Cambio categoria catastale: quando è possibile
Vuoi cambiare la categoria catastale di un immobile? L’esperto spiega come fare, i documenti necessari, costi, vantaggi e tutti i dettagli
Francesco Bosco
Ingegnere Edile – Architetto
- Categoria catastale: di cosa si tratta
- Quando si deve effettuare il cambio di categoria catastale
- A chi rivolgersi per il cambio di categoria catastale
- Quali sono i documenti necessari per cambiare la categoria catastale
- Quali sono i vantaggi di un cambio di categoria catastale
- Quanto tempo è necessario per cambiare categoria catastale
- Quanto costa il cambio di categoria catastale
Il cambio di categoria catastale è un processo che necessario quando si vogliono aggiornare le informazioni sul proprio immobile. Quando si varia questo dato cambia anche la tassazione di un immobile e perciò è importante comunicarlo per evitare sanzioni.
Per il cambio di categoria catastale ci si può affidare a un tecnico qualificato che possa seguire tutto l’iter ed evitare errori. Vediamo cosa si intende per categoria catastale, come effettuare il cambio e quali sono i vantaggi.
Categoria catastale: di cosa si tratta
La categoria catastale è una classificazione usata per identificare la destinazione d’uso di un immobile, permettendo di stabilirne il valore ai fini fiscali. È suddivisa in diverse categorie, ciascuna contraddistinta da una lettera e un numero, che indicano il tipo di immobile e la sua destinazione specifica. Le principali categorie includono gli immobili a uso residenziale (categoria A), gli immobili a uso commerciale (categoria C), gli immobili a uso speciale come ospedali e scuole (categoria B), gli uffici pubblici (categoria D), e gli immobili a destinazione particolare come gli edifici di culto (categoria E). Ogni categoria comprende ulteriori sottocategorie che descrivono in modo ancora più preciso i motivi d’utilizzo dell’immobile e contribuiscono a definire la rendita catastale, permettendo così una valutazione accurata per il calcolo delle imposte comunali (come l’IMU) e non.
Quando si deve effettuare il cambio di categoria catastale
Quando si vuole cambiare il modo di utilizzo di un immobile occorre sempre effettuare il cambio di categoria catastale, per esempio per trasformare un locale commerciale in residenziale oppure quando si vuole cambiare uno spazio da abitazione a ufficio oppure anche quando si vuol trasformare da garage ad abitazione.
Il cambio è necessario quando si effettuano interventi che cambiano il tipo di immobile, quando si accorpano più unità immobiliari o si suddivide un unico immobile in più unità, ma anche quando si vuole correggere un errore presente nella classificazione originaria.
A chi rivolgersi per il cambio di categoria catastale
Il cambio di categoria catastale può essere effettuato tramite un tecnico abilitato, come un architetto, un ingegnere o un geometra. I professionisti possono offrire un enorme aiuto nel predisporre e presentare la documentazione necessaria, evitando errori.
In alternativa, il proprietario dell’immobile o un suo delegato può presentare una richiesta di variazione catastale attraverso il portale online dell’Agenzia delle Entrate o recandosi di persona presso gli uffici presenti nel proprio territorio. Una volta accettata la domanda, l’Agenzia delle Entrate provvederà a modificare la categoria catastale dell’immobile, aggiornando i relativi dati nel sistema catastale nazionale.
Quali sono i documenti necessari per cambiare la categoria catastale
I documenti necessari per cambiare la categoria catastale sono:
- La visura catastale dell’immobile
- La planimetria catastale
- L’eventuale titolo abilitativo come la SCIA o il Permesso di Costruire nel caso ci sia stato un intervento, come una ristrutturazione, che ha portato al cambio di destinazione d’uso
- Eventuale relazione tecnica con fotografie che testimoniano l’effettuazione degli interventi presso l’immobile
- Titolo di proprietà che certifica la proprietà di un immobile
Inoltre, occorre presentare la Dichiarazione Originaria e Variazione (DOCFA) per comunicare la variazione all’Agenzia delle Entrate.
Quali sono i vantaggi di un cambio di categoria catastale
Effettuare il cambio di categoria catastale di un immobile offre diversi vantaggi. Innanzitutto, permette di adeguare il valore catastale alle caratteristiche dell’immobile e quindi pagare imposte eque. Può anche portare a pagare meno tasse, perciò, è consigliabile effettuare il cambio quando necessario.
Inoltre, è fondamentale per evitare possibili sanzioni per incongruenze nei dati catastali e assicurando il rispetto delle normative vigenti. Questo è particolarmente importante in caso di controlli o verifiche da parte delle autorità competenti. Non bisogna poi dimenticare che un immobile con una classificazione catastale aggiornata e corretta può aumentare il suo valore di mercato, poiché riflette la destinazione d’uso effettiva, rendendolo più attraente per potenziali acquirenti o investitori.
Quanto tempo è necessario per cambiare categoria catastale
Il procedimento di cambio di categoria catastale può durare da 6 mesi a 1 anno in base a diversi fattori come la complessità delle modifiche da apportare, la completezza e la correttezza della documentazione presentata, le tempistiche dell’Ufficio del Catasto coinvolto.
Quanto costa il cambio di categoria catastale
Se si vuole cambiare la categoria catastale bisogna prevedere i seguenti costi:
- Diritti di segreteria dell’ufficio del Catasto
- Compenso del professionista a cui è affidata la pratica, che è il costo principale e dipende anch’esso da tanti elementi, come il tipo di lavoro e anche la zona geografica in cui si opera
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