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Casa attiva e casa passiva: quali sono le differenze e le analogie

Le case attive e passive sono soluzioni edilizie sostenibili che spesso vengono confuse: con l'esperto chiariamo le differenze e i punti in comune

15-05-2024

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Nell’ambito dell’edilizia sostenibile, il concetto di abitazione efficiente si manifesta attraverso due filosofie progettuali distinte ma complementari: la casa passiva e la casa attiva. Entrambe queste tipologie di abitazioni si propongono di ridurre drasticamente l’impatto ambientale degli edifici e migliorare la qualità della vita degli occupanti, ottimizzando l’uso dell’energia. E, sebbene l’obiettivo sia comune, lo raggiungono con metodi e strategie diverse. Approfondiamo nel dettaglio le differenze e i punti in comune tra queste due innovative soluzioni abitative, evidenziando come ciascuna possa rispondere alle sfide del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale nel contesto contemporaneo.

Cos’è una casa passiva?

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Una casa passiva rappresenta un modello abitativo di alta autonomia energetica, concetto sviluppato sin dalla fine degli anni ’70 e formalizzato in Germania nel 1988 con l’istituzione del protocollo Passivhaus. Questo tipo di abitazione è progettato per massimizzare l’efficienza energetica e l’eco-sostenibilità, operando su principi architettonici che eliminano la necessità di sistemi di riscaldamento e raffreddamento tradizionali.

Il termine “passivo” si riferisce alla capacità dell’edificio di mantenere il comfort climatico interno sfruttando fonti di calore passive, quali il calore solare che penetra dalle finestre e quello prodotto dagli elettrodomestici. Questi elementi contribuiscono significativamente al riscaldamento degli ambienti senza bisogno di impianti convenzionali.

Una casa passiva sfrutta anche tecnologie basate su energie rinnovabili, come i pannelli solari e i sistemi geotermici, che integrano il riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. Per garantire un comfort termico ottimale, il calore solare è catturato non solo attraverso l’orientamento strategico delle finestre, che massimizza l’esposizione solare, ma anche attraverso una costruzione che fa ampio uso di materiali con buone proprietà isolanti e traspiranti, come il legno.

La progettazione di una casa passiva richiede un’attenta pianificazione in ogni aspetto: dalla scelta dell’orientamento e della forma dell’edificio, ai materiali da costruzione, fino alla disposizione delle aperture per ottimizzare l’ingresso della luce solare. Fondamentale è anche l’installazione di un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) che aiuti a ridurre le perdite di calore, mantenendo un ambiente interno salubre e confortevole.

Cos’è una casa attiva?

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Una casa attiva è un tipo di abitazione progettata per essere non solo energeticamente efficiente, ma anche capace di produrre più energia di quella che consuma. A differenza delle case passive, che si concentrano principalmente sull’isolamento e l’utilizzo efficiente dell’energia solare passiva per ridurre il bisogno di riscaldamento e raffreddamento attivo, le case attive incorporano tecnologie che permettono loro di generare energia attivamente.

Le case attive sono tipicamente equipaggiate con sistemi di energia rinnovabile come pannelli solari fotovoltaici, turbine eoliche, e talvolta sistemi di cogenerazione che producono simultaneamente elettricità e calore. Questi sistemi sono progettati per coprire il fabbisogno energetico dell’abitazione e possono anche generare un surplus di energia da vendere alla rete elettrica.

Il design di una casa attiva va oltre l’efficientamento energetico; spesso include soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione intelligente dell’energia, sistemi di automazione domestica e integrazione di dispositivi smart che ottimizzano il consumo e la produzione energetica. Questo tipo di abitazione è quindi all’avanguardia nel campo dell’edilizia sostenibile, contribuendo attivamente alla riduzione delle emissioni di carbonio e promuovendo uno stile di vita più ecologico.

Casa attiva e casa passiva: differenze e punti in comune

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Nel mondo dell’edilizia sostenibile, le nozioni di casa passiva e casa attiva rappresentano due filosofie progettuali orientate all’efficienza energetica, ma con approcci e obiettivi distinti. Entrambe le tipologie mirano a ridurre l’impatto ambientale degli edifici e a migliorare il comfort abitativo, ma lo fanno in modi significativamente differenti.

Sia le case passive che quelle attive condividono l’obiettivo principale di ottimizzare l’efficienza energetica. Entrambe tendono a utilizzare materiali altamente isolanti, design orientato a massimizzare l’uso della luce naturale e tecniche costruttive che minimizzano le perdite di calore. Inoltre, l’uso di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è comune, garantendo un ricambio d’aria costante e salutare senza grandi dispersioni energetiche.

La principale differenza tra una casa passiva e una casa attiva risiede nel loro approccio alla produzione e al consumo energetico, in particolare:

Entrambi i modelli di abitazione offrono soluzioni avanzate per combattere il cambiamento climatico e promuovere uno stile di vita sostenibile, ma si adattano a esigenze diverse. Le case passive sono ideali per coloro che desiderano una soluzione efficiente e a basso consumo, mentre le case attive si rivolgono a chi aspira a un’indipendenza energetica completa e alla possibilità di contribuire attivamente alla produzione di energia pulita. In entrambi i casi, è essenziale che le varie soluzioni vengano attentamente valutate durante la fase di progettazione, al fine di assicurare la massima efficienza energetica e il miglior comfort possibile.

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