Consumo del camino a bioetanolo e come risparmiare
Vuoi installare un camino a bioetanolo ma non sai quanto consuma? Questo dato è fondamentale, soprattutto in questo periodo di caro bollette: ecco come saperlo
Raffaella Festari
Content Marketing Specialist
L’energia sostenibile è un obiettivo chiave nell’agenda delle Nazioni Unite, che prevede di raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo è importante sostituire il più possibile le fonti di energia non rinnovabili, come il carbone, il petrolio e il metano, con fonti di energia rinnovabili come l’energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e bioenergia.
In quest’ultima categoria rientra il bioetanolo, un combustibile “verde” prodotto a partire da biomasse, come cereali, canna da zucchero, mais, frumento e altri. Può essere utilizzato come sostituto dell’etanolo tradizionale per alimentare le automobili o i caminetti, chiamati anche biocamini.
Ma quanto consuma un camino a bioetanolo e come funziona?
Cos’è il bioetanolo?
Il bioetanolo è un tipo di combustibile che viene prodotto dalla fermentazione di scarti di produzione di canna da zucchero e altri vegetali, come ad esempio la barbabietola. Con il crescente interesse per questo tipo di combustibile, sempre più coltivazioni sono dedicate alla produzione esclusiva di bioetanolo. Il bioetanolo è completamente biologico e viene prodotto attraverso un processo enzimatico che utilizza batteri selezionati con un basso impatto ambientale. Dopo un’operazione di raffinazione, è pronto per essere utilizzato come combustibile per il biocamino.
Il bioetanolo, dunque, è un combustibile pulito che non emette sostanze nocive nell’aria durante la combustione. Tuttavia, esso consuma ossigeno e produce CO2, un gas presente naturalmente nell’atmosfera. Il CO2 non deve essere confuso con il monossido di carbonio (CO), un gas pericoloso. Per questo motivo, è consigliabile aerare la stanza in cui è presente un biocamino quando l’aria diventa “viziata” per evitare una concentrazione elevata di CO2.
Il biocamino non ha bisogno di una canna fumaria poiché utilizza il bioetanolo come combustibile, tuttavia, esso produce una vera fiamma che consuma ossigeno e emette anidride carbonica, pertanto è necessario assicurarsi che l’ambiente in cui si trova abbia un ricambio d’aria adeguato per ridurre l’isolamento.
Il biocamino non è adatto come sistema di riscaldamento principale per ambienti di grandi dimensioni, ma può essere utilizzato come supporto al sistema di riscaldamento tradizionale. Pertanto, è opportuno considerare il biocamino come un complemento d’arredo che può anche fungere da apparecchio riscaldante.
Qual è il consumo di un camino a bioetanolo?
I caminetti a bioetanolo sono un’opzione di riscaldamento efficiente, poiché il loro costo di gestione dipende dall’uso che se ne fa. Questi caminetti sono spesso utilizzati per riscaldare ambienti ben coibentati e di dimensioni non troppo grandi, consentendo di mantenere la fiamma bassa e di prolungare la durata di una carica.
In termini di sicurezza e praticità, i serbatoi dei caminetti a bioetanolo hanno una capacità compresa tra 1.5 litri e 2.5 litri, anche se possono esserci modelli con serbatoi più piccoli o più grandi per riscaldare ambienti di dimensioni maggiori. Il bioetanolo è disponibile in taniche che vanno da 1 litro a 5 litri e può essere acquistato in diversi punti vendita, come negozi specializzati in combustibili, supermercati, negozi di fai-da-te e negozi di agraria e ferramenta. Il prezzo al litro varia in base a fattori come la purezza, il formato della tanica e la politica del punto vendita. In generale, ci si può aspettare di pagare tra 3.3 – 3.45 euro al litro.
Il consumo di bioetanolo nei biocamini varia a seconda del modello. I bruciatori di piccole dimensioni consumano circa 0,2 litri/ora, mentre quelli più grandi possono consumare fino a 1,2 litri/ora. La fiamma e il consumo possono essere regolati attraverso la serranda del bruciatore, che può essere aperta o chiusa a seconda delle necessità.
La resa del camino a bioetanolo è un fattore chiave per determinare il costo totale, poiché dipende dalla quantità di fiamma utilizzata, dal volume dello spazio da riscaldare e dalla presenza o meno di coibentazione. Il bioetanolo ha un elevato potere calorico piuttosto elevato.
Ciò significa che i biocaminetti che utilizzano bioetanolo come combustibile possono produrre una notevole quantità di calore con una piccola quantità di combustibile. Ad esempio, con un camino a bioetanolo di alta qualità che ha una potenza massima di 3000 W, è possibile aspettarsi di avere più di 5 ore di calore con un serbatoio da 2-2,5 L. In generale, si può stimare che il costo medio di utilizzo di un camino a bioetanolo sia di circa 0,80 Euro per ogni ora di funzionamento.
Prezzi del camino a bioetanolo
Il prezzo di un camino a bioetanolo varia in base a molte variabili come i materiali, la potenza, gli optional e il design. L’offerta sul mercato è ampia e diversificata, con prezzi che possono variare da meno di 600 euro per i modelli più semplici e di piccole dimensioni fino a più di 3000 euro per i modelli di grandi dimensioni, da incasso o con un design elaborato.
Inoltre, l’aggiunta di optional come l’accensione automatica può aumentare ulteriormente il prezzo. È importante evitare di scegliere modelli troppo economici poiché potrebbero essere di scarsa qualità o non conformi alle normative.
Un modo per risparmiare sull’acquisto di un camino a bioetanolo è quello di richiedere diversi preventivi da professionisti della propria zona. Cercare i professionisti locali può essere difficile, ma utilizzando siti come PagineGialle Casa, è possibile trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Richiedi fino a 5 preventivi alle aziende che operano nel settore dei caminetti e valutare con calma e senza impegno quello che si ritiene più conveniente può aiutare a trovare la soluzione migliore per il proprio budget.