La lucidatura a gommalacca: i consigli degli esperti
Se vuoi restaurare un mobile, potresti pensare alla lucidatura a gommalacca. Vediamo di che cosa si tratta e alcuni consigli per utilizzarla al meglio
Gino Crucitti
Artigiano del legno
Se vuoi restaurare un mobile, potresti considerare la lucidatura a gommalacca. Questa tecnica è capace di riportare un mobile all’antico splendore. Si tratta di un’arte antica che non tutti sono in grado di utilizzare e che solo i restauratori più esperti mettono in pratica con ottimi risultati.
Vediamo di che cosa si tratta e alcuni consigli per utilizzarla al meglio.
Che cos’è la lucidatura a gommalacca
La gommalacca è una resina naturale. Agendo sul legno del mobile, penetra in esso e lo riporta all’antico splendore mettendone in evidenza il colore e le venature. In questo modo ogni mobile riacquista la sua particolarità e si mostra in tutta la sua bellezza e diversità rispetto ad altri mobili, magari prodotti con altri tipi di legname.
Esistono varie tecniche e metodi per stendere questa resina: per questo l’esperienza e la competenza del restauratore sono fondamentali per saper riconoscere di situazione in situazione la metodologia da utilizzare.
Come stendere la gommalacca
Per stendere la gommalacca ci sono sostanzialmente tre metodi diversi:
- a pennello,
- a tampone,
- a spruzzo.
Possono essere utilizzati assieme o in alternativa: sarà la bravura del restauratore a saper scegliere in che modo e quando.
Prima ancora di stendere la gommalacca, è fondamentale preparare il mobile nel modo migliore possibile. Infatti, non è opportuno stendere la gommalacca su vernice: una superficie non pulita o incrostata da vecchi residui di vernice influisce negativamente sul risultato.
Di conseguenza si dovrà:
- Pulire accuratamente la superficie da verniciare con prodotti naturali e non abrasivi;
- Sverniciare completamente il mobile o rimuovere resti della vernice precedente.
Per queste operazioni non è opportuno utilizzare la carta vetrata: se il legno viene lesionato, anche la successiva verniciatura potrebbe presentare macchie o comunque non risultare uniforme. La tecnica migliore è quella di usare uno sverniciatore in gel e, una volta asciugata completamente la superficie, passare con delicatezza una matassina di lana d’acciaio. Dopodiché si potrà scegliere il metodo preferito per stendere il nuovo strato di gommalacca.
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Gommalacca a pennello
La gommalacca a pennello è il metodo utilizzato, di solito, nella prima mano. Molto probabilmente dopo la prima mano non si vedranno ancora risultati apprezzabili. Sarà opportuno, a questo punto, passare una carta abrasiva che lisci completamente il legno eliminando quello che in gergo tecnico viene chiamato “pelo del legno”.
Il pelo del legno, oltre a dare al tatto una sensazione di ruvidezza, impedisce alla luce di riflettersi correttamente e di far apparire lucido il mobile.
Gommalacca a tampone
La seconda fase della lucidatura a gommalacca prevede l’uso di uno strumento chiamato tampone. Il tampone può essere in lana o in stoffa di cotone: l’importante è che non rilasci pelucchi, che si attaccherebbero al legno e rovinerebbero il risultato finale.
Questa fase, detta anche ingessatura, consiste nella stesura vera e propria della gommalacca che si fissa sul mobile. Dopodiché si passa all’oliatura con alcune gocce di olio di lino, che permettono al tampone di scorrere meglio sul legno.
Durante la finitura, viene aggiunto un po’ di alcol etilico alla gommalacca per diluirla, in modo che, attraverso il movimento circolare del tampone, vengano riempiti tutti gli eventuali forellini del legno. Se si desidera una gommalacca opaca, dopo alcuni giorni si deve ripassare con una paglietta finissima in modo da eliminare l’effetto lucido.
Gommalacca spray
Negli ultimi anni è comparsa sul mercato anche la gommalacca spray. Si tratta di un prodotto ottenuto attraverso la fusione di scaglie di gommalacca in alcol etilico in una percentuale attorno al 20%. L’utilizzo di questo prodotto è certamente più pratico e rapido rispetto al corrispondente a pennello e a tampone, anche se non è gradito da tutti gli esperti del settore. Infatti, alcuni sostengono che questo metodo non sia in grado di produrre risultati altrettanto pregevoli come con i metodi più tradizionali.
Gommalacca bianca
Esiste anche una varietà di gommalacca bianca. Si tratta di una gommalacca che ha subito un particolare trattamento di raffinamento attraverso candeggio e attraverso l’eliminazione della parte cerosa. Viene utilizzata per ottenere una lucidatura del tutto trasparente, in particolare per alcuni tipi di legno la cui colorazione verte sull’amaranto e sul viola.