Caldaia a sansa, sistema di riscaldamento innovativo ed economico
La caldaia a sansa utilizza una biomassa combustibile derivata dall’estrazione dell’olio di oliva. Scopri come funziona, quanto consuma e quali sono i prezzi in commercio
Domenico Ielo
Ingegnere Civile
La caldaia a sansa, come dice il termine stesso, utilizza una biomassa combustibile che deriva dal processo di estrazione dell’olio di oliva, ovvero dal composto di buccette, residui di polpa e frammenti di nocciolino, molto utilizzato in campo energetico.
In particolare, il potere calorifico della sansa esausta e del nocciolino di sansa di olive è molto alto. Ma quali sono le differenze tra i principali biocombustili ? Come funziona l’apparecchio? Quali sono i prezzi della caldaia a sansa? In questo articolo andremo a specificare meglio caratteristiche, consumi e prezzi indicativi di questo metodo di riscaldamento innovativo ed ecologico.
Caldaia a sansa: come funziona
La caldaia a sansa, come tutte le caldaie a biomassa,strutturalmente, è un’apparecchiatura in acciaio di dimensioni piuttosto grosse, che tuttavia variano in base al costruttore ed ai modelli presenti in commercio.
A differenza di altri metodi di riscaldamento, essa brucia materiali vegetali trasformandoli in energia termica. I biocombustibili vengono condotti automaticamente all’interno della camera di combustione, attraverso i motoriduttori. Vengono, quindi, generati calore e fumi. Questi ultimi vengono condotti all’esterno tramite la canna fumaria. Il calore è prodotto dai fumi stessi i quali, nel loro transito verso l’esterno, passano attraverso i tubi, ai quali sono collegati i termosifoni.
Quali sono le caratteristiche principali e le differenze tra questi materiali vegetali, sottoprodotto principale del processo di estrazione dell’olio di oliva?
Sansa esausta: caratteristiche e prezzo
La sansa esausta è un materiale granulare che risulta un ottimo combustibile per le caldaie a biomassa. Il suo potere calorifico è piuttosto elevato: si aggira infatti intorno ai 4500 Kcal/kg. Questo biocombustile è sicuro al 100% e rientra ampiamente nei parametri di legge. Il prezzo di mercato della sansa esausta si aggira intorno ai 120/140 euro a tonnellata.
Nocciolino di sansa di olive: caratteristiche e prezzo
Il nocciolino di sansa vergine di olive non è altro che il nocciolo di oliva sminuzzato e lavato, il cui colore è sul marrone chiaro e la cui granulometria è inferiore ai 5 mm. Esso, come la sansa esausta, è considerato un ottimo biocombustibile, dal potere calorifico di 4900 Kcal/kg. Questo prodotto, classificato appunto come “biomassa combustibile” rispetta pienamente il d.lgs n. 152 del 3/4/2006 che certifica, in particolar modo, l’assenza di pesticidi chimici al suo interno. Si tratta quindi di un prodotto sicuro e totalmente ecologico.
A differenza della sansa esausta, la quale può emettere cattivi odori e può sporcare gli scambiatori della caldaia, il nocciolino di sansa vergine di olive è pulito, non emette cattivi odori ed è possibile utilizzarlo, oltre che nella caldaia a biomassa, anche nei camini e nei forni. Il suo prezzo risulta superiore rispetto alla sansa esausta, di circa il 50-60%. Una tonnellata di nocciolino di sansa di olive costa circa 210-220 euro.
Caldaia a sansa: prezzi
Se hai intenzione di acquistare una caldaia a sansa, devi tenere in considerazione alcuni fattori. In particolare, la grandezza della tua abitazione è un parametro da valutare. Occorre, infatti, acquistare una caldaia adeguata alle dimensioni della superficie: ad esempio, per circa 100 metri quadri di abitazione e con un’altezza del soffitto pari a 2,7 metri, è necessario acquistare una caldaia a sansa di almeno 13 Kw di potenza. I prezzi di modelli con questa caratteristica variano tra i 2000 ed i 3000 euro.
Precedentemente abbiamo visto i costi della sansa esausta e del nocciolino di sansa vergine di olive. Se messi in paragone al pellet, questi biocombustibili offrono sicuramente un ottimo rapporto di qualità/prezzo: utilizzare la sansa può rappresentare un notevole risparmio economico, in quanto costa di meno rispetto al pellet di legno. Quest’ultimo, inoltre, risente spesso delle oscillazioni di prezzo, oltre ad avere, rispetto alla sansa, l’Iva al 22%.
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