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Caldaia a gas: per quanto tempo posso usarla e cosa succede nel 2025?

Dal 2025 stop agli incentivi per le caldaie a gas, che saranno abolite dal 2040: approfondiamo i dettagli e il futuro dei bonus per il riscaldamento

10-09-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il panorama energetico europeo sta per subire una trasformazione radicale, e al centro di questo cambiamento si trovano le caldaie a gas, da lungo tempo pilastro del riscaldamento domestico. La recente approvazione della Direttiva Case Green da parte dell’Unione Europea segna l’inizio di una nuova era per l’efficienza energetica degli edifici, con implicazioni significative per milioni di cittadini.

In particolare, il 2025 segnerà l’inizio di un processo graduale ma inesorabile di transizione verso alternative più sostenibili, con lo stop di tutti gli incentivi destinati alle caldaie a gas. Scopriamo quali bonus cesseranno di esistere nei prossimi mesi e cosa ci aspetta l’anno prossimo.

Caldaie a gas: cosa cambia con la Direttiva Case Green

Il 12 marzo scorso è stata approvata la Direttiva Case Green, con l’obiettivo di trasformare radicalmente il panorama immobiliare europeo, puntando a un parco edilizio a emissioni zero entro il 2050.

La direttiva introduce cambiamenti significativi nel settore del riscaldamento domestico, attraversi due provvedimenti chiave:

  • l’eliminazione degli incentivi per le caldaie a gas a partire da gennaio 2025.
  • il divieto totale di installazione di nuove caldaie a gas dal 2040.

Tuttavia, la normativa prevede un’eccezione importante: i sistemi di riscaldamento ibridi che integrano una quota significativa di energia rinnovabile saranno ancora ammessi. Questi possono includere, ad esempio, combinazioni di caldaie tradizionali con impianti solari termici o pompe di calore.

In pratica, fino al 2040 sarà ancora possibile acquistare caldaie a metano o GPL convenzionali, ma senza il supporto finanziario statale. Questa mossa mira a incentivare l’adozione di tecnologie più sostenibili e a ridurre gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili nel riscaldamento domestico.

Caldaie a gas: addio ai bonus dal 2025

La Direttiva Case Green segna anche la fine degli incentivi per le caldaie a gas tradizionali, introducendo cambiamenti significativi a partire dal 1° gennaio 2025.

La normativa prevede la cessazione dei bonus per i sistemi di riscaldamento che utilizzano esclusivamente combustibili fossili, incluso il gas naturale. Questo significa che il 2024 rappresenta l’ultima opportunità per approfittare di incentivi come il Bonus ristrutturazione e l’Ecobonus per l’installazione di caldaie a condensazione. Questi bonus attualmente permettono di detrarre dalle tasse il 50% o il 65% delle spese di installazione, distribuiti su un periodo di 10 anni.

Tuttavia, è importante notare che la direttiva non bandisce completamente le caldaie a gas. Queste rimarranno disponibili sul mercato fino al 2040, ma senza il sostegno finanziario statale. La normativa lascia spazio a possibili incentivi per sistemi alternativi, come quelli che utilizzano gas rinnovabili o sistemi ibridi che combinano una caldaia con una pompa di calore.

Un punto chiave che richiederà ulteriori chiarimenti durante l’implementazione della direttiva riguarda la definizione di “gas rinnovabile“. Al momento, non sono stati stabiliti criteri precisi per determinare la percentuale di componente rinnovabile necessaria affinché un gas sia considerato tale.

I sistemi ibridi caldaia-pompa di calore sembrano essere in una posizione favorevole. Questi continueranno a beneficiare di incentivi grazie all’utilizzo di pompe di calore, che sfruttano una percentuale significativa (70-80%) di energia rinnovabile. Naturalmente, i bonus rimarranno in vigore anche per i sistemi completamente elettrici, come le pompe di calore autonome.

È importante considerare che, sebbene le caldaie ibride offrano maggiore efficienza e minor impatto ambientale, spesso comportano costi iniziali più elevati rispetto alle caldaie tradizionali. La traduzione pratica di questa direttiva in legge nazionale sarà compito del governo italiano, e solo allora avremo un quadro completo delle implicazioni per i consumatori.

Caldaie a gas: dal 2040 scatta il divieto totale

La misura più drastica introdotta dalla direttiva europea riguarda il divieto totale sull’installazione di nuove caldaie a gas, sia negli edifici di nuova costruzione che nelle sostituzioni di impianti esistenti, a partire dal 2040. Questa decisione rappresenta un compromesso rispetto alle proposte iniziali, che avevano ipotizzato l’entrata in vigore del divieto già nel 2035.

Tuttavia, questo stop sarà implementato con una certa flessibilità. Infatti, la direttiva non prevede sanzioni specifiche per l’inosservanza, suggerendo un approccio più graduale alla transizione energetica. Inoltre, questa normativa non avrà effetto retroattivo. I proprietari di abitazioni che già possiedono una caldaia a gas installata potranno continuare a utilizzarla senza restrizioni. Il divieto si applica esclusivamente alle nuove installazioni a partire dal 2040.

Questa misura si inserisce nel più ampio contesto degli obiettivi climatici dell’UE, mirando a ridurre significativamente le emissioni di gas serra nel settore residenziale. L’intento è quello di promuovere l’adozione di tecnologie di riscaldamento più sostenibili, come le pompe di calore e i sistemi a energie rinnovabili.

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