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Impianto idrico a collettore: come funziona?

Cos'è e come funziona l'impianto idrico a collettore? Scopriamo insieme tutte le caratteristiche e il relativo prezzo di installazione

Ultimo aggiornamento 21-02-2024
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Ugo Sollazzo

Idraulico termotecnico

Sono un esperto idraulico con più di qualche decennio di esperienza nel settore. Come tutti, ho iniziato la mia carriera come apprendista, questo mi ha permesso di acquisire ampie conoscenze a bilità pratiche che, messe al servizio della mia professione, mi hanno portato ad aprire un’attività i...
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IDRAULICA

Gli impianti idraulici di distribuzione dell’acqua prevedono l’installazione di una rete di tubature rigide o flessibili, che collegano i tubi di fornitura dell’acqua con i terminali di uscita nel bagno, nella cucina e nei vari ambienti dell’abitazione. In particolare, questi sistemi possono essere di due tipologie, a collettore o a derivazione. Gli impianti idrici a collettore sono un sistema estremamente efficiente per l’allaccio dei punti di acqua calda e fresca. Infatti, non prevedono la creazione delle classiche giunture a T, le connessioni di raccordo inserite normalmente al di sotto del pavimento o all’interno delle pareti, che potrebbero cedere o creare fuoriuscite di acqua o d’umidità, causando gravi danneggiamenti. Vediamo nello specifico come funzionano gli impianti idrici a collettore, i prezzi richiesti per l’installazione e i vantaggi offerti da questo tipo di sistema.

Impianto idrico a collettore: cos’è e a cosa serve

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Gli impianti idrici a collettore vengono utilizzati per la distribuzione dell’acqua all’interno delle condotte dell’impianto idrico. Questo tipo di sistema è composto da una serie di tubazioni flessibili, che possono essere in rame, in PVC, in multistrato o in altri materiali. La realizzazione di un impianto idrico a collettore prevede la stesura dei tubi in parallelo, ognuno dei quali collega la condotta principale con i vari punti di erogazione dell’acqua. Ciò significa che ogni uscita, come ad esempio i sanitari, il lavabo o la doccia è raggiunta da un singolo tubo di distribuzione, senza nessun tipo di diramazione o collegamento aggiuntivo.

In questo modo si evita la creazione di giunture lungo tutta la lunghezza del tubo, diminuendo il rischio di perdite e riducendo la possibilità che si possano formare macchie d’umidità o verificare delle rotture. Allo stesso tempo le riparazioni possono essere effettuate con facilità, isolando soltanto la parte danneggiata. Gli impianti idrici a collettore prevedono quindi il passaggio di tubi diversi anche per quanto riguarda l’acqua calda e quella fredda, che rimangono sempre separate diminuendo i consumi energetici e migliorando l’efficienza del sistema di riscaldamento dell’acqua sanitaria. I punti di connessioni di solito sono collocati in zone facilmente accessibili, per consentire di effettuare velocemente le operazioni di manutenzione e i nuovi allacci.

Le differenze tra un impianto idrico a collettore e a derivazione

Per la realizzazione degli impianti idrici vengono utilizzati due diversi soluzioni, a collettore o a derivazione. Rispetto agli impianti a collettore, quelli a derivazione non prevedono l’installazione di tubi singoli per ogni utenza, ma al contrario sono composti da alcune condotte principali per l’acqua fredda e quella calda. I vari terminali sono raggiunti grazie a un sistema di diramazioni a T, che prevede di solito l’utilizzo di tubazioni rigide.

Tipologie di collettore in commercio

Gli impianti idrici a collettore si basano sull’utilizzo dei raccordi di giunzione, delle componenti che connettono le tubazioni principali d’entrata dell’acqua con i tubi di distribuzione. I collettori possono essere modulari, componibili o a barra, realizzati quasi sempre in ottone e compatibili con tubazioni in rame, plastica o multistrato. Questi prodotti devono rispondere a delle precise specifiche tecniche, legate alla pressione sopportabile e alla resistenza alle rotture.

Vantaggi e svantaggi degli impianti idrici a collettore

Gli impianti idrici a collettore sono dei sistemi particolarmente efficienti per la realizzazione delle tubature dell’acqua, che offrono diversi vantaggi tra cui una manutenzione della rete più facile, la possibilità di chiudere singolarmente le varie utenze e la mancanza di giunture sotto al pavimento. Ovviamente questo tipo di impianto ha un costo di realizzazione più elevato dovuto alla maggiore lunghezza della rete, inoltre è necessario trovare lo spazio per collocare le cassette di raccordo delle connessioni principali. Si tratta infatti di un sistema particolarmente ingombrante che può non essere sempre la soluzione ideale, specialmente negli ambienti più piccoli.

Collettore idraulico: prezzo

Il prezzo di un impianto idrico a collettore varia in base a una serie di fattori, tra cui le dimensioni dell’ambiente, il numero di punti acqua, la qualità dei materiali utilizzati, la manodopera, i lavori aggiuntivi e le opere murarie necessarie. Per avere un’idea circa la spesa da sostenere è consigliabile chiedere un preventivo per l’impianto idrico a collettore da installare. Indicativamente una ristrutturazione del bagno completa si aggira intorno ai 3-5000€, mentre il costo del solo impianto idraulico può andare da 1000 a 1500€ senza rubinetterie e sanitari. Gli impianti idrici a collettore sono sicuramente più costosi rispetto a quelli a derivazione, richiedendo una maggiore quantità di materiale una tempistica di posa in opera leggermente più elevata.

Tuttavia, il prezzo superiore viene ripagato dai minori costi di manutenzione di questi sistemi, compresa la migliore efficienza dei sistemi di riscaldamento nel pompaggio dell’acqua calda sanitaria.

Non ti consigliamo un approccio fai da te: gli impianti idraulici richiedono la supervisione di un esperto che possa effettuare gli opportuni aggiustamenti per mettere in sicurezza e piena operatività l’impianto.

Domande frequenti:

  • Come capire se il collettore è rotto?

    Se il sistema non eroga acqua calda, potrebbe essersi verificato un guasto del collettore idrico. Contatta subito l’idraulico.

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