Consigli utili sulla potatura del faggio
Il faggio è uno degli alberi più diffusi in Europa e il suo legno è impiegato nella vita di tutti i giorni. Scopri quando va effettuata la potatura
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
Il faggio è uno degli alberi più diffusi in Europa, molto apprezzato in particolar modo per il suo legno ma anche per gli usi officinali della sua corteccia e dei frutti: si tratta di una specie arborea molto resistente e versatile, che si adatta tanto ai climi più freschi e umidi quanto a quelli più secchi e caldi; il suo fusto può arrivare fin oltre i 30 metri d’altezza, e presenta una chioma frondosa, con foglie allungate di un bel verde brillante oppure dai toni rossicci. Esistono diverse specie di faggio, la più comune in Italia è il faggio rosso, ma sono molto diffuse anche le varietà tricolor e pendulo.
Grazie alle loro caratteristiche, gli alberi di faggio sono molto apprezzati anche da un punto di vista ornamentale, e vengono spesso piantati per abbellire parchi e giardini: alti e frondosi, essi creano piacevoli oasi ombrose per ripararsi dal caldo durante l’estate, ma al tempo stesso sono in grado di resistere alle gelate invernali. Per crescere forti e rigogliosi, i faggi hanno però bisogno di una regolare potatura: con PG Casa scopri come prenderti cura del tuo albero, quando potare il faggio tricolor o come potare un faggio pendulo.
Caratteristiche del faggio
Il faggio, denominato Fagus in botanica, è una specie arborea originaria della Svezia, ormai diffusa in tutte le foreste europee. Gli alberi di faggio sono imponenti e frondosi, e possono raggiungere un’altezza compresa tra i 10 e i 30 metri. Essi prediligono principalmente i climi freschi e umidi, ma possono adattarsi facilmente anche alle zone più secche; si tratta infatti di una pianta piuttosto robusta, che cresce sia sui terreni acidi che quelli basici.
Esistono moltissime varietà di faggi, la più diffusa in Italia è la variante Fagus Sylvatica, e le specie più appezzate da un punto di vista ornamentale sono:
- il faggio pendulo, con rami lunghi e leggermente a cascata verso il basso;
- il faggio purpurea tricolor, dalle caratteristiche foglie color rosso- vinaccia;
- il faggio aspenifoglia, caratterizzato da rami a ventaglio con foglie strette e ondulate;
Durante l’autunno il faggio tende a non perdere le sue foglie, che però assumono un colore rosso oppure dorato, dando vita ad uno spettacolare foliage; tuttavia nelle zone più fredde, gli alberi possono perdere le foglie intorno a ottobre o novembre, per poi rifiorire in primavera. I fiori del faggio sviluppano dei frutti, detti faggiole, che consistono in delle piccole noci triangolari avvolte da un involucro spinoso, simile ai ricci delle castagne. Nonostante non sia molto pregiato, il legno del faggio trova numerosi impieghi in falegnameria, grazie alla sua ottime proprietà che lo rendono adatto alla lavorazione.
Potatura del faggio: come e quando effettuarla
Il momento migliore per piantare un faggio è durante l’autunno, poiché in questo modo esso avrà migliori possibilità di attecchire e avrà una crescita più rigogliosa in primavera. Questi alberi sono infatti caratterizzati da una crescita abbastanza lenta e, come molte specie arboree, anche le principali varietà di faggio necessitano di regolari potature per potersi sviluppare forti e vigorose.
In particolare, per far crescere velocemente il tuo albero ed ottenere una chioma bella compatta e frondosa, durante i primi anni di vita è opportuno effettuare spesso la potatura di un faggio rosso. È bene sottolineare però, che nel caso di esemplari piccoli provenienti da un seme, è necessario attendere prima che il fusto si sia completamente sviluppato; di conseguenza, la prima potatura va eseguita dopo un periodo di almeno due anni dall’interramento. Una volta adulto, la potatura del faggio rosso o del faggio pendulo può essere realizzata con cadenza stagionale a seconda delle necessità.
In generale, il periodo migliore per potare il faggio è durante la stagione invernale, quando i rami dell’albero tendono a perdere le foglie e sono quasi del tutto spogli, poiché essi si trovano nella fase vegetativa, vanno evitati però i periodi di gelo e temperature troppo basse per non compromettere la salute della pianta. La potatura è un’operazione molto delicata, che va eseguita utilizzato degli attrezzi specifici con lame ben affilate e perfettamente disinfettate, per evitare di arrecare danni alla pianta; se non sei pratico di giardinaggio, è consigliabile rivolgersi ad un esperto: una potatura mal realizzata, infatti, può causare anche la morte del faggio.
Per la potatura del faggio tricolor, si procede effettuando dei tagli obliqui, recidendo i rami più esterni e secchi per alleggerire la chioma; per armonizzare le forme e favorire la ventilazione, si possono potare anche i rami più interni, avendo cura di non tagliare le fronde più giovani. I tagli vanno inoltre curati con del mastice per favorire la cicatrizzazione dei rami. La potatura di faggi coltivati a siepi deve essere rivolta principalmente ai rami che crescono dalla base della pianta, per stimolare la produzione di nuovi fusti, e ai rami laterali per impostare la forma della siepe. Il lavoro di potatura deve essere eseguito al termine della primavera a giugno, oppure prima dell’autunno, a settembre.
Domande frequenti:
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Quando potare il faggio tricolor?
Il momento migliore per effettuare la potatura del faggio tricolor è tra l’autunno e l’inverno, quando i rami dell’albero sono quasi del tutto spogli.
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Come potare un faggio pendulo?
Per ottenere una chioma armoniosa e duratura, bisogna potare i rami incrociati, deboli o secchi, effettuando dei tagli obliqui con delle cesoie ben affilate o una motosega.
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Quando fiorisce il faggio?
La fioritura del faggio ha luogo in primavera, tra la metà di aprile e la fine di maggio; in seguito, i fiori sviluppano dei piccoli frutti commestibili, simili a delle noci, ricoperta da un guscio spinoso.
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Quante volte all'anno si potano gli alberi?
Gli alberi si potano in genere una volta all’anno, tra la primavera e l’estate per gli esemplari più giovani e delicati, oppure in tra l’autunno e l’inverno per gli alberi più anziani.