Altezza gradini scala e corrimano: normativa e consigli
Quando si progetta una nuova scala è molto importante conoscere la normativa riguardante l’altezza del corrimano e dei gradini: ecco tutto quello che si deve sapere.
Silvia Baldassarre
Avvocato Civilista
- A quale altezza si mette il corrimano?
- Quanto deve essere alto il parapetto di una scala?
- Quanto deve essere alto il gradino di una scala?
La costruzione di una nuova scala può sembrare semplice, ma in realtà ci sono una serie di normative da rispettare per la messa in opera. La classificazione delle scale avviene solitamente in base al materiale utilizzato per la loro costruzione, se in cemento armato, in legno o in acciaio, mentre esistono alcune sottocategorie in particolare per le scale realizzate in cemento armato.
Quando si costruisce una scala è molto importante conoscere a fondo la normativa riguardante l’altezza del corrimano e dei gradini, in modo da garantire la massima sicurezza ai futuri utilizzatori. Dall’ergonomia alla funzionalità, esploriamo i più rilevanti aspetti affinché chiunque possa affrontare la progettazione o l’adeguamento di scale con la consapevolezza di creare un ambiente accessibile e conforme alle norme.
A quale altezza si mette il corrimano?
Gli elementi principali che costituiscono una scala sono i gradini, il pianerottolo, la rampa e il corrimano. A livello nazionale le norme che ne regolamentano la costruzione sono la legge 13/1989 e il decreto 14 giugno 1989 n. 236. Il corrimano quindi deve essere installato su entrambi i lati e deve essere posizionato a un’altezza proporzionata all’altezza di chi le utilizza. Un esempio sono le scale delle scuole, frequentate in particolare dai bambini, nelle quali il corrimano dovrà essere installato a un’altezza congrua e di sicurezza.
In generale comunque l’altezza del corrimano a muro non deve essere inferiore ai 90 cm e può essere compresa tra i 0,90 cm e 1 metro. Nel caso in cui sia previsto un secondo corrimano, questo dovrà essere posto a un’altezza di 0,75 cm, mentre se è installato su un parapetto o su una parete piena deve essere distante almeno 4 cm. Anche le ringhiere per le scale interne, come le scale moderne in legno, seguono una particolare normativa, in quanto rientrano tra i dispositivi di sicurezza anticaduta e rispondono alla normativa SIA 328.
Quanto deve essere alto il parapetto di una scala?
Secondo quanto definito dal decreto ministeriale n. 236/89, l’altezza del parapetto delle scale, essenziale come protezione dai vuoti, deve raggiungere un minimo di 1 metro e deve essere costruito in modo tale da impedire il passaggio di una sfera con un diametro di 10 centimetri (articolo 8.1.10 del D.M. 236/89).
Nei confronti degli edifici preesistenti, le norme vigenti al momento della loro costruzione rimangono applicabili, con l’obbligo di adeguarsi alle disposizioni contenute nel decreto ministeriale n. 236/89 in caso di interventi di ristrutturazione come precedentemente specificato.
Ai fini della sicurezza nei luoghi di lavoro, la normativa richiede un’altezza minima di un metro per il parapetto (conformemente al d.lgs. n. 81/08 e, in precedenza, al d.p.r. n. 547/1955). È da notare che le leggi edilizie locali possono stabilire un’altezza minima del parapetto superiore a quella indicata nel decreto ministeriale n. 236/89.
Infine, è essenziale che i parapetti siano costruiti o ricostruiti utilizzando materiali che garantiscano la loro funzione specifica di protezione contro le cadute e che consentano anche il supporto delle persone.
In sintesi, la legge stabilisce che chiunque deve trovare un corrimano:
- negli edifici privati costruiti dopo il 1989, residenziali e non, compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata;
- negli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, costruiti dopo il 1989;
- dopo la ristrutturazione degli edifici privati appena citati, anche se costruiti prima del 1989;
- negli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti;
- nei servizi igienici riservati alle persone con disabilità.
A questo elenco si potrebbero aggiungere altre strutture pubbliche che presuppongono la presenza frequente di persone anziane, non del tutto autosufficienti, con disabilità o malate, come possono essere le corsie degli ospedali o delle Rsa.
Quanto deve essere alto il gradino di una scala?
L’obbligo di un corrimano sarebbe completamente inefficace se le scale non rispettassero determinate norme di sicurezza. Ecco perché la legge definisce anche quali devono essere le caratteristiche delle scale e dei gradini affinché siano a norma.
Uno degli aspetti fondamentali delle scale è quello di presentare un andamento regolare ed omogeneo dalla base fino alla cima. Se ciò non è possibile, occorre prevedere dei ripiani di adeguate dimensioni. Le rampe devono avere lo stesso numero di gradini, ciascuno dei quali con la stessa pedata e alzata.
Le scale devono essere dotate di parapetto atto ad avere una difesa verso il vuoto ed un corrimano di facile presa e realizzato con materiale resistente e non tagliente.
La larghezza minima delle scale deve essere di 1,20 metri. Il gradino è composto da due parti: l’alzata e la pedata, rispettivamente altezza e profondità del gradino. I gradini devono essere caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata (pedata minima 30 cm): la somma tra il doppio dell’ alzata e la pedata deve essere compresa tra 62/64 cm.
Il profilo del gradino deve presentare preferibilmente un disegno continuo a spigoli arrotondati, con sottogrado inclinato rispetto al grado, e formante con esso un angolo di circa 75°-80°. Il primo gradino della rampa, chiamato d’invito, può essere leggermente più alto degli altri, mente l’ultimo è chiamato “di sbarco”. Normalmente ogni rampa dovrebbe avere circa 10-12 gradini consecutivi. La normativa nazionale comunque prevede una formula precisa per il calcolo della pedata e dell’alzata dei gradini, conosciuta come formula di Blondel: 2a + p = 62 ÷ 64 cm dove la a sta per alzata, mentre la p per pedata.
Altro elemento importante da tenere presente nella costruzione di una scala è lo sfalsamento: in corrispondenza delle interruzioni del corrimano, questo deve essere prolungato di 30 cm oltre il primo e l’ultimo gradino. Il corrimano deve essere posto ad un’altezza compresa tra 90 cm e 1 metro. Nel caso in cui è opportuno prevedere un secondo corrimano, questo deve essere posto ad un’altezza di 75 cm. Il corrimano su parapetto o parete piena deve essere distante da essi almeno 4 cm.
Una volta apprese le norme e le leggi che regolamentano la costruzione delle scale e in particolare l’altezza del corrimano e dei gradini, non resta che affidarsi a un professionista del settore e scegliere il design più adatto per la propria abitazione.
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Domande frequenti:
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Quanto deve essere alto il parapetto di una scala?
Secondo quanto definito dal decreto ministeriale n. 236/89, l'altezza del parapetto delle scale, essenziale come protezione dai vuoti, deve raggiungere un minimo di 1 metro e deve essere costruito in modo tale da impedire il passaggio di una sfera con un diametro di 10 centimetri (articolo 8.1.10).
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Quanto deve essere alto il gradino di una scala?
La normativa afferma che la pedata può variare tra i 23 e i 30 cm, mentre l’alzata va da 16 a 20 cm. Il primo gradino della rampa, chiamato d’invito, può essere leggermente più alto degli altri, mente l’ultimo è chiamato “di sbarco”. Normalmente ogni rampa dovrebbe avere circa 10-12 gradini consecutivi. La normativa nazionale comunque prevede una formula precisa per il calcolo della pedata e dell’alzata dei gradini, conosciuta come formula di Blondel: 2a + p = 62 ÷ 64 cm dove la a sta per alzata, mentre la p per pedata.
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A quale altezza si mette il corrimano?
In generale comunque l’altezza del corrimano a muro non deve essere inferiore ai 90 cm e può essere compresa tra i 0,90 cm e 1 metro. Nel caso in cui sia previsto un secondo corrimano, questo dovrà essere posto a un’altezza di 0,75 cm, mentre se è installato su un parapetto o su una parete piena deve essere distante almeno 4 cm. Anche le ringhiere per le scale interne, come le scale moderne in legno, seguono una particolare normativa, in quanto rientrano tra i dispositivi di sicurezza anticaduta e rispondono alla normativa SIA 328.