Come funziona il salvavita
L’interruttore differenziale, noto come "salvavita", è un dispositivo con una funzione di sicurezza indispensabile e per questo è obbligatorio averlo
Giorgio Santacroce
Tecnico riparazioni elettroniche
L’interruttore salvavita è un dispositivo di sicurezza fondamentale, il cui compito è interrompere il flusso di energia elettrica all’interno del circuito di un impianto elettrico in caso di guasto della cosiddetta “messa a terra”, evitando così rischi e lesioni da folgorazione.
- Perché scatta il salvavita?
- Come funziona il differenziale salvavita
- Differenza tra salvavita e interruttore differenziale
- Dove si utilizza l’interruttore differenziale
- Salvavita scatta: cosa fare in questi casi?
Perché scatta il salvavita?
L’interruttore differenziale elettrico si attiva in caso di dispersione di corrente o folgorazione fase-terra. L’attivazione automatica del salvavita differenziale, pur fornendo protezione da una folgorazione diretta o indiretta, non offre invece alcuna protezione contro il sovraccarico o il cortocircuito tra fase e fase oppure tra fase e neutro. Per ottenere questa tutela l’interruttore deve essere integrato con un dispositivo magnetotermico.
Per quanto concerne il livello di protezione delle persone, la sensibilità del dispositivo, indicata con la lettera greca Δ, deve essere minore o uguale a 30 milliampere. In particolare, per le zone del bagno negli impianti elettrici residenziali è consigliata una sensibilità di 10 milliampere, mentre negli altri ambiti sono ammesse anche protezioni con una sensibilità superiore a 30 mA. Ricordiamo anche che il salvavita protegge anche gli elettrodomestici da danni causati da sovratensioni.
Come funziona il differenziale salvavita
Il dispositivo salvavita è costituito da un relè di corrente differenziale e un interruttore magnetico che confronta la corrente in entrata con quella in uscita. Il relè ha la funzione di monitorare l’integrità della corrente elettrica in entrata e uscita, rilevando eventuali dispersioni elettriche. In questi casi viene immediatamente interrotto il circuito elettrico, provocando il tempestivo “scatto” dell’interruttore.
L’interruttore magnetico nel salvavita ha invece il compito di rilevare un cortocircuito, il quale può essere causato da sovraccarico elettrico o un contatto accidentale con delle parti in tensione. Per evitare tali eventualità basta seguire alcune semplici regole, evitando il distacco della corrente da parte del differenziale salvavita applicando alcuni accorgimenti a carattere preventivo.
Ad esempio, non bisogna accendere contemporaneamente più elettrodomestici, superando la capacità dell’impianto di alimentare tutti i dispositivi allo stesso tempo. Ad ogni modo, nel caso di contatto accidentale con un qualsiasi apparecchio in dispersione, l’interruttore salvavita scatterà scaricando l’energia in dispersione a terra, chiudendo il circuito e staccando la corrente.
Differenza tra salvavita e interruttore differenziale
L’interruttore differenziale semplice è un dispositivo abbastanza rudimentale, infatti non protegge contro fenomeni elettrici come il cortocircuito o la sovracorrente. Per usufruire di una tutela completa è necessario usare un salvavita dotato di interruttore magnetotermico, uno strumento più efficiente e sicuro per l’impianto elettrico.
Il differenziale puro infatti controlla appena che la corrente in entrata e quella consumata in uscita sia la stessa, altrimenti interviene con il distacco della corrente. Il differenziale magnetotermico invece interrompe la corrente attraverso un dispositivo magnetico e uno di tipo termico, una combinazione che permette di proteggersi anche contro i surriscaldamenti legati all’effetto Joule.
Dove si utilizza l’interruttore differenziale
L’impiego del salvavita avviene ovunque sia presente un circuito elettrico, per garantire una corretta protezione dei dispositivi collegati alla rete elettrica. In ambito residenziale basta appena un salvavita per l’impianto elettrico della casa, infatti un solo interruttore differenziale è più che sufficiente per tutelare l’immobile in caso di anomalie al sistema elettrico.
Negli ambienti di lavoro invece dipende dal singolo contesto, infatti se in alcune sedi aziendali potrebbe essere adatto un solo interruttore differenziale, negli stabilimenti industriali si usano vari salvavita. Questo accorgimento consente di non bloccare tutta la produzione, infatti qualora dovesse verificarsi un guasto localizzato con diversi salvavita è possibile isolare la zona e garantire il prosieguo dell’attività.
Salvavita scatta: cosa fare in questi casi?
Quando ci troviamo senza corrente elettrica la prima cosa che si tende a fare è controllare il quadro elettrico, per verificare se la mancanza di corrente sia dovuta a un eventuale intervento dell’interruttore salvavita. Una volta accertato che l’interruzione di corrente è causata dal differenziale elettrico, vuol dire che c’è qualcosa che non va nell’impianto elettrico.
La successiva cosa da fare è riattivare nell’ordine:
- prima l’interruttore differenziale;
- successivamente l’interruttore magnetotermico.
Se la corrente torna senza ulteriori problemi, l’interruttore salvavita potrebbe essere scattato per il sopraggiungere di un qualche sovraccarico (vedi l’accensione di più elettrodomestici contemporaneamente). In caso contrario, se invece l’intervento manuale sul salvavita non sortisce alcun effetto, infatti l’interruttore differenziale continua a scattare, è consigliabile ricorrere ad un professionista.
In queste circostanze quasi certamente l’interruzione di corrente è dovuta a un guasto del quadro elettrico, oppure a un cortocircuito o una dispersione verificatisi in qualche punto dell’impianto elettrico. Per una corretta manutenzione del differenziale elettrico, prevenendo eventuali anomalie e guasti, è consigliabile testare il funzionamento dell’interruttore salvavita con cadenza mensile.
La verifica può essere effettuata in pochi secondi premendo l’apposito tasto, contrassegnato con la lettera “T” o la dicitura “TEST”. Se la pressione del tasto interrompe immediatamente la corrente, allora significa che il salvavita funziona correttamente. Nel caso che il test non vada a buon fine, vuol dire che l’interruttore differenziale non svolge la sua funzione in modo adeguato, quindi deve essere controllato da un elettricista esperto.
Domande frequenti:
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Che differenza c'è tra magnetotermico e salvavita?
La differenza tra magnetotermico e salvavita è che il salvavita può essere un differenziale puro, mentre il magnetotermico protegge anche contro il cortocircuito e il sovraccarico.
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Come si fa a vedere se il salvavita funziona?
Per vedere se il salvavita funziona bisogna usare l’apposito pulsante di test, indicato dalla lettera T o dalla dicitura TEST, azionandolo per controllare se il differenziale stacca la corrente.
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Quanti anni dura il salvavita?
Il salvavita dura fino a un massimo di 20 anni, tuttavia può perdere efficacia nel corso del tempo, per questo motivo è importante verificare il differenziale periodicamente.