La successione: quali adempimenti e quali costi?
La successione ereditaria si apre automaticamente al momento del decesso della persona, nel luogo del suo ultimo domicilio, e determina il trasferimento delle posizioni giuridiche, attive o passive, dal defunto al successore.
Silvia Baldassarre
Avvocato Civilista
Nonostante tale automatismo, con tale avvenimento si aprono una serie di adempimenti e pratiche, in primis presso l’Agenzia delle Entrate, che sono di difficile esecuzione e non sempre possibili per il cittadino comune.
Ciò accade non soltanto nel caso di successione legittima ma anche di successione testamentaria perché, ove vi fosse un testamento olografo, ad esempio, esso necessita della pubblicazione.
Per questo motivo le successioni, anche le più semplici, richiedono del tempo e una certa competenza con le compilazioni presso l’ente finanziario oltre che la conoscenza di alcuni termini di legge ai fini del pagamento dell’imposta sulle successioni di cui alla L. 286 del 2006.
La figura del notaio, o di altro professionista come il commercialista, è certamente un ausilio nelle successioni più semplici e diventa una figura necessaria, nelle successioni più complesse ove vi siano più eredi e/o più beni mobili e immobili, conti correnti o titoli azionari, e/o più posizioni giuridiche da gestire.
Il notaio per le pratiche di successione, o altre figure come il commercialista o l’avvocato, è un professionista fondamentale per il corretto iter di svolgimento delle pratiche di successione.
Ciò anche al fine di evitare di compiere errori o anche atti che implichino l’accettazione tacita dell’eredità laddove magari l’erede voglia prima avere contezza della massa attiva e passiva dell’eredità.
Le tariffe del notaio per la successione
I costi del notaio, o degli altri professionisti di cui ci si può avvalere in alternativa al notaio, è sempre fonte di preoccupazione per il cittadino.
Concentrandoci in questo articolo sui costi del notaio, si può innanzitutto evidenziare che il costo della successione dal notaio varia a seconda del valore dell’asse ereditario, e va dai 300 euro per i valori molto bassi fino a qualche migliaio di euro per patrimoni di grande portata. Alla parcella del notaio andranno tuttavia sommate tasse, imposte, tributi, marche da bollo e diritti catastali. In generale, è sempre buona norma richiedere più preventivi a diversi studi notarili tenendo conto delle tempistiche offerte e dell’ausilio offerto che, in alcuni casi di estrema complessità, può implicare anche inventari, stime e/o ricerca di eredi o di beni e coinvolgere anche un esecutore testamentario.
Imposta di successione: quali beni ne sono soggetti?
L’imposta di successione è una tassa che gli eredi devono versare allo Stato qualora l’eredità ammonti ad un certo valore. Quest’imposta, abolita in passato per qualche anno, è stata reintrodotta nel 2006. I beni tassati sono:
- Beni immobili di qualsiasi genere: fabbricati abitativi e strumentali, terreni agricoli e terreni edificabili.
- Beni mobili: tutti quei beni che per loro natura rappresentano un grande valore, comprese barche e aeromobili (ma escluse auto e moto), il denaro, i gioielli, le opere d’arte, i crediti, i conti correnti, gli investimenti (azioni, obbligazioni, fondi) e in genere qualsiasi rapporto bancario; i titoli di Stato o equiparati sono esenti dall’imposta di successione, ma sono tassati in caso di donazione.
Tassa di successione sugli immobili: tutte le imposte da pagare
La tassa di successione è da pagare sulla base della franchigia, ovvero della percentuale per i vari gradi di parentela. Le aliquote e le franchigie stabilite per l’imposta sulle successioni e donazioni sono state previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006 (convertito nella L. 286/2006).
In particolare, vengono applicate le aliquote:
- del 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
- del 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro;
- del 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
- dell’8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.
Oltre alle franchigie di 100.000 euro e di 1 milione di euro, vi è una ulteriore franchigia, pari ad 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992.
Nel caso però di beni immobili, dovranno essere versate anche l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale – vale a dire le medesime previste per l’acquisto di un immobile. Se nel patrimonio del de cuius sono presenti immobili o terreni, l’erede dovrà versare imposte indirette da calcolare in base al valore catastale dell’immobile, ottenuto moltiplicando la rendita catastale rivalutata a vari coefficienti che qualificano la destinazione.
Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione. Dal 23 gennaio 2017 i contribuenti possono presentare la dichiarazione di successione e domanda di volture catastali direttamente online, grazie ai servizi telematici delle Entrate, in alternativa rivolgersi ad un intermediario.
La dichiarazione di successione è un atto di natura fiscale che deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, data che coincide, generalmente, con la data del decesso, così da poter calcolare e pagare le eventuali imposte previste sul suo patrimonio ereditario. Non implica accettazione dell’eredità la quale potrà avvenire in modo espresso o tacito con il pagamento, ad esempio, delle imposte.
Si tratta, dunque, solo di un adempimento fiscale che, anche uno solo degli eredi in caso fossero più d’uno, può compiere, e ha lo scopo di evitare eventuali sanzioni causate dal mancato pagamento delle imposte.
In ultimo, laddove non vi sia stata la voltura automatica di un immobile oggetto di successione ereditaria, entro massimo 30 giorni dalla data di registrazione della dichiarazione di successione, sarà necessario presentare una richiesta di voltura presso l’Agenzia delle Entrate, Ufficio del Territorio.