Quale caldaia scegliere per il riscaldamento autonomo?
Se la tua casa ha un impianto di riscaldamento autonomo e devi cambiare la caldaia puoi trovare qui la soluzione che fa al caso tuo. Tutti i dettagli su Pg Casa
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
Se la tua abitazione è dotata di un impianto di riscaldamento autonomo che non è del tutto performante, potrebbe essere giunta l’ora di cambiare la caldaia.
Una caldaia per riscaldamento autonomo più efficiente può migliorare il comfort delle stanze e ridurre i costi energetici.”. A tal fine, è fondamentale scegliere il modello più adatto alla propria casa e alle proprie esigenze.
Ecco dunque quali sono le migliori caldaie per riscaldamento autonomo e come sceglierle in base alle loro caratteristiche.
I tipi di caldaia per riscaldamento autonomo
I diversi tipi di caldaia per riscaldamento autonomo si differenziano a seconda della tipologia di combustione, della potenza e della presenza o meno di un sistema di condensazione.
Caldaia a gas per riscaldamento autonomo
La caldaia a gas per riscaldamento autonomo rappresenta il tipo più diffuso, grazie al fatto che è comoda, affidabile e piuttosto economica. Questi modelli funzionano attraverso la combustione del gas che è inserito in un circuito: bruciando il gas, scalda l’acqua che circola in un altro circuito e che riscalda i radiatori. I fumo di scarico vengono espulsi attraverso la canna fumaria.
I gas che alimentano questo tipo di caldaia possono essere il gas metano o il GPL:
- Le caldaie a metano sono oggi generalmente preferite a quelle a GPL in quanto si tratta di un combustibile più economico e meno inquinante. Inoltre, sul territorio c’è ormai una rete di distribuzione piuttosto fitta che permette di attaccarsi direttamente al distributore senza necessità di installare nel proprio terreno un bombolone. Ciò costituisce un vantaggio anche a livello di costi, in quanto la spesa viene sostenuta mensilmente sulla base del consumo reale.
Le caldaie a metano montano dei miscelatori che mescolano aria e gas riuscendo ad ottenere una combustione più efficiente e più pulita, con un importante risparmio energetico.
Anche gli apparecchi sono piuttosto economici, oltre al fatto che hanno dimensioni contenute, fanno poco rumore e sono semplici da installare. - Le caldaie a GPL sono meno pratiche di quelle a metano, in quanto necessitano di un contenitore per il gas, come per esempio un bombolone. In alcuni comuni non raggiunti dalla distribuzione del metano possono esserci bomboloni che servono le frazioni, in modo che anche chi non la lo spazio nel suo terreno sia servito. Anche le caldaie a GPL montano dei miscelatori che regolano l’intensità della combustione rendendola più efficiente. Questi dispositivi, inoltre, presentano un buon rendimento medio e sono adatti anche per termosifoni in ghisa che per scaldarsi richiedono tempi più lunghi e temperature più elevate.
- Le caldaie a condensazione, invece, utilizzano un sistema che permette di recuperare il calore provocato dalla combustione attraverso il riutilizzo del vapore. Questo sistema può essere applicato sia su caldaie a GPL sia su caldaie a metano: grazie al recupero del calore si ottiene un risparmio energetico e una migliore efficienza della caldaia. Tuttavia, non sempre si possono utilizzare in quanto hanno un funzionamento ottimale tra i 56° e i 58°. Quando, per esempio, la parte abitativa non è ben isolata, è necessario portare la caldaia a una temperatura superiore: in questi casi il sistema non funziona correttamente e non si genera il risparmio energetico desiderato.
- Le caldaie a metano sono oggi generalmente preferite a quelle a GPL in quanto si tratta di un combustibile più economico e meno inquinante. Inoltre, sul territorio c’è ormai una rete di distribuzione piuttosto fitta che permette di attaccarsi direttamente al distributore senza necessità di installare nel proprio terreno un bombolone. Ciò costituisce un vantaggio anche a livello di costi, in quanto la spesa viene sostenuta mensilmente sulla base del consumo reale.