Come funziona il Catasto Impianti Termici e a cosa serve
Quando si installa un impianto termico: riscaldamento, caldaia o sistema di raffreddamento è obbligatorio inserirlo nell'apposito archivio: ecco come funziona
Domenico Ielo
Ingegnere Civile
Il Catasto degli Impianti Termici (CIT) è l’archivio in cui sono registrati gli impianti per il riscaldamento e raffreddamento dell’aria e per il riscaldamento dell’acqua (caldaie) presenti nelle diverse Regioni Italiane. Questo importante database è strettamente legato sia al catasto edilizio, che a quello delle attestazioni energetiche APE.
L’obiettivo è creare un punto di riferimento telematico che permetta di registrare immediatamente le nuove installazioni e permettere a tutti di controllare che gli impianti siano in regola. Quindi è fondamentale nel momento in cui si vuole installare un nuovo impianto. La responsabilità di censire gli impianti spetta proprio alle regioni e il database può essere utile per diversi motivi. Vediamo nel dettaglio la sua funzione.
Catasto Impianti Termici: come funziona
Il catasto regionale impianti termici nasce per registrare tutti i climatizzatori per gli ambienti o per il riscaldamento dell’acqua o altri sistemi di produzione e gestione del calore. In particolare, nell’archivio rientrano i vari tipi di riscaldamento, caldaie e sistemi di raffreddamento, escluso i sistemi mobili non fissati alle pareti o al soffitto, particolarmente usati durante l’estate.
In seguito alla Direttiva 2010/31/UE, le Nazioni dell’Unione Europea hanno creato un catasto energetico unico regionale costruito in base allo schema nazionale fornito da ENEA. Si tratta di un sistema telematico che unisce il catasto degli Attestati di prestazione energetica (APE) e quelli degli Impianti Termici degli edifici. Il database contiene diverse informazioni, come quelle relative al consumo energetico e classe di un edificio. Può quindi essere un utile punto di riferimento durante le pratiche per ottenere il Superbonus.
Il CIT viene usato dalla Pubblica Amministrazione per gestire gli apparecchi seminati sui territori: permette agli ispettori di capire se sono installati secondo la normativa sull’installazione di impianti termici (D.P.R. 74/2013) oppure se i lavori non sono eseguiti ad arte e quindi si rende necessaria una sanzione. Quindi, grazie al CIT i contribuenti possono controllare che il proprio impianto sia in regola. Anche gli installatori possono affidarsi al catasto per gestire eventuali lavori di manutenzione. Insomma, è uno strumento utile su più fronti.
Chi può accedere al Catasto Impianti Termici
Il database degli impianti può essere consultati da tutti e in qualsiasi momento. Un normale cittadino può quindi controllare la situazione del proprio impianto e accertarsi che sia in regola. In alcuni casi è possibile consultare il catasto impianti termici in forma anonima, come quello del Veneto. Per farlo, bisogna accedere al Portale CIRCE della Regione Veneto e fare una ricerca per codice catasto, codice chiave dell’impianto oppure in base al codice fiscale del responsabile.
Le regioni italiane dal Piemonte alla Lombardia hanno predisposto il loro database, che normalmente è reperibile dalla Home Page del sito ufficiale dell’ente regionale. Possono e devono accedere al catasto anche gli ispettori per i controlli periodici.
L’obiettivo del catasto è mantenere gli impianti in perfette condizioni, sia dal punto di vista del funzionamento che della sicurezza. Infatti, un impianto trascurato o malfunzionante diventa molto pericoloso, senza contare che può incrementare i consumi energetici di un edificio. Quindi l’archivio è stato fatto anche per ridurre l’impatto energetico degli immobili.
Chi può accreditarsi al Catasto Impianti Termici
Gli installatori e manutentori possono accreditarsi al Portale. Possono quindi consultare l’archivio dalla propria area personale e controllare i cicli di vita degli impianti di propria competenza. Il controllo degli impianti passa anche attraverso altri strumenti, per esempio è obbligatorio il nuovo libretto di climatizzazione e la compilazione del rapporto di efficienza energetica quando si installa un impianto termico, una nuova caldaia, un sistema di raffreddamento anche nel condominio.
Gli installatori certificati hanno massimo sessanta giorni per registrare un impianto a partire dalla data di installazione. Per quanto riguarda gli impianti esistenti ma non registrati, la responsabilità di inserirli nel catasto è del manutentore. Entrambi i professionisti devono iscriversi al catasto, compilando tutti i documenti necessari in base alla Regione di riferimento. Chi non registra il proprio impianto incorre in una sanzione. Quindi, quando si sceglie una ditta di installazione o manutenzione impianti termici è fondamentale affidarsi a un professionista accreditato e assicurarsi che compi queste procedure burocratiche.