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Rilevatore di campi elettromagnetici: cos'è e come funziona

Oltre all'inquinamento da smog, esiste anche quello acustico ed elettromagnetico? Per misurarne i livelli di quest'ultimo esiste il rilevatore di campi elettromagnetici.

Ultimo aggiornamento 15-07-2024
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Pietro Marra

Esperto in Sistemi di Videosorveglianza e Antintrusione

Tecnico informatico con oltre 20 anni di esperienza, specializzato in impianti informatici e sistemi di videosorveglianza e antintrusione. Ha dedicato la sua carriera a garantire la sicurezza e l'efficienza dei sistemi informatici per una vasta gamma di clienti.
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Lo sapevi che oltre all’inquinamento dato dallo smog, esiste anche l’inquinamento acustico e quello elettromagnetico? Per misurare i livelli di quest’ultimo esiste uno strumento specifico, che si chiama rilevatore di campi elettromagnetici.

Come funziona un rilevatore di campi elettromagnetici, e come possiamo usarlo in casa nostra? Ecco le risposte a tutte le domande.

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Cos’è un campo elettromagnetico?

Partiamo con ordine. Prima di parlare del rilevatore, vediamo cos’è che, esattamente, va a misurare questo strumento. Il campo elettromagnetico è un campo energetico composto dall’interazione tra campi elettrici e campi magnetici. Anche se i campi elettromagnetici si formano già in natura, quelli a bassa frequenza o ad alta frequenza che si vengono a creare attorno ai dispositivi creati dall’uomo (centrali elettriche, prese di corrente, piccoli elettrodomestici, telefoni cellulari, ecc.) potrebbero avere dei rischi concreti sulla salute.

Campi elettromagnetici e salute

Basti pensare alle radiazioni sprigionate quando ci si sottopone a degli esami radiologici. A causa della loro intensità, creano un effetto biologico sul corpo umano; se non si prendono accurate precauzioni, possono diventare dannose per chi viene esposto ad esse.

Sebbene in misura enormemente inferiore, anche i dispositivi elettrici ed elettronici che si hanno in casa generano onde elettromagnetiche che potrebbero generare un effetto biologico, il quale, in particolari casi, può non essere compensato dal fisico di una persona e dare origine a problemi di salute più o meno gravi.

Nonostante siano stati effettuati numerosi studi al riguardo, non esistono comunque prove scientifiche certe che i campi elettromagnetici siano effettivamente dannosi per la salute delle persone.

Per essere sicuri che nell’ambiente in cui si vive non ci sia una presenza elevata di campi elettromagnetici si può ricorrere all’utilizzo di un rilevatore di campi elettromagnetici.

Cos’è il rilevatore di campi elettromagnetici?

Il rilevatore di campi elettromagnetici è uno strumento che ha lo scopo di rilevare la presenza dei campi elettromagnetici presenti in un ambiente e la loro intensità.

Tutti i più comuni rilevatori di campi elettromagnetici sono in grado di rilevare la presenza di ELF (Extremely Low Frequencies), cioè i campi elettromagnetici formati da onde energetiche a bassa frequenza.

Quali radiazioni può individuare un rilevatore di campi elettromagnetici?

I più comuni rilevatori di campi elettromagnetici sono in grado di rilevare la presenza e l’intensità di:

  • campi magnetici prodotti da elettrodi e linee elettriche;
  • elettrosmog di fondo di un ambiente;
  • campi elettromagnetici prodotti da trasmettitori radio e TV;
  • onde elettromagnetiche prodotte da reti Wi-fi;
  • campi elettromagnetici anomali prodotti dai forni a microonde;
  • campi elettromagnetici prodotti da macchinari professionali;
  • campi elettromagnetici prodotti da centrali elettriche.

Dove si utilizza il rilevatore di campi elettromagnetici?

Un rilevatore di campi elettromagnetici può essere utilizzato sia in ambito professionale che in ambito domestico.

In ambito professionale si utilizzano strumenti ad alta precisione che sono in grado di determinare la presenza di campi elettromagnetici potenzialmente dannosi per l’uomo e, quindi, per la salute dei lavoratori.

In ambito domestico il rilevatore di campi elettromagnetici può essere utilizzato per verificare l’integrità dei dispositivi elettrici ed elettronici presenti in un’abitazione, ma anche per rilevarne i campi elettromagnetici di fondo; quelli, cioè, non generati da alcuna apparecchiatura elettrica.

Quanto costa?

Scorrendo i vari siti di e-commerce, possiamo davvero dire che di rilevatori di campi elettromagnetici ne esistano un’infinità di modelli, con prezzi che, a volte, non superano i 50 euro.

Quelli professionali, invece, raggiungono cifre che possono superare i 250 euro. Che differenza c’è tra gli uni e gli altri?

Oltre alla differenza di prezzo, cambiano anche le prestazioni. Quelli meno costosi sono adatti ad un uso casalingo e restituiscono, di solito, risultati piuttosto precisi, anche se non accurati come quelli professionali.

Questi ultimi vengono impiegati non solo negli ambienti domestici ma anche sui luoghi di lavoro e, comunque, dovunque si possano formare campi elettromagnetici particolarmente grandi.

Specie se non si è molto ferrati sulle materie elettroniche, per misurare l’eventuale grado di elettrosmog presente nella propria abitazione ci si può benissimo affidare ad un rilevatore di campi elettromagnetici non professionale, che non costi più di 100 euro.

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