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Termoconvettore a gas: funzionamento, costi e vantaggi

Il termoconvettore è un'alternativa efficiente ai classici radiatori: scopriamo come funziona un termoconvettore a gas e quanto consuma

18-03-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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I termoconvettori rappresentano una soluzione alternativa piuttosto efficace per il riscaldamento degli ambienti domestici, soprattutto in virtù della loro versatilità e facilità di gestione e manutenzione.

Tuttavia, prima di optare per un termoconvettore a gas, è essenziale comprendere appieno il suo funzionamento, i relativi costi e i vantaggi che può offrire rispetto ad altre soluzioni di riscaldamento. Approfondiamo questi aspetti per capire quanto consuma un termoconvettore e in quali casi può convenire.

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Cos’è un termoconvettore e come funziona

Shutterstock

Un termoconvettore è un dispositivo progettato per riscaldare l’aria all’interno degli spazi interni ed è compatibile con diverse fonti di alimentazione, tra cui energia elettrica, gas o acqua. Spesso utilizzati come alternativa o complemento ai sistemi di riscaldamento esistenti, i termoconvettori offrono diverse opzioni in termini di efficienza energetica e consumo.

Il funzionamento di un termoconvettore varia a seconda del tipo di impianto, ma i principi di base sono simili per tutti i modelli. Questi dispositivi sono dotati di una doppia griglia: una inferiore che aspira l’aria fredda dalla stanza e una superiore dalla quale viene espulsa l’aria riscaldata, generata attraverso uno scambio termico. Nei modelli a gas, questo avviene tramite un bruciatore e un sistema di ventilazione forzata che distribuisce l’aria calda nell’ambiente. Affinché sia possibile installare tali dispositivi, è fondamentale avere un collegamento al sistema del gas e fornire un’adeguata presa d’aria esterna per il corretto smaltimento dei fumi.

I termoconvettori che funzionano tramite alimentazione elettrica sono notevolmente più facili da installare, poiché è sufficiente collegarli a una presa di corrente. Al contrario, i termoconvettori ad acqua necessitano di un collegamento alla caldaia, mentre quelli alimentati a gas richiedono un allaccio sia alla rete del metano che alla canna fumaria per lo smaltimento dei fumi. È importante notare che sia i termoconvettori ad acqua che quelli a gas richiedono un’alimentazione elettrica per il funzionamento dei loro sistemi di controllo e comandi.

Vantaggi e svantaggi dei termoconvettori

Un vantaggio chiave dei termoconvettori risiede nel fatto che al loro interno non circola liquido che potrebbe congelare in condizioni di temperatura sotto lo zero. Questo significa che durante l’inverno possono essere tranquillamente spenti senza rischi, a differenza dei termosifoni che richiedono di essere mantenuti accesi al minimo o svuotati insieme all’impianto di riscaldamento. Tale caratteristica li rende particolarmente adatti per le seconde case di montagna, utilizzate solo in determinati periodi dell’anno.

Un ulteriore beneficio dei termoconvettori è la loro capacità di generare calore in modo rapido e quasi istantaneo. I modelli più recenti, che occupano poco spazio, solitamente dispongono di una manopola per la regolazione e possono essere dotati di timer per programmazioni di accensione e spegnimento.

Inoltre, i termoconvettori non richiedono particolare manutenzione, a parte una pulizia periodica delle parti che potrebbero ostruirsi. A differenza delle stufe, non emettono scarichi nocivi che possono inquinare l’ambiente interno e, nel caso di termoconvettori a gas, eventuali perdite di gas si disperderebbero all’aria aperta.

Tuttavia, vi sono anche degli svantaggi associati ai termoconvettori. Il principale è legato al fatto che essi sfruttano il principio fisico dell’aria calda che sale e dell’aria fredda che scende, il che può comportare una differenza di temperatura tra il pavimento e l’aria a un metro di altezza, causando disagio come piedi freddi.

Inoltre, un altro svantaggio può essere rappresentato dai consumi energetici. Se l’obiettivo è risparmiare gas o contenere le bollette elettriche (nel caso di termoconvettori elettrici), molto dipende dal tipo di termoconvettore scelto.

Termoconvettori o termosifoni: cosa conviene?

Shutterstock

Oltre alle differenze funzionali tra i termosifoni e i termoconvettori, esistono altri fattori determinanti che influenzano la scelta tra i due dispositivi.

Innanzitutto, va considerata la capacità di riscaldamento. I termosifoni impiegano più tempo per portare una stanza alla temperatura desiderata rispetto ai termoconvettori. Tuttavia, è importante notare che una stanza riscaldata con un termoconvettore tende a raffreddarsi più rapidamente rispetto a una riscaldata con un termosifone, il quale richiede più tempo per raffreddarsi completamente.

Un altro aspetto da valutare sono le dimensioni. I termoconvettori sono disponibili anche in formati compatti, adatti a spazi ridotti, mentre i termosifoni richiedono più spazio e offrono anche vantaggi estetici aggiuntivi, come la possibilità di essere utilizzati come asciugatrice per gli indumenti. Inoltre, va considerata la qualità dell’aria: i termoconvettori tendono a seccare l’ambiente.

Quanto ai consumi energetici, ogni tipo di termoconvettore (elettrico, a gas o ad acqua) comporta costi differenti, i quali sono strettamente legati al costo della risorsa energetica impiegata. Solitamente, i termoconvettori ad acqua presentano un consumo inferiore rispetto ai tradizionali termosifoni, mentre quelli a gas, spesso dotati di ventilazione forzata, tendono ad avere consumi più elevati: oltre al consumo di metano, si deve considerare anche quello dell’energia elettrica. Nei termoconvettori elettrici, i consumi dipendono dalla potenza del dispositivo e generalmente variano tra i 600 e i 2.400 Wh. Molti modelli in commercio sono dotati di funzionalità smart che consentono di monitorare i consumi; ad esempio, in un termoconvettore elettrico a basso consumo, la modalità Eco permette all’apparecchio di rilevare quando viene raggiunta la temperatura desiderata, emettendo solo la quantità di aria necessaria per mantenerla, riducendo così il consumo di energia elettrica.

Infine, ci sono i costi di installazione e la durata nel tempo. I termosifoni sono più economici da installare e hanno una vita utile più lunga rispetto ai termoconvettori, che possono avere un prezzo iniziale più elevato.

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Domande frequenti:

  • Quanto consuma un termoconvettore a gas?

    Per quanto riguarda i termoconvettori alimentati a gas metano, è importante prendere in considerazione sia i consumi di gas che quelli elettrici associati alla ventilazione forzata, generalmente compresi tra i 50 e i 100 watt per ogni ora di funzionamento.

  • Che cos'è il termoconvettore a gas?

    I termoconvettori a gas, al contrario, generano calore mediante un bruciatore alimentato a gas e un sistema di ventilazione. Affinché sia possibile installare questo tipo di apparecchi, è essenziale avere un collegamento alla rete del gas e fornire una presa d'aria esterna per l'espulsione dei fumi.

  • Quanti metri quadri scalda un termoconvettore?

    Di solito, un termoconvettore è in grado di garantire un riscaldamento uniforme per un'abitazione di circa 80 metri quadrati.

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