Scarico a parete della caldaia: cosa dice la normativa
La Legge vieta l'installazione di caldaie con scarico a parete, ma ci sono alcune eccezioni: ecco quando è possibile
Ugo Sollazzo
Idraulico termotecnico
A partire dal 31 agosto 2013 (Legge 90/2013) le abitazioni installano o sostituiscono un impianto termico devono avere condotti di evacuazione che hanno uno scarico sul tetto e non sulla parete. Esistono, però in alcuni casi in cui lo scarico a parete è ancora ammesso. Vediamo quali sono.
Caldaia: perché è obbligatorio lo scarico a tetto
Come dice la Legge, quando si installa una nuova caldaia, quest’ultima deve scaricare a tetto, esattamente un metro di distanza dal colmo o altra distanza raccomandata dalla normativa locale. Inoltre, la caldaia deve essere dotata di una canna fumaria apposita. Occorre sottolineare anche che a partire dal 2015 sono ammesse alla vendita solo le caldaie a camera stagna a condensazione. La normativa nasce perché, a causa della combustione, le caldaie rilasciano sostanze dannose per l’organismo, come ossido di azoto o polveri sottili, quindi lo scarico a parete rischia di inquinare l’aria circostante e renderla irrespirabile. Uno che invece rilascia i fumi sul tetto è meno impattante. Ci sono alcune eccezioni in cui si può installare una caldaia con scarico a parete. Per esempio, si può fare quando lo scarico a tetto non è proprio possibile, anche per via della conformazione dell’edificio.
Caldaia: quando è possibile lo scarico a parete
La Legge n.90 del 2013 ammette una serie di eccezioni, che permettono di avere una caldaia che ha lo scarico a parete:
- se è stata installata antecedentemente al 31 agosto 2013, per cui occorre avere tutta la documentazione che lo dimostra
- nel caso in cui si sostituisca una caldaia a camera aperta dotata di scarico a canna fumaria collettiva all’interno di un condominio
- quando è impossibile a livello tecnico creare lo scarico a tetto, in questo caso occorre la dimostrazione da parte di un tecnico
- quando la regola è incompatibile con la tutela dell’edificio, per esempio in alcuni edifici di valore storico non è possibile creare dei comignoli
A questi, si aggiungono ulteriori casi definiti nella D. Lgs 102/2014, secondo cui la caldaia con scarico a parete è realizzabile se si installa un generatore ibrido che integra una caldaia a condensazione e una pompa di calore; nel caso in cui si installa una caldaia a condensazione in sostituzione di un impianto termico individuale già esistente in un condominio dove non è predisposto lo sbocco al tetto e non è possibile realizzarlo per via delle caratteristiche della caldaia.
Le caldaie per scaricare i propri fumi a parete devono avere però specifici requisiti. Per esempio, devono soddisfare i requisiti minimi degli edifici, secondo quanto raccomandato dal Decreto del 26 giugno 2015 e rispettare il Regolamento Europeo 813/2013 in materia di progettazione ecocompatibile degli impianti di riscaldamento. Come si deduce, la materia è molto complessa e bisognerebbe valutare caso per caso.
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Conclusioni
In conclusione, per installare uno scarico a parete della caldaia in modo sicuro e conforme alle normative vigenti, è importante:
- Consultare un tecnico qualificato per verificare la fattibilità dell’installazione e la conformità dell’impianto alle normative.
- Scegliere una caldaia a parete con caratteristiche compatibili con lo scarico a parete.
- Affidarsi a un installatore qualificato per l’installazione della caldaia e dello scarico a parete.
- Richiedere la dichiarazione di conformità dell’impianto al termine dei lavori.