Permessi per vetrate, pergole, tende: quali servono
Quali permessi bisogna avere per realizzare una copertura esterna? Esistono soluzioni che rientrano nell'edilizia libera? Scopriamolo con l'esperto
Paolo Amoretti
Esperto outdoor
- Permessi e autorizzazioni per coperture esterne: le norme generali
- Coperture per esterni: quali rientrano nell’edilizia libera?
- Quali coperture richiedono permessi e autorizzazioni?
- Pergole e verande in condominio: ci sono limitazioni?
Quando si desidera aggiungere vetrate, pergole o tende al proprio spazio esterno, è importante comprendere quali permessi ed autorizzazioni sono necessari per rispettare le normative edilizie nazionali, locali e condominiali. In questa guida esaustiva sui diversi tipi di strutture e coperture, esaminiamo i requisiti normativi e le procedure da seguire per godere appieno dei nostri spazi esterni in modo legale e conforme alle normative vigenti.
Permessi e autorizzazioni per coperture esterne: le norme generali
Pergole, verande e tende presentano caratteristiche diverse in termini di materiali, peso, dimensioni e luogo di installazione, e sono proprio queste differenze a determinare la necessità di richiedere permessi all’ufficio tecnico del comune. In generale, per tutte le strutture con una connotazione fissa e destinate ad un utilizzo permanente, è necessario ottenere un permesso di costruire.
Prima di procedere con qualsiasi intervento, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto nel settore, al fine di evitare la necessità di rimuovere strutture come verande o pergole non autorizzate. Di seguito sono elencate le autorizzazioni più comuni:
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Deve essere presentata per la realizzazione di strutture che non modificano i parametri urbanistici, le volumetrie e la destinazione d’uso, e che non alterano la sagoma degli edifici.
- CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata). Necessaria per eseguire opere che modificano le superfici delle singole unità immobiliari, mantenendo tuttavia invariata la volumetria complessiva degli edifici e la destinazione d’uso originaria.
- Permesso di costruire. Autorizzazione richiesta per avviare opere di nuova costruzione che comportano variazioni volumetriche.
Inoltre, per l’installazione di vetrate, pergole e tende, è importante considerare la presenza di eventuali vincoli architettonici e paesaggistici o le limitazioni previste dal regolamento di condominio o dal regolamento comunale.
Coperture per esterni: quali rientrano nell’edilizia libera?
Nel 2018 è stato introdotto il Glossario Edilizia Libera con l’obiettivo di identificare le principali opere che possono essere realizzate senza la necessità di ottenere alcun titolo abilitativo (come il Permesso di Costruire, la SCIA – Segnalazione Certificata di Inizio Attività o la CILA – Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), purché siano rispettate le normative vigenti in materia edilizia.
Le tipologie di coperture che rientrano nell’edilizia libera sono tutte quelle strutture amovibili e non permanenti, tra cui:
- gazebo, di dimensioni limitate e non stabilmente fissati al suolo;
- pergolato, di dimensioni limitate e non stabilmente fissati al suolo;
- tenda da sole;
- pergola addossata e autoportante;
- coperture leggere di arredo.
Le pergole sono considerate opere di edilizia libera in quanto rappresentano strutture facilmente rimovibili che non alterano in modo significativo l’ambiente circostante. Ad esempio, l’installazione di un pergolato aperto superiormente e su tre lati, utilizzando tendaggi mobili e fluidi, non richiede un permesso edilizio né una dichiarazione di inizio lavori, in quanto si tratta semplicemente di un arredo esterno che non modifica la destinazione d’uso dello spazio. Tuttavia, è importante sottolineare che ci possono essere delle eccezioni e che la conformità deve essere valutata caso per caso.
Quali coperture richiedono permessi e autorizzazioni?
Per contro la veranda, essendo una struttura rigida chiusa su più lati, non fa parte delle strutture che rientrano nell’edilizia libera. Inoltre, modificando il volume e la sagoma dell’edificio, richiede il permesso di costruire da parte del comune, oltre al parere dell’assemblea di condominio. Coloro che realizzano una veranda senza il permesso di costruire commettono un abuso edilizio, esponendosi a possibili conseguenze penali e alla necessità di demolire l’opera.
Allo stesso modo, se desideri costruire una pergola abitabile o come alternativa al garage, la quale si erge su montanti fissati stabilmente al suolo e regge una copertura rigida, è fondamentale richiedere il permesso di costruire o, in casi eccezionali, l’ottenimento di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), per evitare qualsiasi illecito. Questa struttura, infatti, è stabile e modifica permanentemente lo stato del luogo in cui viene collocata.
Pergole e verande in condominio: ci sono limitazioni?
Se sei residente in un condominio e desideri installare un pergolato, è importante rispettare alcune condizioni fondamentali. Innanzitutto, il pergolato deve essere posizionato nel tuo spazio privato in modo da non arrecare interferenze o danni ai beni comuni. Inoltre, devi mantenere una distanza adeguata dalle proprietà adiacenti, sia lateralmente che verticalmente, al fine di evitare controversie riguardanti il diritto di affaccio dei vicini. Infine, è importante che il pergolato, soprattutto se visibile, non comprometta l’aspetto estetico della facciata, evitando così possibili disarmonie visive.
Se il regolamento condominiale non vieta esplicitamente la costruzione di verande su balconi e terrazzi, è possibile procedere senza chiedere l’autorizzazione all’assemblea condominiale. Tuttavia, è necessario ottenere il permesso di costruire dal comune e informare successivamente l’amministratore condominiale dell’avvio dei lavori.
È importante tenere presente che, anche se il regolamento condominiale non vieta la costruzione, potrebbero sorgere contestazioni da parte dei condomini, se ritengono che la veranda comprometta il decoro architettonico dell’edificio. In tal caso, potrebbe essere necessario un intervento legale per valutare se il decoro architettonico è stato compromesso. Per evitare controversie, è consigliabile sottoporre la richiesta di costruzione della veranda all’assemblea condominiale e ottenere il consenso per iscritto.
Domande frequenti:
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Quali sono le pergole senza permessi?
Quando una pergola è costituita da una struttura leggera senza fondamenta in cemento, rendendola facilmente rimovibile, non richiede l'ottenimento di permessi edilizi. Inoltre, per costruire una pergola senza necessità di autorizzazioni, essa non deve comportare né un aumento del volume, né della superficie coperta.
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Quando un pergolato è abusivo?
In generale, è noto che un pergolato facilmente rimovibile, senza copertura fissa e aperto su almeno tre lati, non richiede un permesso edilizio. Tuttavia, se è parzialmente coperto da un tetto rigido, viene considerato come una tettoia agli occhi delle normative edilizie.
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Quando si può costruire una tettoia senza permesso?
È possibile realizzare una tettoia senza richiedere un permesso, a condizione che sia facilmente rimovibile dal suolo e non comporti modifiche permanenti al territorio circostante.