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Direttiva Casa Green: cosa si decide il 12 ottobre

Nuovo appuntamento per la Direttiva Casa Green che potrebbe cambiare il futuro delle nostre abitazioni: scopriamo cosa si decide il 12 ottobre 2023.

02-10-2023

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Il 12 ottobre rappresenta una data cruciale per il futuro dell’efficienza energetica nell’Unione Europea. In quella giornata, i rappresentanti del Parlamento, della Commissione e del Consiglio si riuniranno nuovamente per discutere e prendere decisioni fondamentali riguardo alla tanto attesa Direttiva Casa Green.

Questa direttiva, che mira a trasformare il settore delle costruzioni europeo verso maggiore sostenibilità ed efficienza energetica, è stata oggetto di intense negoziazioni e dibattiti nelle scorse settimane. Ma cosa si decide davvero il 12 ottobre? Quali sono i punti chiave in discussione, e quali implicazioni avranno sul futuro delle abitazioni e degli edifici in Europa? Scopriamo le questioni cruciali oggetto di dibattito.

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Direttiva Casa Green: qual è l’obiettivo?

La Direttiva Efficienza Energetica 2023 rappresenta un importante impegno comunitario per l’Unione Europea, poiché impone un obiettivo giuridicamente vincolante di riduzione del consumo energetico finale. L’obiettivo primario di questa direttiva è ambizioso: entro il 2030, l’Unione Europea dovrà ridurre il consumo energetico finale dell’11,7% rispetto al livello del 2020. In termini numerici, ciò si traduce nell’obiettivo di mantenere il consumo di energia finale al di sotto di 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

Tuttavia, questa sfida epocale è affrontata con una visione flessibile e realistica. La direttiva permette a ciascun Paese membro di definire il proprio contributo nazionale per raggiungere questo obiettivo globale. Inoltre, la direttiva stabilisce nuovi obiettivi di risparmio energetico annuale che ciascun Paese deve conseguire in maniera cumulativa. Questi obiettivi si adattano alle specifiche condizioni di ogni nazione, tenendo conto di fattori come le condizioni climatiche, l’andamento economico del PIL e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.

Questo approccio su misura consente a ciascun Paese di adattare la propria strategia energetica in base alle proprie circostanze particolari, garantendo che gli sforzi siano sostenibili ed efficaci. La Commissione Europea è pronta ad agire nel caso in cui gli sforzi nazionali non siano sufficienti per raggiungere l’obiettivo dell’UE. In tal caso, può essere applicato un meccanismo correttivo per assicurare che l’Unione Europea mantenga la rotta verso la riduzione dei consumi energetici e l’efficienza energetica.

Direttiva Casa Green: nuovi appuntamenti per il 6 e il 12 ottobre

L’obiettivo ambizioso della Direttiva Casa Green, alla luce degli ultimi sviluppi e delle elezioni previste per l’inizio di giugno 2024, rappresenta una sfida di notevole portata. Per questo motivo, si è deciso di accelerare il processo. Il secondo trilogo formale tra il Parlamento, la Commissione e il Consiglio, che si è svolto il 31 agosto, si è concluso con un nulla di fatto, e ora tutto è stato rimandato al terzo incontro, fissato per il 6 ottobre, che si preannuncia come una trattativa “a oltranza”, con l’obiettivo di raggiungere progressi sostanziali.

Tra i temi principali in discussione, si parlerà probabilmente dell’articolo 9, che elenca le date entro le quali scatteranno gli obblighi di ristrutturazione degli edifici. Per quanto riguarda il settore residenziale, si propone di adottare la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033, secondo quanto proposto dal Parlamento. Altri punti di discussione riguarderanno l’articolo 12, che riguarda la mobilità sostenibile, e gli articoli 15 e 16, che trattano i finanziamenti, gli incentivi e gli attestati di prestazione energetica. In particolare, l’articolo 16 stabilisce che la classe G, che comprende il 15% degli edifici più energetivori, sarà quella prioritariamente interessata dalle ristrutturazioni.

Uno dei punti di stallo nei negoziati riguarda l’installazione dei pannelli solari sugli edifici nuovi ed esistenti. Ciò che è certo è che gli Stati membri saranno tenuti a includere nei loro piani nazionali misure per lo sviluppo dei sistemi di energia solare per gli immobili residenziali. Per quanto riguarda gli edifici pubblici e quelli non residenziali, saranno previste scadenze vincolanti in base alle dimensioni. Tuttavia, per gli edifici residenziali, non ci saranno vincoli temporali specifici.

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