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Superbonus a fondo perduto 2024: quali sono i requisiti per averlo

Per sbloccare i cantieri rimasti incompiuti il Governo ha attivato il Superbonus a fondo perduto: scopriamo quali sono i requisiti e come chiederlo nel 2024

16-01-2024

Alessia Mancini

Content manager e blogger

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Il Superbonus, che ha rivoluzionato il panorama delle ristrutturazioni edilizie in Italia, continua a evolversi nel 2024, portando buone notizie per i cantieri bloccati. Ora, coloro che hanno visto i loro lavori edilizi interrotti dalle continue modifiche normative e dal blocco delle cessioni, potranno beneficiare di un fondo a fondo perduto per completare i cantieri. Approfondiamo i requisiti necessari per accedere al Superbonus a fondo perduto e come richiederlo.

Superbonus: cosa cambia nel 2024

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Il nuovo anno porta con sé importanti novità nel funzionamento del Superbonus: il 28 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto contenente misure una serie di misure urgenti per regolamentare questo incentivo, entrate in vigore il 1° gennaio 2024.

Innanzitutto, nel 2024, il Superbonus non sarà più disponibile per le villette e le unifamiliari. Inoltre, per i condomini, la misura è stata ridotta dal 90 o 110% al 70%. Tuttavia, il Governo ha messo in atto diversi provvedimenti per tutelare i redditi bassi e garantire la continuità dei cantieri già avviati.

Il comma 2 dell’articolo 1 del DL n. 212 del 29 dicembre 2023, in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, introduce un nuovo contributo a fondo perduto per le spese del 2024. Questa misura segue il percorso già tracciato per il 2023, coprendo le spese legate alla riduzione dell’agevolazione dal 110 per cento al 90 per cento.

Superbonus a fondo perduto: chi può richiederlo?

L’articolo in questione stabilisce i requisiti per l’assegnazione del contributo a fondo perduto:

I dettagli relativi ai criteri e alle modalità di erogazione saranno definiti mediante un decreto emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale dovrà essere adottato entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto governativo.

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