Pompa di calore in condominio: conviene davvero?

• Quando installare una pompa di calore conviene
• Quando non è consigliabile installare la pompa di calore in condominio
• Quale modello di pompa di calore scegliere
• Quali documenti preparare per installare la pompa di calore in condominio

L’installazione di una pompa di calore in condominio è una soluzione che sta guadagnando sempre più popolarità, grazie ai numerosi vantaggi che offre in termini di efficienza energetica e riduzione dei costi. Ma conviene davvero adottare questa tecnologia in un contesto condominiale? Il patrimonio immobiliare italiano è piuttosto datato e installare una pompa di calore in condominio potrebbe essere la scelta giusta, non solo in termini di efficienza e temperatura ideale, ma anche per svecchiare il settore. Attualmente, la maggior parte degli immobili sfrutta l’energia derivata dai combustibili fossili, motivo per cui la scelta di una pompa di calore può essere positiva. Facciamo chiarezza.

Quando installare una pompa di calore conviene

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L’installazione della pompa di calore è consigliata nelle nuove abitazioni, perché è un’ottima scelta che permette di rendere la casa efficiente dal punto di vista energetico. Non mancano le unità immobiliari ex novo dotate di pompa di calore nelle grandi città italiane, da Roma a Milano. Al contrario, l’intervento di sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con una pompa di calore è più complesso e costoso, ma può comunque risultare una buona scelta, portando a un notevole risparmio energetico per tutto l’edificio e migliorando anche la classe energetica, con conseguenti effetti positivi sul valore di mercato delle unità immobiliari.

In questo contesto, però, è consigliabile non limitarsi a sostituire la vecchia caldaia o altro sistema con la pompa di calore, ma progettare una ristrutturazione completa che permetta di massimizzare l’uso del dispositivo. Per esempio, un appartamento datato con una significativa dispersione termica non beneficerà della sola pompa di calore. Per sfruttarne davvero i benefici, è necessario integrare interventi mirati come la sostituzione degli infissi con nuovi più efficienti, l’applicazione di un cappotto termico e altre soluzioni per incrementare il comfort termico. Quindi, partendo da un buon isolamento termico, la pompa di calore offre sicuramente enormi vantaggi. È importante richiedere sempre una consulenza a un esperto che possa valutare quali siano le condizioni ottimali per l’installazione ed eventuali interventi da integrare.

Quando non è consigliabile installare la pompa di calore in condominio

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Uno degli ostacoli principali per l’installazione di una pompa di calore a livello condominiale è sicuramente lo spazio: è necessario disporre di un’area esterna di grandi dimensioni per posizionare l’unità motocondensante e altri elementi. Inoltre, la pompa di calore non produce acqua calda in modo immediato (come invece accade con uno scaldabagno o una caldaia), perciò sarebbe utile disporre anche di una cisterna per l’acqua calda sanitaria. Come già detto, in edifici datati con una notevole dispersione termica, l’installazione della pompa di calore richiede ulteriori interventi: se il budget non è sufficiente, installare solo la pompa di calore è sconsigliato, poiché i costi per il riscaldamento dell’abitazione potrebbero risultare superiori.

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Quale modello di pompa di calore scegliere

La scelta del miglior modello di pompa di calore dipende principalmente dalle caratteristiche dell’unità immobiliare o dell’edificio in cui si vuole installare il sistema. In base a queste si decide il dimensionamento preciso, un elemento fondamentale per soddisfare le esigenze termiche di un appartamento e riscaldarlo adeguatamente. Altri fattori influenti includono il clima e, quindi, la posizione geografica, oltre alla frequenza di utilizzo. Un esperto può valutare correttamente questi aspetti e consigliare il sistema migliore.

Quali documenti preparare per installare la pompa di calore in condominio

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Se si desidera installare una pompa di calore in appartamento, è necessario contattare un tecnico abilitato che si occuperà di preparare la seguente documentazione:

• Relazione Energetica, chiamata anche Relazione Tecnica ex Legge 10 sul contenimento dei consumi energetici in edilizia, che definisce le prestazioni di un impianto interno a un edificio (questa relazione è necessaria solo in alcuni casi, per cui si consiglia di fare riferimento all’esperto incaricato)
• Attestato di prestazione energetica
• Eventuale progetto dell’impianto elettrico, se la potenza contrattuale supera i 6 kW.

L’esperto che si occupa dell’installazione dovrà fornire tutte le indicazioni nel libretto d’impianto. Se questo è preesistente, la redazione del nuovo libretto d’impianto spetta al manutentore (in base al DPR 74/2013). In ogni caso, è cruciale contattare un professionista prima di procedere con l’installazione. Questo sarà in grado di offrire una consulenza sul tipo di impianto, sulla potenza in base al tipo e alla dimensione dell’appartamento e su tutte le regole burocratiche da seguire. Un progetto dettagliato dell’impianto è essenziale per garantirne il buon funzionamento, per tenerlo sotto controllo e anche per motivi di sicurezza. Senza contare che alcuni territori hanno una normativa specifica che regolamenta l’installazione di sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Un esperto conosce la normativa locale e procede a norma di legge, nel modo più corretto e sicuro possibile.

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