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Guida alle pratiche da fare dopo i lavori di ristrutturazione

Al termine di una ristrutturazione, per chiudere definitivamente un cantiere è necessario avviare una serie di pratiche: l'esperto ci spiega quali sono

24-05-2024
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Attivo nella progettazione architettonica mi occupo di nuove costruzioni e ristrutturazioni, nel percorso della mia attività mi sono specializzato in interior design e in prevenzione incendi. Ogni progetto nasce dallo studio dei luoghi e dalla necessità di rispondere alle esigenze di chi li vive.
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ristrutturazione immobili

Concludere con successo i lavori di ristrutturazione di un immobile è solo il primo passo verso il raggiungimento del proprio obiettivo abitativo. Dopo aver completato le fasi di costruzione o di restauro, è fondamentale affrontare una serie di pratiche e adempimenti burocratici per garantire la conformità legale dell’edificio e per poter usufruire di eventuali benefici fiscali o agevolazioni previste dalla normativa vigente.

Questa guida è pensata per fornire una panoramica chiara e completa degli obblighi da affrontare dopo i lavori di ristrutturazione, dal sopralluogo con la ditta alla compilazione della documentazione necessaria, fino alle comunicazioni agli enti competenti.

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Il sopralluogo a fine cantiere

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Al termine dei lavori è importante tenere presente un passaggio spesso trascurato, ma essenziale: prima della consegna delle chiavi, bisogna effettuare un sopralluogo con il progettista responsabile dei lavori e l’impresa. Questo permette di individuare eventuali problemi o lavori incompleti prima della chiusura definitiva del cantiere.

Per non tralasciare alcun dettaglio, è consigliabile avere con sé un blocco note per annotare gli elementi da verificare e, se necessario, correggere. È importante comunicare eventuali difetti all’impresa per iscritto e, ancor più significativo, accettare i lavori solo dopo che tutti i problemi sono stati risolti.

In questa fase, è opportuno anche fare un bilancio contabile. Molti contratti tra imprese e committenti prevedono lavori a corpo, con un costo fisso indipendente dalla quantità effettiva. Tuttavia, durante il corso dei lavori, potrebbero emergere necessità di opere aggiuntive, che devono essere adeguatamente contabilizzate.

Il controllo della contabilità

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Se hai firmato un contratto a corpo con l’impresa, che solitamente dettaglia in modo preciso i lavori da eseguire, il prezzo concordato non può essere alterato sulla base della valutazione della quantità o della qualità del lavoro svolto. In altre parole, il costo finale stabilito non può variare a meno che non sia tu stesso a richiedere modifiche ai lavori. Non lasciarti influenzare dall’eventuale aumento dei costi dei materiali, poiché il direttore dei lavori è tenuto a verificare che non ci siano state variazioni rispetto a quanto indicato nel capitolato.

Se, invece, hai sottoscritto un contratto a misura, che fornisce solo una stima approssimativa dell’importo dei lavori di ristrutturazione, il prezzo concordato può variare in base alla quantità effettiva di lavoro svolto.

Comunicazione di fine lavori: cos’è e come inviarla

Architetto o geometra? Chi scegliere per ristrutturare casa

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La Comunicazione di fine lavori è formalmente richiesta solo per progetti di grandi dimensioni, per i quali è stato richiesto un permesso di costruire o una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Tuttavia, anche per interventi di manutenzione straordinaria effettuati con una semplice Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA), è consigliabile informare l’autorità competente che il cantiere è stato completato.

Questa comunicazione deve essere inviata telematicamente attraverso lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) del Comune competente entro 10 giorni dalla conclusione delle lavorazioni. Se il Comune non ha aderito al SUE, è possibile presentare la comunicazione tramite PEC o in formato cartaceo.

Il suo scopo è informare l’amministrazione comunale che le opere autorizzate sono state effettivamente completate entro il termine di validità del titolo abilitativo, che di solito è di tre anni dall’inizio dei lavori.

Segnalazione Certificata di Agibilità (SCAgi): cos’è e come inviarla

Se i lavori eseguiti riguardano una nuova costruzione, una sopraelevazione o ampliamento, o interventi che influiscono sulla sicurezza, igiene, salubrità o risparmio energetico dell’immobile, entro 15 giorni dalla presentazione della Fine Lavori occorre presentare la Segnalazione Certificata di Agibilità.

Quali documenti chiedere al termine dei lavori?

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Chiudere in modo formale un cantiere e ottenere l’agibilità dell’immobile richiede una serie di documenti, che possono variare da regione a regione. È consigliabile informarsi presso il Comune di competenza per conoscere le specifiche richieste. Ecco i documenti necessari per il fine cantiere:

  • Certificato di conformità degli impianti. Fondamentale in caso di sostituzione della caldaia o ristrutturazione degli impianti elettrici anche idraulico o del gas. Questi certificati sono essenziali, soprattutto per compravendite immobiliari e locazioni, e devono essere forniti dall’azienda incaricata.
  • Variazione planimetrica e catastale. Se si modificano le disposizioni interne degli spazi, è necessario adeguare la planimetria catastale. Questa variazione aggiorna i dati, come il numero di vani e la rendita catastale. È importante, poiché la rendita può variare in seguito alla ristrutturazione.
  • Attestato di prestazione energetica (APE). Obbligatorio se gli interventi sono finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche, come isolamento e sostituzione degli impianti di riscaldamento e degli infissi o anche l’installazione dei climatizzatori.

Infine, per coloro che intendono beneficiare dei bonus edilizi, è necessario adempiere a un ulteriore obbligo. Nel caso della detrazione del 50% per le ristrutturazioni, è sufficiente effettuare “bonifici parlanti” e consegnare la documentazione al commercialista.

Per quanto riguarda l’Ecobonus per interventi di risparmio energetico, è importante inviare alla ENEA la documentazione adeguata entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori. I documenti richiesti variano a seconda dell’intervento effettuato: ad esempio, chi installa un cappotto in facciata deve fornire un attestato di qualificazione energetica e una scheda descrittiva dell’intervento, oltre ad ottenere l’attestato di prestazione energetica.

Domande frequenti:

  • Come si dichiara il fine lavori?

    La dichiarazione di completamento dei lavori e, se necessario, lo Scagi, devono essere presentati esclusivamente in forma telematica tramite il servizio di invio della dichiarazione di completamento dei lavori disponibile sullo Sportello online.

  • Qual è la differenza tra Cila e Scia?

    Sia la CILA che la SCIA sono applicate alla manutenzione straordinaria. Tuttavia, la CILA riguarda interventi non strutturali che non compromettono l'integrità fondamentale dell'edificio, mentre la SCIA copre interventi di maggiore portata.

  • Cosa succede se il geometra non chiude la Cila?

    Non è necessario presentare la comunicazione di fine lavori e non ci sono sanzioni per non chiudere la CILA.

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