Radiatori svedesi: il riscaldamento scandinavo a basso consumo
Nell’ultimo periodo si parla spesso dei radiatori svedesi? Scopriamo costi, come funzionano, pro e contro e opinioni di chi l’ha già provato
Giuseppe Sorrenti
Architetto
Nell’ultimo periodo si parla spesso dei radiatori svedesi? Si tratta di un sistema di riscaldamento a basso consumo ideato e utilizzato in Svezia. Sul mercato ne esistono molti modelli, con vari costi e tipologie, da quello in ceramica a quello elettrico. Scopriamo costi, come funzionano, pro e contro e opinioni di chi l’ha già provato, soprattutto oggi che si sta diffondendo sempre di più nel nostro Paese.
Radiatori svedesi: cosa sono e come funzionano
Il radiatore svedese è un termoconvettore formato da una resistenza elettrica e da un termostato molto semplice da utilizzare e con un basso consumo. La resistenza è solitamente in ceramica e viene posizionata in un dissipatore in alluminio situato all’interno del radiatore in modo da evitare ustioni e scottature.
Ogni 40 secondi la temperatura della stanza viene confrontata con quella impostata e sulla base di questa rilevazione viene fatta lavorare la resistenza. In questo modo la temperatura è sempre costante in tutto l’ambiente, garantendo un ottimo comfort agli abitanti della casa.
I radiatori svedesi vengono utilizzati soprattutto nelle seconde case, dove spesso non è presente un tradizionale impianto di riscaldamento dotato di caldaia. In questi casi è utile poter contare su altri sistemi in grado di aumentare la temperatura degli ambienti in poco tempo e senza un consumo eccessivo.
Radiatori svedesi: i vantaggi
Quali sono i vantaggi del sistema di riscaldamento elettrico svedese?
Per prima cosa un altissimo risparmio energetico, ma anche una facilità nell’installazione e una bassa manutenzione.
Anche se si tratta di un elemento tecnologico infatti è molto intuitivo e semplice da utilizzare, garantendo per anni un rendimento sempre uguale.
Non dimentichiamo anche la sicurezza e il comfort ambientale. I radiatori svedesi infatti non bruciano l’ossigeno con il loro funzionamento, quindi non presentano quello spiacevole effetto di “bocca secca” che si prova in altri casi. Non producono nemmeno l’odore di bruciato tipico delle stufe elettriche e sono al sicuro dal pericolo di un incendio.
L’aria calda inoltre non sale verso l’alto, ma si distribuisce in modo uniforme in tutta la stanza, in modo che dalla zona superiore a quella inferiore la temperatura non vari di oltre 1 grado. Non solo: questo sistema si può controllare molto facilmente anche da remoto grazie ad un’applicazione da installare sullo smartphone.
Radiatori svedesi: quanto costano e quanto consumano
Secondo un test condotto qualche tempo fa in Trentino Alto Adige, uno dei luoghi più freddi d’Italia, anche se questo sistema di riscaldamento rimane acceso tutto il giorno assorbe energia solamente per dieci volte in 24 ore.
Poiché il costo medio dell’energia elettrica, pari a 0,20 euro/kWh, un radiatore svedese singolo con una potenza di 0,8 kW ogni giorno si spendono in media 1,6 euro. Anche il costo per comprare la strumentazione è basso, visto che i prezzi si aggirano intorno ai 200 euro.
Non solo: per acquistarlo è possibile usufruire dell’ormai celebre Bonus Mobili ed Elettrodomestici, che garantisce una detrazione del 50% dall’IRPEF delle spese. Se si vuole acquistare un radiatore svedese e saperne di più sui consumi, è consigliabile chiamare un professionista del settore e richiedere un preventivo.