Scopri come curare un'infestazione da tingide
La tingide è un insetto che attacca alcune piante, causandone malattie e morte. Ecco come comportarsi per debellarla definitivamente dai nostri giardini
Marco Croci
Disinfestatore
Si chiamano tingide e sono piccoli insetti aggressivi e voraci che attaccano alcune piante, come per esempio il rododendro, l’azalea, skimmie, platani e pieris. La loro presenza può compromettere gravemente la salute di un vegetale, ecco perché dovrebbero essere riconosciute e tempestivamente rimosse.
In questo articolo troveremo tutte le informazioni necessarie a individuare, riconoscere e curare un’infestazione da tingide.
Cos’è la tingide?
La tingide delle Ericacee, conosciuta scientificamente come Stephanitis takeyai, è un insetto vorace dell’ordine dei Rincoti e della famiglia dei Tingidi. Originario del Giappone, è stato introdotto in Europa attraverso il commercio di piante ospiti. Questo piccolo insetto rappresenta una seria minaccia per la salute dei rododendri, dei platani, delle azalee e dei pieris nei nostri giardini.
L’esistenza della tingide in Europa è stata segnalata la prima volta nel 2000, e da quel momento sempre più giardinieri e professionisti si sono trovati a fare fronte a infestazioni che possono uccidere le piante.
Come individuare la tingide
La tingide è un insetto visibile ad occhio nudo, e dunque facile da individuare anche dai giardinieri più inesperti. La tingide vive e si nutre da giugno fino a novembre, e si deposita sotto le foglie delle piante Ericacee dove si nutre e riproduce.
L’insetto adulto ha il corpo piatto, è lungo alcuni millimetri e ha una coppia di antenne inserite nel capo. Sul torace si possono vedere delle emielitre semitrasparenti, reticolate di nero.
Le uova delle tingide
Le uova vengono deposte in più momenti dell’anno, a partire dalla seconda metà di marzo, lungo le nervature delle foglie delle piante, o sui margini.
Le uova, visibili, sono tuttavia molto piccole e appaiono trasparenti, ovali e allungate. Vengono generalmente deposte in gruppi da 20 o 100, e hanno un periodo di sviluppo e incubazione che varia dai 12 ai 20 giorni, in funzione del meteo e del clima.
I piccoli di tingide appaiono i primi di aprile, e hanno una forma ovale e piatta. Sono di dimensioni più contenute della loro controparte adulta, e hanno un colore scuro. Non appena escono dalle uova avviano la loro attività di suzione, risucchiando la linfa della pianta per nutrirsi. Dal momento della deposizione dell’uovo all’esemplare adulto, non trascorrono più di due mesi, ammesso che la temperatura di mantenga tra i 20 e i 30°C.
Come difendersi dalla tingide?
L’insetto si diffonde soprattutto attraverso l’acquisto di materiale già infestato che viene introdotto in un nuovo ambiente, favorendone la propagazione. Quando compaiono i primi adulti, è possibile combattere la tingide con insetticidi chimici di sintesi, che sono efficaci anche contro altri insetti. Gli esperti raccomandano l’uso di pesticidi contenenti imidacloprid, abamectina o spirotetramat.
Data l’abitudine dell’insetto di vivere al di sotto delle foglie, è importante applicare il veleno con particolare attenzione a quelle zone, ai margini delle foglie (dove depongono le uova) e colpire così le porzioni di pianta infestate. Per eliminare la tingide, i giardinieri utilizzano anche insetticidi sistemici che, una volta applicati al terreno, si diffondono attraverso il fusto della pianta.
Indipendentemente dal principio pesticida utilizzato, è importante effettuare un primo intervento in aprile e un secondo dopo 3-4 settimane, in maniera da colpire tutti gli esemplari adulti, anche quelli che sono fuoriusciti dalle uova che sono sfuggite al veleno (o hanno resistito). Quando la pianta è troppo infestata, dev’essere eliminata, possibilmente nel fuoco, per uccidere tutti gli esemplari di tingide che la abitano.
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