Inverno 2024: quando si accendono i riscaldamenti?
Quando possiamo accendere il riscaldamento centralizzato? Vediamo cosa stabilisce il calendario dell'accensione dei riscaldamenti per l'inverno 2024/2025
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Riscaldamento centralizzato: le normative da rispettare
- Accensione riscaldamento 2024: le date di tutte le zone
Con l’arrivo della stagione fredda, la questione dell’accensione dei riscaldamenti diventa centrale per molte famiglie italiane, soprattutto per chi vive in condomini o utilizza un sistema di riscaldamento centralizzato. Le regole che disciplinano quando e per quanto tempo è possibile accendere i termosifoni sono stabilite da normative nazionali, influenzate anche dalle decisioni di comuni e assemblee condominiali.
Vediamo cosa stabilisce il calendario dell’accensione dei riscaldamenti per l’inverno 2024/2025.
Riscaldamento centralizzato: le normative da rispettare
La data di accensione del riscaldamento non è arbitraria, ma segue precise normative, come stabilito dal D.P.R. 412/93, che regola non solo l’attivazione e lo spegnimento degli impianti, ma anche il numero massimo di ore giornaliere in cui il sistema può rimanere acceso.
Un fattore fondamentale è la suddivisione del territorio italiano in zone climatiche, che ne determina i periodi di accensione. Ci sono sei zone climatiche, dalla zona A (le più calde, come alcune località della Sicilia), fino alla zona F, che include l’arco alpino e le zone di montagna, dove non esistono limitazioni sull’accensione dei riscaldamenti. In queste aree più fredde, infatti, i riscaldamenti possono rimanere accesi senza restrizioni di orario.
La regolamentazione non è del tutto rigida: in presenza di condizioni climatiche particolarmente rigide, i sindaci possono autorizzare l’accensione dei riscaldamenti al di fuori del periodo consentito, seppur con una durata giornaliera limitata. Anche l’assemblea condominiale, con il voto della maggioranza, può stabilire variazioni sulle ore di accensione all’interno del condominio, purché si resti nel rispetto delle normative nazionali.
Accensione riscaldamento 2024: le date di tutte le zone
Anche l’accensione dei riscaldamenti nel 2024 prevede un calendario specifico, che varia a seconda della zona climatica di appartenenza. Queste norme possono essere modificate dalle autorità competenti, come Stato, Regioni e Comuni, per far fronte a condizioni climatiche particolarmente rigide. Ecco le date previste per ogni zona:
- Zona A: i termosifoni possono essere accesi dal 1° dicembre 2024 al 15 marzo 2025, per un massimo di sei ore al giorno.
- Zona B: i caloriferi saranno attivi dal 1° dicembre 2024 al 31 marzo 2025, con un limite di otto ore giornaliere.
- Zona C: in questa zona, i riscaldamenti potranno essere accesi fino a dieci ore al giorno, dal 15 novembre 2024 al 31 marzo 2025.
- Zona D: il riscaldamento sarà consentito dal 1° novembre 2024 al 15 aprile 2025, per un massimo di dodici ore al giorno.
- Zona E: i caloriferi potranno funzionare fino a quattordici ore giornaliere, dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025.
- Zona F: in questa zona non ci sono restrizioni sull’orario o sui mesi di accensione, e i riscaldamenti possono essere attivi anche per tutto l’anno.
Facciamo qualche esempio in merito alle principali località:
- Accensione riscaldamento 2024 Veneto: dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025.
- Accensione riscaldamento 2024 Milano: dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025.
- Accensione riscaldamento 2024 Piemonte: dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025.
- Accensione riscaldamento 2024 Genova: dal 1° novembre 2024 al 15 aprile 2025,
- Accensione riscaldamento 2024 Lombardia: nella Zona E, quella che riguarda anche la Lombardia, è solitamente possibile accendere il riscaldamento dal 15 ottobre al 15 aprile 2024.
- Accensione riscaldamento 2024 Torino: anche nel capoluogo piemontese l’accensione è prevista dal 15 ottobre al 15 aprile, salvo modifiche disposte dal Sindaco.
È sempre consigliabile, prima dell’accensione, verificare lo stato dell’impianto e provvedere alla necessaria manutenzione. Ricordiamo, inoltre, che non rispettare le norme può comportare multe salate: le sanzioni vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro, in base alle direttive europee. A queste si aggiungono eventuali multe locali, che possono variare da 200 euro fino a 800 euro in caso di recidiva.
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