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Cambio categoria catastale: quando è possibile

Vuoi cambiare la categoria catastale di un immobile? L’esperto spiega come fare, i documenti necessari, costi, vantaggi e tutti i dettagli

18-09-2024
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Francesco Bosco

Ingegnere Edile – Architetto

L’architettura è bellezza, l’Ingegneria è forza. Insieme, costruiscono ponti tra l'estetica del possibile e la solidità della tecnica. Questo è l’approccio di Francesco Bosco, ingegnere edile-architetto, fondatore dello studio di ingegneria, structura-b, specializzato in strutture, urbanis...
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Il cambio di categoria catastale è un processo che necessario quando si vogliono aggiornare le informazioni sul proprio immobile. Quando si varia questo dato cambia anche la tassazione di un immobile e perciò è importante comunicarlo per evitare sanzioni.

Per il cambio di categoria catastale ci si può affidare a un tecnico qualificato che possa seguire tutto l’iter ed evitare errori. Vediamo cosa si intende per categoria catastale, come effettuare il cambio e quali sono i vantaggi.

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Categoria catastale: di cosa si tratta

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Fonte foto: Shutterstock

La categoria catastale è una classificazione usata per identificare la destinazione d’uso di un immobile, permettendo di stabilirne il valore ai fini fiscali. È suddivisa in diverse categorie, ciascuna contraddistinta da una lettera e un numero, che indicano il tipo di immobile e la sua destinazione specifica. Le principali categorie includono gli immobili a uso residenziale (categoria A), gli immobili a uso commerciale (categoria C), gli immobili a uso speciale come ospedali e scuole (categoria B), gli uffici pubblici (categoria D), e gli immobili a destinazione particolare come gli edifici di culto (categoria E). Ogni categoria comprende ulteriori sottocategorie che descrivono in modo ancora più preciso i motivi d’utilizzo dell’immobile e contribuiscono a definire la rendita catastale, permettendo così una valutazione accurata per il calcolo delle imposte comunali (come l’IMU) e non.

Quando si deve effettuare il cambio di categoria catastale

Quando si vuole cambiare il modo di utilizzo di un immobile occorre sempre effettuare il cambio di categoria catastale, per esempio per trasformare un locale commerciale in residenziale oppure quando si vuole cambiare uno spazio da abitazione a ufficio oppure anche quando si vuol trasformare da garage ad abitazione.

Il cambio è necessario quando si effettuano interventi che cambiano il tipo di immobile, quando si accorpano più unità immobiliari o si suddivide un unico immobile in più unità, ma anche quando si vuole correggere un errore presente nella classificazione originaria.

A chi rivolgersi per il cambio di categoria catastale

Il cambio di categoria catastale può essere effettuato tramite un tecnico abilitato, come un architetto, un ingegnere o un geometra. I professionisti possono offrire un enorme aiuto nel predisporre e presentare la documentazione necessaria, evitando errori.

In alternativa, il proprietario dell’immobile o un suo delegato può presentare una richiesta di variazione catastale attraverso il portale online dell’Agenzia delle Entrate o recandosi di persona presso gli uffici presenti nel proprio territorio. Una volta accettata la domanda, l’Agenzia delle Entrate provvederà a modificare la categoria catastale dell’immobile, aggiornando i relativi dati nel sistema catastale nazionale.

Quali sono i documenti necessari per cambiare la categoria catastale

documenti immobile

Fonte foto: Shutterstock

I documenti necessari per cambiare la categoria catastale sono:

  • La visura catastale dell’immobile
  • La planimetria catastale
  • L’eventuale titolo abilitativo come la SCIA o il Permesso di Costruire nel caso ci sia stato un intervento, come una ristrutturazione, che ha portato al cambio di destinazione d’uso
  • Eventuale relazione tecnica con fotografie che testimoniano l’effettuazione degli interventi presso l’immobile
  • Titolo di proprietà che certifica la proprietà di un immobile

Inoltre, occorre presentare la Dichiarazione Originaria e Variazione (DOCFA) per comunicare la variazione all’Agenzia delle Entrate.

Quali sono i vantaggi di un cambio di categoria catastale

Effettuare il cambio di categoria catastale di un immobile offre diversi vantaggi. Innanzitutto, permette di adeguare il valore catastale alle caratteristiche dell’immobile e quindi pagare imposte eque. Può anche portare a pagare meno tasse, perciò, è consigliabile effettuare il cambio quando necessario.

Inoltre, è fondamentale per evitare possibili sanzioni per incongruenze nei dati catastali e assicurando il rispetto delle normative vigenti. Questo è particolarmente importante in caso di controlli o verifiche da parte delle autorità competenti. Non bisogna poi dimenticare che un immobile con una classificazione catastale aggiornata e corretta può aumentare il suo valore di mercato, poiché riflette la destinazione d’uso effettiva, rendendolo più attraente per potenziali acquirenti o investitori.

Quanto tempo è necessario per cambiare categoria catastale

Il procedimento di cambio di categoria catastale può durare da 6 mesi a 1 anno in base a diversi fattori come la complessità delle modifiche da apportare, la completezza e la correttezza della documentazione presentata, le tempistiche dell’Ufficio del Catasto coinvolto.

Quanto costa il cambio di categoria catastale

Se si vuole cambiare la categoria catastale bisogna prevedere i seguenti costi:

  • Diritti di segreteria dell’ufficio del Catasto
  • Compenso del professionista a cui è affidata la pratica, che è il costo principale e dipende anch’esso da tanti elementi, come il tipo di lavoro e anche la zona geografica in cui si opera

Per avere un’idea più chiara è possibile chiedere diversi preventivi ai professionisti della propria zona. Con PagineGialle Casa puoi chiedere fino a 5 preventivi gratuiti e senza impegno.

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