Come scegliere il miglior pellet per il riscaldamento e risparmiare
Se non sai quale essenza di pellet acquistare, scegli il migliore per rapporto qualità/prezzo. Ecco le caratteristiche di tutti i tipi di pellet
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
- Perché preferire una stufa a pellet?
- Come scegliere un pellet di qualità?
- Pellet riscaldamento: come sceglierlo in base alla quantità di cenere
- Come capire se un pellet è buono dall’aspetto dei cilindri
- Un buon pellet che potere calorifico deve avere?
- Miglior pellet in abete, faggio o altro?
- Quanto spendere per il miglior pellet? Prezzi e consumi
Quando si possiede una stufa o un termocamino è importante comprare il miglior pellet disponibile in commercio, selezionando il prodotto in grado di ottimizzare la resa calorica del proprio sistema di riscaldamento ed evitare così di consumare troppo. Tuttavia, per essere certi di prendere la decisione giusta è importante sapere come scegliere il pellet più adatto, valutando una serie di aspetti essenziali.
Prima di capire quali sono i parametri da considerare per la scelta del miglior pellet, vediamo i vantaggi della stufa a pellet per chi vuole cambiare sistema di riscaldamento.
Perché preferire una stufa a pellet?
Spesso questo sistema di riscaldamento rappresenta un’alternativa ecologica e più economica, infatti i principali vantaggi di una stufa a pellet sono:
- è autonoma, si accende tramite una resistenza elettrica e ha un’autonomia di funzionamento che dipende dalla capacità del serbatoio, necessita soltanto di un normale collegamento alla rete elettrica;
- funziona a tiraggio forzato, in quanto adopera una ventola per estrarre i fumi verso la canna fumaria;
- ha bisogno di una semplice manutenzione poco onerosa e non impegnativa;
- ha un sistema di canalizzazione attraverso il quale è possibile, tramite le bocchette, inviare l’aria calda in altri locali per riscaldarli.
A questo punto, vediamo quali sono i parametri da considerare per scegliere il miglior pellet sul mercato.
Come scegliere un pellet di qualità?
La scelta del pellet per il riscaldamento deve essere effettuata tenendo in considerazione alcuni aspetti fondamentali, i quali permettono di acquistare il prodotto più adatto alle proprie esigenze, in grado di assicurare le migliori prestazioni in termini di combustione e rendimento termico.
Innanzitutto, è importante verificare la qualità del pellet, controllando la presenza delle dovute certificazioni. In Europa la normativa di riferimento è la UNI EN ISO 17225-2 del 2014, la quale ha sostituito la precedente norma UNI EN 14961-2. La direttiva comunitaria definisce tutti i parametri che questi prodotti devono rispettare, in base ad aspetti come la provenienza, il livello d’umidità, le ceneri e la durabilità meccanica.
Il pellet viene quindi suddiviso in 3 categorie principali, con delle differenze sostanziali per quanto riguarda i prodotti ad uso commerciale e quelli per l’utilizzo industriale. Il pellet di classe A1 è il migliore in assoluto, infatti ha un potere calorifero inferiore pari o superiore a 4,6 kWh per Kg. Inoltre questo tipo di prodotto deve avere un contenuto di ceneri dello 0,7%, tenendo conto come riferimento il peso del pellet ed effettuando il rilevamento quando la sostanza è secca.
Il pellet di classe A2 invece è un prodotto considerato di qualità media, con un contenuto di ceneri non oltre l’1,2%. Infine il pellet di classe B indica quello più economico di bassa qualità, il cui contenuto massimo di ceneri può arrivare al 2%, ovviamente con un potere calorifero inferiore ridotto rispetto al pellet classe A1 e A2. In Europa tra le certificazioni più importanti ci sono le italiane ENplus e il marchio Pellet Gold, etichette che garantiscono standard elevati in tutti i passaggi della filiera e un’alta qualità del pellet acquistato.
Pellet riscaldamento: come sceglierlo in base alla quantità di cenere
Come abbiamo visto ogni tipo di pellet presenta una percentuale di ceneri differente, un requisito importante dal quale dipende la quantità di emissioni e gli effetti corrosivi sulla caldaia. Si tratta dunque di un indicatore prezioso, il quale contribuisce alla determinazione delle tre classi di riferimento. Il pellet di alta qualità è quello di classe A1, con livelli di cenere inferiori allo 0,7% sul secco, perciò si tratta di un prodotto perfetto per il riscaldamento a pellet domestico e residenziale.
Il pellet di classe B, secondo la scala di riferimento europea, ha invece un concentrato di ceneri fino al 2% sul secco, infatti è senza dubbio quello peggiore in commercio. Un’elevata quantità di cenere prodotta durante la combustione costringe a una manutenzione più frequente del sistema di riscaldamento, con maggiori costi per la gestione dell’impianto. Il risparmio economico ottenuto all’acquisto si può annullare con le spese di manutenzione, quindi conviene optare sempre per un pelle a basso contenuto di ceneri.
Come capire se un pellet è buono dall’aspetto dei cilindri
Un altro accorgimento è quello di verificare l’aspetto dei cilindri di pellet, i quali non dovrebbero mai superare i 6-8 millimetri di diametro. Inoltre dovrebbero presentare possibilmente una superficie liscia, mentre se immersi in acqua devono rimanere solidi e compatti senza sfaldarsi. Un cilindro di pellet che si sfalda rapidamente mostra la presenza infatti di troppa segatura adoperata durante la produzione.
Un altro aspetto negativo di un prodotto non compatto come dovrebbe è la quantità eccessiva di additivi e altre sostanze chimiche, un chiaro sintomo della bassa qualità del prodotto. Il risultato sarà una generazione minore di calore, quindi si avrà la necessità di una profonda e costante pulizia dell’impianto. Anche in questo caso è opportuno scegliere il miglior pellet per il riscaldamento, per ridurre i costi di manutenzione e allungare la vita utile della stufa.
Un buon pellet che potere calorifico deve avere?
Il potere calorifico del pellet, come riportato anche in precedenza, va considerato tra i 4,7 e i 4,8 kWh/Kg, benché in alcune confezioni si possano trovare cifre anche superiori. Questi valori sono fuorvianti e impossibili da ottenere, dal momento che il vero potere calorifico del pellet viene misurato con il suo contenuto idrico che ne determina l’energia massima prodotta. Alcuni produttori indicano il suo valore allo stato anidro, cioè senza comprendere, appunto, il contenuto idrico che non può essere omesso.
Miglior pellet in abete, faggio o altro?
La scelta dell’essenza dipende dalle proprie esigenze e dal tipo di impianto installato. Solitamente il pellet di faggio ha una resa maggiore, ma consuma di più e sviluppa anche quantità elevate di cenere. Invece il pellet di abete consuma poco e produce meno cenere, ma ha una resa leggermente inferiore. Tuttavia incidono molto anche la qualità del pellet, differente a seconda delle varie marche, oltre al tipo di impianto.
Per questo è fondamentale fare dei test e capire quale tipologia offre il miglior rendimento nella propria termo stufa o camino a pellet, valutando tutti gli aspetti appena riportati. In alternativa è possibile optare per dei pellet misti, con una selezione di entrambe le essenze, sia faggio che abete. In questo caso si riesce ad ottenere un buon compromesso tra velocità di accensione, temperatura e durata, acquistando un prodotto in grado di offrire ottime caratteristiche sotto tutti i punti di vista.
Allo stesso tempo, oltre ad abete e faggio esistono anche altre tipologie di pellet, generalmente suddivise in due categorie in base alla loro consistenza: legni duri e dolci. Le principali essenze di legno dolce usate per la produzione del pellet sono:
- abete bianco
- larice
- abete rosso
- ontano
- pioppo
- pino marittimo
Si tratta di materiali molto resinosi che bruciano con facilità, ma che si consumano piuttosto in fretta, sprigionando alte temperature e rilasciando un residuo fisso intorno al 12%. Il pellet di legno dolce come quello di abete ha quindi una resa termica contenuta, con un potere calorifico che può andare da 4.650 a 4.857 Kcal/Kg a seconda della varietà.
Invece, i legni duri hanno un indice resinoso molto basso, sviluppano un calore termico meno intenso ma più costante, durano più a lungo, ma rimangono leggermente più difficili da accendere e da mandare in temperatura. Spesso i legni duri sono considerati i migliori per il pellet, perché permettono di ottenere ottime prestazioni dalla propria termostufa.
Le essenze del pellet più utilizzate sono:
- faggio
- frassino
- rovere
- betulla
- acero
- robinia
- castagno
Quanto spendere per il miglior pellet? Prezzi e consumi
Il pellet è un combustibile economico, soprattutto se paragonato con le altre fonti disponibili come il gas metano, il GPL o i derivati del petrolio. Il prezzo del pellet dipende da alcuni fattori, tra cui l’essenza e la qualità del legno, la stagionalità e l’imballaggio. Infatti, acquistando confezioni più grandi è possibile risparmiare rispetto ai classici sacchetti da 15 Kg. Il prezzo è basso anche perché la segatura o il cippato sono materiali poco densi, i quali non comportano elevati costi di trasporto.
Inoltre è consigliabile comprare il pellet durante il periodo estivo per risparmiare, quindi da maggio fino a luglio, quando il prezzo è decisamente più basso e si aggira intorno ai 4,50/5,50 euro per 15 Kg. Calcolando che con un Kg di pellet è possibile ottenere all’incirca un’ora di riscaldamento, a seconda della temperatura impostata e delle condizioni climatiche esterne, in media con un sacchetto è possibile avere un’autonomia di due o tre giorni.
Infine bisogna tenere in conto anche il risparmio indiretto dovuto agli sgravi fiscali e agli incentivi previsti dall’Ecobonus, che offrono una detrazione Irpef dal 50 al 65% sull’acquisto e l’installazione di stufe a pellet e caldaie a condensazione di Classe A. L’utilizzo del pellet per il riscaldamento domestico consente di risparmiare fino al 20% rispetto al gas metano, il 40% sul gasolio e addirittura il 70% sul GPL.
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Domande frequenti:
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Come si fa a vedere se il pellet è buono?
Per vedere se il pellet è buono devi controllare che abbia un contenuto di ceneri non oltre lo 0,7%, un potere calorifero minimo di 4,6 kWh per Kg e nessun additivo chimico.
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Qual è il miglior periodo per comprare il pellet?
Il miglior periodo per comprare il pellet è prima dell’estate, in genere tra il mese di aprile e quello di giugno, quando il prezzo del pellet applicato dai rivenditori è di norma più basso.
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Cosa significa EN PLUS A1?
La sigla EN PLUS A1 significa che si tratta di un pellet di classe A1 di alta qualità, con un contenuto di ceneri inferiore allo 0,7% e un potere calorifero inferiore di 4,6 kWh per Kg.