dagli incentivi. Scopriamo le motivazioni e quali modelli restano incentivabili nel 2025.
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Caldaie hybrid ready: ecco perché non possono essere agevolate
- Quali caldaie rientrano nel bonus 2025?
- Caldaie hybrid ready: ecco perché non possono essere agevolate
- Quali caldaie rientrano nel bonus 2025?
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Il nuovo quadro normativo, pur restringendo il campo delle opzioni detraibili, lascia ancora spazio a scelte intelligenti che possono alleggerire sia la tua bolletta energetica che il peso fiscale dell’acquisto. Quali sono gli impianti che continuano a beneficiare degli sgravi? Scopriamolo insieme.
Caldaie hybrid ready: ecco perché non possono essere agevolate
Dal 1° gennaio 2025, in linea con la Direttiva europea Case green, non è più possibile usufruire del Bonus ristrutturazione e dell’Ecobonus per caldaie singole a condensazione alimentate da combustibili fossili. Il tentativo di estendere queste agevolazioni fiscali alle cosiddette “caldaie hybrid ready” attraverso il Decreto Bollette non ha avuto successo, principalmente per l’elevato costo dell’operazione, stimato in circa 1,2 miliardi di euro annui secondo i dati Enea.
Una caldaia hybrid ready è un dispositivo di riscaldamento progettato specificamente per essere predisposto all’integrazione con altri sistemi energetici. Si tratta essenzialmente di una caldaia a condensazione che, pur funzionando inizialmente in modo autonomo con combustibili fossili (come metano o GPL), è già configurata dal produttore per essere abbinata in un secondo momento a una pompa di calore o ad altri sistemi che utilizzano energie rinnovabili.
La caratteristica principale di queste caldaie è la loro predisposizione tecnologica che permette di trasformarle facilmente in un sistema ibrido completo senza dover sostituire l’intero impianto. Sono dotate di connessioni, interfacce e componenti elettronici progettati per facilitare questa futura integrazione.
Quando viene completata l’integrazione con una pompa di calore, il sistema diventa una vera e propria caldaia ibrida, capace di scegliere automaticamente la fonte energetica più efficiente in base alle condizioni ambientali e alle necessità termiche dell’edificio, ottimizzando i consumi e riducendo l’impatto ambientale.
È importante notare che, secondo le attuali normative, per accedere alle agevolazioni fiscali non è sufficiente installare una caldaia semplicemente “predisposta” all’ibridazione (hybrid ready), ma è necessario completare l’installazione di un sistema ibrido funzionante che comprenda effettivamente anche la pompa di calore.
Quali caldaie rientrano nel bonus 2025?
Come abbiamo visto, dal 2025 non è più possibile usufruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas tradizionali o altri impianti di climatizzazione invernale alimentati da combustibili fossili: una fase intermedia verso il più drastico divieto assoluto di produzione e commercializzazione di questi dispositivi, previsto per il 2040.
Nonostante queste restrizioni, non tutte le soluzioni che utilizzano il gas sono escluse dalle agevolazioni. Gli impianti ibridi, che integrano una caldaia a condensazione con una pompa di calore sotto il controllo di un’unica centralina intelligente, continueranno a beneficiare degli incentivi fiscali.
Una caldaia ibrida è un dispositivo che combina diverse fonti energetiche, generalmente un combustibile fossile (metano o GPL) e una fonte rinnovabile come l’energia fotovoltaica. I sistemi più avanzati selezionano automaticamente il generatore più efficiente in base alle condizioni ambientali e alle esigenze termiche. Ad esempio, quando la temperatura esterna supera i 7°C, la pompa di calore gestisce autonomamente il riscaldamento, mentre in caso di temperature molto basse interviene la caldaia a condensazione.
I vantaggi di questi sistemi includono la riduzione dei consumi energetici, il minor utilizzo di combustibili fossili e il miglioramento della classe energetica dell’immobile, con conseguente aumento del suo valore di mercato. D’altra parte, bisogna considerare i costi iniziali più elevati rispetto alle caldaie tradizionali e le spese di manutenzione maggiori.
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