Chiedere un mutuo nel 2024 conviene? Ecco gli ultimi dati
Chi vuole comprare casa deve osservare molto bene il mercato dei mutui, i tassi di interesse varieranno nel 2024. Ecco i dati e come risparmiare
Sofia Barbera
Dottoressa in economia
- I dati sui mutui: tutto sul previsto aumento
- Mutuo e aumento dei tassi: quali conseguenze per i consumatori
- Come proteggersi dall'innalzamento dei tassi di interesse
In seguito all’emergenza sanitaria e alla crisi economica, molti italiani nel 2023 hanno continuato a investire i propri risparmi nell’acquisto di una nuova casa, cercando soluzioni più adatte alle proprie esigenze. Tuttavia, il mercato dei mutui ha subito delle evoluzioni nel corso del 2024, con un aumento dei tassi di interesse che ha portato a un incremento delle rate dei prestiti per l’acquisto di immobili.
I dati sui mutui: tutto sul previsto aumento
Secondo recenti analisi di mercato, nel 2023 la maggioranza dei mutui è stata richiesta per l’acquisto della prima casa, con una netta preferenza per il tasso fisso. Nonostante l’aumento dei prezzi degli immobili già registrato nel 2023, i tassi di interesse inizialmente bassi hanno sostenuto il mercato. Tuttavia, l’inflazione e le decisioni della Banca Centrale Europea hanno portato a un rialzo dei tassi nel corso del 2024, con un impatto significativo sul mercato italiano.
Mutuo e aumento dei tassi: quali conseguenze per i consumatori
L’aumento dei tassi di interesse verificatosi nel 2024 ha portato a un incremento delle rate dei mutui e, in alcuni casi, a una riduzione degli importi erogati. Chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso prima di questi aumenti non ha subito variazioni, mentre chi ha optato per un tasso variabile ha visto le proprie rate aumentare in linea con le fluttuazioni del mercato.
L’incremento delle rate varia a seconda dell’importo del mutuo e della durata residua, ma mediamente si può stimare un aumento tra i 500 e i 1000 euro all’anno. I tassi di interesse, dopo i rialzi del 2024, sembrano essersi stabilizzati, ma la situazione rimane incerta a causa delle dinamiche economiche e geopolitiche globali.
La differenza nell’andamento dei tassi fissi e variabili è dovuta ai diversi indici di riferimento utilizzati per il loro calcolo: gli IRS per i tassi fissi e gli Euribor per i tassi variabili. Entrambi questi indici sono influenzati dall’andamento del mercato e dall’inflazione, che a loro volta risentono di fattori geopolitici come il conflitto russo-ucraino.
Come proteggersi dall’innalzamento dei tassi di interesse
Il primo passo da fare quando si vuole stipulare un mutuo è scegliere tra tasso fisso e variabile. Attualmente, è preferibile una soluzione con aliquota fissa almeno per i mutui più longevi, quelli ventennali. Bisogna aggiungere che, generalmente, questo tipo di mutuo presuppone una tassa iniziale più corposa rispetto a quello con tasso variabile.
Un valido compromesso è scegliere un mutuo con tasso variabile con CAP, ovvero un mutuo dove si può decidere il tetto massimo dell’interesse da applicare sulla rata. Quindi il tasso è variabile ma controllabile e oltre un certo tanto non si può andare. Neanche le fluttuazioni del mercato possono modificare in modo importante la rata. Si tratta di un’ottima soluzione nel momento in cui il mercato è molto altalenante. Permette di godere di un abbassamento dei tassi e, allo stesso tempo, reggere il colpo nel momento in cui gli interessi aumentano vertiginosamente. In questo caso però bisogna affidarsi a un bravo professionista esperto in credito che potrà consigliare qual è la banca migliore a cui rivolgersi per stipulare il mutuo.