Riscaldamento, la caldaia adatta per i termosifoni in ghisa
Devi sostituire la caldaia o installarla ex-novo e hai dei termosifoni in ghisa? Sei orientato/a su un modello a condensazione? Ecco cosa dovresti sapere
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
E così, anche quest’anno, siamo arrivati alle porte del periodo invernale e dei suoi rigori, che ci costringono a bardarci come dei pupazzi di neve fuori casa e attaccarsi ai nostri buoni vecchi termosifoni di ghisa dentro: a nessuno piace stare al gelo, in fondo, e con l’avvicinarsi delle ferie natalizie c’è poco peggiore del rimanere senza riscaldamento.
Sarebbe saggio da parte nostra controllare in che condizioni sia la nostra caldaia, e nel caso questa presenti malfunzionamenti, sostituirla il prima possibile.
Sostituirla, sì – ma con quali modelli, e come facciamo a sapere che sono quelli giusti?
In molti decidono di optare per la caldaia a condensazione, perché è il modello più avanzato tecnologicamente, che garantisce alto rendimento energetico e bassi consumi ma siamo sicuri che sia la scelta giusta?
Caratteristiche della caldaia a condensazione
Le caldaie a condensazione prendono il loro nome dal principio in base al quale funzionano, ossia l’adoperare la condensazione dei fumi per riscaldare anziché affidarsi alla sola combustione: questo avviene grazie a:
- la presenza di uno scambiatore (dispositivo situato allo sbocco dei fumi che, raffreddandoli e condensandoli, permettono loro di essere riutilizzati per produrre calore);
- l’impiego di materiali per la caldaia appositi (per resistere ai pH lievemente acidi prodotti dal processo di condensazione, che altrimenti danneggerebbe l’apparato);
- una superficie di scambio termico che faccia defluire la condensa al neutralizzatore e/o alle acque di scarico
- e all’elettroventilatore, che espelle i prodotti della combustione verso il cosiddetto “camino” oltre al prelevare aria dall’esterno.
Tutti questi elementi permettono alla caldaia a condensazione una maggiore efficienza dal punto di vista elettrico (e quindi economico) e dal punto di vista termico, dato che parte del metano usato nella combustione non finisce solo bruciato e sprecato ma viene recuperato per generare altro calore – sulla carta e in condizioni ottimali.
Il fatto è che le caldaie a condensazione devono anche tenere conto di un trio di fattori fondamentali per operare al meglio:
- la temperatura esterna (minore la temperatura esterna, minore la soglia di avvio della caldaia)
- il grado di isolamento termico della casa (minore l’isolamento, maggiore la temperatura dell’acqua)
- i radiatori dell’impianto (maggiore la capacità di cedere calore, minore la temperatura richiesta)
Vantaggi:
- risparmio sulla bolletta del gas
- riduzione delle emissioni inquinanti
- maggiore comfort abitativo
Svantaggi:
- costo iniziale più elevato
- necessita di un sistema di scarico fumi adeguato.
Caldaie a condensazione per termosifoni in ghisa: sì o no?
Questa proprietà dei radiatori è detta “inerzia”, ed è questa proprietà che rende i termosifoni in ghisa indesiderabili per le caldaie a condensazione: è una lega dall’inerzia molto elevata, il che significa che impiegano molto tempo sia per raccogliere calore che per il trasmetterlo, e il processo impiegato da queste caldaie tende ad essere rapido (e produrre calore ‘inutilmente’, quindi).
Un’eccezione a questo principio si ha nel caso in cui la casa sia ben termo-isolata, cosa che permetterebbe di tenere comunque il calore in ‘eccesso’ in circolo.
Conclusioni
Alla luce di tutto questo, quindi, possiamo dire che la migliore per i nostri termosifoni di ghisa è molto probabilmente una nuova caldaia convenzionale: per quanto più efficienti possano essere le concorrenti, a meno di vivere in una casa ben termo-isolata l’avere dei termosifoni incapaci di sfruttare i loro vantaggi nega quasi interamente la loro utilità.
Chiedi il parere di un professionista esperto e trova la soluzione più adatta alle tue esigenze.