Bonus stufa a pellet: tutte le detrazioni fiscali
La stufa a pellet è tra le opzioni di riscaldamento più convenienti e performanti: scopri come risparmiare sull'acquisto con gli incentivi a disposizione
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Stufa a pellet con Ecobonus
- Stufa a pellet con Bonus ristrutturazione
- Bonus stufa a pellet senza ristrutturazione: il Bonus mobili
- Bonus stufa a pellet senza ristrutturazione: il Conto Termico
Anche nel 2025 rinnovare il proprio sistema di riscaldamento con una stufa a pellet sarà estremamente conveniente. Gli incentivi statali offrono oggi opportunità davvero interessanti per chi decide di sostituire vecchi impianti con soluzioni moderne e sostenibili.
I bonus disponibili, anche senza necessità di ristrutturazione, spaziano dall’Ecobonus al Conto Termico, passando per il Bonus ristrutturazione e il Bonus mobili, con detrazioni che possono raggiungere fino all’85% della spesa sostenuta. Approfondiamo i requisiti di questi incentivi e come richiederli per risparmiare sull’acquisto ma anche sui consumi nel lungo termine.
Stufa a pellet con Ecobonus
L’Ecobonus stufa a pellet offre interessanti opportunità di risparmio fiscale per chi decide di investire in nuovi impianti di riscaldamento. Le detrazioni variano in base al tipo di intervento, con percentuali che spaziano dal 50% per la riqualificazione del solo impianto energetico, al 65% nel caso di riqualificazione energetica dell’intero edificio, fino all’85% per lavori che migliorano la classe di rischio sismico.
Queste percentuali di detrazione sono valide per gli interventi effettuati fino al 31 dicembre 2024, dopodiché l’aliquota scenderà al 50% per la prima abitazione e al 36% per le seconde case, salvo l’approvazione dell’emendamento alla Manovra che intende riproporlo al 65% anche nel 2025.
Per poter usufruire del bonus, è necessario soddisfare alcuni requisiti tecnici specifici. Il rendimento termico deve essere superiore all’85%, mentre le emissioni in atmosfera devono rimanere entro i limiti stabiliti. Si richiede inoltre una certificazione minima a quattro stelle per le emissioni.
L’installazione deve essere effettuata da un tecnico qualificato che rilasci il certificato di conformità secondo il DM 37/2008 e la certificazione tecnica del produttore, la quale specifichi le capacità termiche della stufa.
Stufa a pellet con Bonus ristrutturazione
Durante i lavori di ristrutturazione, l’installazione di una stufa a pellet rappresenta un’opportunità interessante, soprattutto quando si interviene sull’ammodernamento degli impianti domestici.
Il Bonus ristrutturazione offre un’importante agevolazione fiscale per chi decide di rinnovare la propria abitazione. Nello specifico, quando l’acquisto della stufa a pellet viene effettuato nell’ambito di interventi di manutenzione straordinaria, è possibile ottenere una detrazione del 50% su una spesa massima di 96mila euro.
La domanda di detrazione può essere presentata in sede di dichiarazione dei redditi, con riferimento a tutti i lavori completati entro il 31 dicembre 2024, da ripartire in 10 anni attraverso quote di pari importo. A partire dal 2025, il Bonus ristrutturazione scende al 36%, ma solo per le seconde case.
Bonus stufa a pellet senza ristrutturazione: il Bonus mobili
In assenza di significativi interventi di ristrutturazione, è comunque possibile installare una nuova stufa a pellet grazie al Bonus mobili, che offre uno sconto del 50% su una spesa massima di 5.000 euro. La detrazione fiscale si applica dunque anche all’acquisto di una moderna stufa a pellet, purché rientri nei limiti di spesa previsti.
La validità del bonus è confermata anche per il 2025. La modalità di fruizione prevede la suddivisione della detrazione in dieci quote annuali di importo costante.
Bonus stufa a pellet senza ristrutturazione: il Conto Termico
Il Conto Termico, gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), rappresenta un’interessante opportunità per chi intende rinnovare i propri sistemi di riscaldamento con soluzioni più efficienti e sostenibili. Questo meccanismo assicura un rimborso immediato fino al 65% della spesa per l’installazione di nuovi impianti, caldaie e stufe che sostituiscono vecchi generatori di calore alimentati a biomassa, carbone, olio combustibile o gasolio.
Per accedere all’agevolazione, sono previsti requisiti tecnici rigorosi. Il rendimento termico utile deve essere non inferiore all’87%, con emissioni che devono rigorosamente rispettare i livelli certificati. Nel caso specifico delle caldaie, è obbligatoria l’installazione di un sistema di accumulo termico che garantisca un’adeguata funzione di compensazione del carico.
Un aspetto cruciale riguarda il pellet utilizzato, che deve essere certificato da un organismo di certificazione accreditato. Per le caldaie, è consentito utilizzare solo pellet appartenente alla classe di qualità per cui il generatore è stato certificato, o addirittura a classi di qualità superiori. La normativa prevede inoltre un obbligo di manutenzione biennale per tutti gli impianti a biomassa che accedono agli incentivi. Tale manutenzione deve essere effettuata da professionisti con requisiti specifici, e i certificati di manutenzione originali devono essere conservati per l’intera durata dell’incentivo.
Installare una stufa a pellet oggi significa fare un investimento intelligente. Con detrazioni fiscali fino all’85% e vantaggi in termini di efficienza energetica e risparmio economico, questa soluzione rappresenta un’opportunità davvero imperdibile.
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