Cavedio condominiale: come si dividono le spese
Il cavedio condominiale, chiamato anche pozzo di luce è un piccolo cortile interno al condominio, spesso causa di contenziosi: ecco come usarlo e gestire le spese
Pasquale Gangemi
Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio
- Cavedio condominiale: scopo e ripartizione delle spese
- Cavedio condominiale uso esclusivo: è possibile
Con cavedio condominiale si fa riferimento al piccolo cortile interno situato all’interno delle mura perimetrali del condominio. Viene chiamato anche chiostrina o pozzo di luce, perchè si tratta di uno spazio all’aria aperta che offre alla vista una porzione di cielo. La sua caratteristiche è che non è affacciato sul suolo pubblico ma è circondato dagli appartamenti di un condominio, quindi non è visibile da fuori.
Spesso, all’interno dei condomini si creano dei contenziosi su chi e come debba occuparsi del cavedio. In questo articolo cerchiamo di far chiarezza una volta per tutte.
Cavedio condominiale: scopo e ripartizione delle spese
Il cavedio condominiale è necessario per garantire l’arrivo della luce naturale e dell’aria a tutti gli appartamenti che si affacciano sul suolo privato e non su quello pubblico, quindi quelli situati internamente. Il cavedio può far parte sia di una porzione di spazio privata, ovvero appartenente solo a uno o due appartamenti (in accordo con tutti secondo il regolamento condominiale e presente anche nell’atto d’acquisto) oppure può essere una vera e propria parte comune dell’edificio, quindi di proprietà di tutti i condomini.
Quindi, ai sensi dell’articolo 1117 del Codice Civile si tratta di un bene comune e le spese devono essere ripartite tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà. Per esempio, se si vuol mettere un sistema di videosorveglianza in condominio proprio in questo spazio bisogna accordarsi e dividere i costi.
Ma cosa succede se un appartamento non si affaccia sul cavedio e quindi non ha alcun beneficio da questo spazio? Questa situazione si è discussa in una sentenza del Tribunale di Genova il 20 gennaio 2011. In base a quanto dichiarato, l’immobile non è collegato al cavedio quindi non deve contribuire alle spese per questa parte del condominio.
In base a questa sentenza, è necessario valutare molto bene quali sono effettivamente i beneficiari del cavedio e dividere le spese tra le persone che ne traggono vantaggio. Ciò avviene anche con altre parti comuni. Per esempio, chi sta al piano terra e non usa l’ascensore non deve essere interessato dalle spese.
Cavedio condominiale uso esclusivo: è possibile
Può capire che uno o più condomini utilizzino più di altri una parte comune come il cavedio condominiale, tuttavia non è lecito un uso esclusivo di questo spazio, che impedisca ad altri condomini di poter transitare o usarlo da un giorno all’altro quando ne hanno bisogno. Questo è quanto stabilito dalla Cassazione il 7 marzo 2018 con l’ordinanza 5358.
Insomma, si tratta di una parte comune che deve essere curata e gestita da tutte le persone che effettivamente ne usufruiscono. Non si può, quindi, recintare oppure non si può impedire il passaggio o la sosta ad altre persone. Tra i lavori condominiali che si possono fare per migliorare questo ambiente a cielo aperto spicca la pavimentazione. Si può anche creare uno spazio da riservare alla coltivazione di piante oppure creare un’area giochi per i bambini che abitano dentro il condominio e così via. Per effettuare gli interventi di miglioramento è necessario chiedere l’autorizzazione di tutti gli interessati.
La buona gestione del cavedio dipende anche dalla professionalità dell’amministratore condominiale.
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