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Sanzioni per una fossa biologica non a norma

In questo breve articolo vedremo come funziona una fossa biologica, come ottenere l'autorizzazione e quali sono le sanzioni se non è a norma. Scopri di più

Ultimo aggiornamento 26-02-2024
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Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Silvia Baldassarre si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano con tesi in materia di diritto internazionale. Ha maturato la propria esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano occupandosi dei vari aspetti della materia, dalla responsa...
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Chi abita in zone non servite dalla rete fognaria conosce bene la fossa biologica molto bene. Infatti, la fossa biologica, o fossa settica, è una alternativa alla fognatura studiata per quei luoghi dove, appunto, la rete di scarico delle acque reflue non è presente.

Si tratta generalmente di zone di montagna o di campagna e di piccoli comuni, dove i costi per la costruzione della rete di fognatura sarebbero molto elevati e la scarsa presenza di immobili non è sufficiente a giustificare la spesa.

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Tuttavia, proprio per il tipo di funzione che svolge, è molto importante che la fossa biologica sia a norma e che ne venga effettuata periodicamente la corretta manutenzione, non solo per evitare sanzioni, ma anche per una questione di igiene pubblica.

Fossa biologica non a norma: sanzioni

Una fossa biologica non a norma può essere sanzionata, e con sanzioni anche salate.

La normativa di riferimento è, anche in questo caso, è il D. Lgs. 152/2006 e successive modifiche, Testo Unico Ambientale. Gli artt. 124 -125, infatti, prevedono che gli scarichi debbano essere preventivamente autorizzati e debbano rispettare i valori limite.

Le sanzioni possono essere molto elevate e sono previste nel dettaglio all’art. 133 del Testo Unico Ambientale.

In alcuni casi, come per esempio per mancata pulizia e manutenzione di fossa biologica, si può configurare anche la violazione dell’art. 674 del codice penale che considera passibile di ammenda (nei casi più gravi anche di arresto) “chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone”.

Come funziona la fossa settica

La fossa biologica è una vasca collegata alle tubature dell’immobile da cui riceve le acque di scarico nere e grigie. Si tratta cioè degli scarichi del bagno e della cucina. Non comprende invece gli scarichi delle acque piovane convogliate dalle grondaie.

Per la fossa biologica la normativa prevede che debba essere interrata almeno a un metro e venti centimetri di profondità e a un metro di distanza dalle fondamenta del terreno. Ovviamente deve essere posizionata esternamente ai muri dell’immobile, in quanto deve essere ispezionabile.

Esistono diverse tipologie di vasche, anche a seconda del periodo in cui sono state posate: le più utilizzate sono quelle in cemento, ma recentemente si è iniziato a usare quelle in vetroceramica, più resistenti anche di quelle in plastica.

Per quanto riguarda il modo di funzionare, ci sono due tipologie di fossa:

  • quella tradizionale, che si ricollega alla rete fognaria principale
  • la cosiddetta fossa Ihmoff, utilizzata invece quando non è possibile raggiungere un impianto fognario cittadino.

Come ottenere l’autorizzazione per la fossa biologica

Tutti gli scarichi devono essere autorizzati dal comune di appartenenza dell’immobile prima di essere attivati. Questo significa che anche per poter installare e utilizzare la fossa biologica si deve essere in possesso di autorizzazione.

La richiesta va fatta al comune di competenza, – alla Regione nel caso di acque reflue industriali – ma, a seconda dei regolamenti comunali e della situazione specifica, può essere richiesta una documentazione diversa. La normativa di riferimento è D.Lgs. 152/2006 Testo Unico in materia Ambientale, al quale si aggiungono le normative locali. In alcune Regioni è necessario inviare per conoscenza la documentazione anche all’agenzia per la protezione ambientale.

In linea di massima bisogna allegare:

  • relazione geologica;
  • relazione tecnica di un tecnico abilitato (geometra, ingegnere o architetto);
  • progetto relativo al posizionamento della vasca e dell’impianto.

L’autorizzazione ha una validità di 4 anni, dopodiché deve essere richiesto il rinnovo. In attesa del rinnovo, può essere comunque utilizzata la fossa mantenendo le indicazioni contenute in quella precedente.

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