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Quando effettuare l’innesto del melograno

Scopri in questo articoli quali sono i mesi più adatti e le tecniche migliori per fare l'innesto del melograno e evitare spiacevoli sorprese

Ultimo aggiornamento 06-03-2024

Susanna Rigutti

Esperta in Agricoltura e Giardinaggio

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Il melograno è una delle piante da giardino più ammirate. Il merito del suo fascino non va attribuito soltanto ai frutti succulenti che produce, ma anche ai bellissimi fiori che lo adornano in primavera. Con i loro colori accesi, che vanno dal giallo all’arancione, questi petali riescono letteralmente ad “illuminare” orti e giardini, ravvivando con la loro presenza anche gli ambienti più cupi.

Il melograno è una delle piante da giardino più ammirate. Il merito del suo fascino non va attribuito soltanto ai frutti succulenti che produce, ma anche ai bellissimi fiori che lo adornano in primavera. Con i loro colori accesi, che vanno dal giallo all’arancione, questi petali riescono letteralmente ad “illuminare” orti e giardini, ravvivando con la loro presenza anche gli ambienti più cupi.

Sin dall’antichità, questa pianta è considerata inoltre simbolo di fertilità, ragion per cui piantarne una nel vostro giardino potrebbe essere anche di buon auspicio se state cercando di allargare la famiglia. Insomma, di motivi per piantare un melograno ce ne sono molti, ma se volete essere certi di avere una pianta che produca buoni frutti e sia anche rigogliosa, è preferibile l’innesto alla semina. Cerchiamo quindi di capire cos’è questa pratica e come e quando fare l’innesto del melograno.

Cos’è l’innesto

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L’innesto è una tecnica che consiste nell’unire tra loro i tessuti di due piante: una, chiamata “portinnesto”, viene selezionata per le caratteristiche del suo apparato radicale; l’altra viene scelta per le caratteristiche di foglie, fiori o frutti, e viene chiamata “marza”. L’unione tra i due arbusti si deve realizzare con particolare cura: affinché l’innesto riesca e la pianta si moltiplichi, le due parti del vegetale devono coincidere perfettamente tra loro.

L’innesto, anche quando effettuato su un albero di melograno, permette di ottenere numerosi vantaggi rispetto alla semina, ed è consigliato se si vuole aumentare la resistenza di una pianta, o adattarla a particolari condizioni climatiche. Inoltre, le piante innestate entrano in produzione più in fretta rispetto a quelle cresciute da seme o talea.

Come effettuare l’innesto del melograno

Chiariti i dettagli generali, cerchiamo di capire come funziona l’innesto nel caso specifico del melograno. La tecnica migliore per questo tipo di arbusto è l’innesto a corona:

  1. Prima di tutto, procuratevi dei rami di melograno (marze) di circa 8-10 centimetri provvisti di germogli
  2. Praticate un foro sul fusto dell’arbusto in cui andranno inserite le marze
  3. Prima di innestare le marze, chiudetele ad un’estremità con del nastro isolante, così da proteggere i germogli, e sfoltite e affilate l’altra estremità.
  4. Spingete i rametti dentro la corteccia del fusto premendo con un martello o una pietra. Ripetete quindi l’operazione con tutti i rametti che avete a disposizione.
  5. Per evitare che l’innesto sia danneggiato da infiltrazioni o prenda aria, coprite tutto con uno strato di mastice per alberi.

Quando vedrete spuntare i primi germogli sulle nuove piantine, avrete la conferma che l’operazione è andata a buon fine.

Quando effettuare l’innesto del melograno

Il periodo migliore per innestare un melograno è a inizio primavera, come tanti altri alberi da giardino perfetti per questa stagione, tra febbraio e marzo. Gli agronomi consigliano inoltre di praticare questa operazione in luna calante: in questo periodo infatti la circolazione della linfa è più ridotta, e la ferita da taglio sarà più facile da sopportare per la pianta.

Se si procede a innestare in luna crescente, gli innesti avranno la stessa percentuale di successo, ma daranno origine a rami meno ricchi di frutti e più carichi di foglie e di fiori. È anche consigliato procedere all’operazione in giornate senza vento e scegliendo le ore più fresche.

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